Capitolo 55

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Entro a Central Park come è di routine ormai. Cammino con Orgoglio e Pregiudizio fra le mani, intenta a finire il capitolo. Prima di prendere posto nella prima panchina, in attesa che arrivi Thomas, tengo con un dito il segno per una frase che ho letto e che vorrei ricordare un giorno che aprirò questo testo di nuovo. Appena mi siedo, prelevo la matita dallo zaino e vado infondo al libro dove ci sono delle pagine bianche e sulle quali spesso mi annoto particolari estratti che mi colpiscono.
«Ho lottato invano. Non c'è rimedio. Non sono in grado di reprimere i miei sentimenti»
Mr. Dracy ha un carattere che mi affascina per il suo essere freddo e severo nei confronti delle emozioni che sente per Elizabeth. Solo che si rende conto che quell'orgoglio non fa altro che ostacolarlo e non gli resta che ammettere disperatamente quello che sente, attraversando quel muro di indifferenza che cerchiamo di alzare per cercare di mostrarci impassibili davanti a chi ci da una ragione per essere noi stessi. E' un uomo coraggioso, quello di questo libro, perché trova il coraggio di ammettere la sua fragilità, di esporsi davanti alla donna che ama perdutamente.

«E' complicato.» Thomas rilascia un respiro, la condensa che si crea. Le mani nelle tasche del cappotto col colletto alzato e la sua solita compostezza.
«Thom, niente può esserlo se ci fidiamo uno dell'altro...» Gli prendo una mano, rassicurandolo, cercando di metterlo a proprio agio.
«Okay,» Annuisce «ma vorrei che non smettessi di vedervi come sempre.» Mi guarda negli occhi alla ricerca di un mio consenso, ma sono più confusa di prima.
«Come puoi...»
«Sono gay, Hazel.» Butta fuori tutto d'un fiato, come per liberarsi di un problema in più, di un peso.
Mi prendo un attimo per metabolizzare, rendendomi conto che non me ne sono mai accorta. Sorrido subito dopo realizzando quanto possa essere bello aver accanto qualcuno che ha il coraggio di amare chi vuole. E' per la sua sensibilità che mi sono innamorata del suo essere così dolce e del suo strabiliante sorriso. E' sempre stato così gentile nei miei confronti... come ha potuto, solo per un secondo, di pensare che per me sarebbe cambiata l'opinione su di lui?
«E' fantastico...» Esclamo.
«Dici sul serio?» Un cipiglio gli si forma in viso, studiandomi.
«Sei un ragazzo e un amico meraviglioso. Non puoi cambiare ai miei occhi solo perché hai scelto un amore libero ed essenziale che rispecchia quello che sei. Rimarrai sempre il Thomas che mi ha rubato il libro di Wilde sotto gli occhi.» Scoppio in una risata.
«Che bugiarda!» Mi spintona un poco.
«Abbracciami.» Gli dico e mi ritrovo le sue braccia attorno a me, stringendomi. Faccio lo stesso per fargli capire quanto gli voglio bene, quanto mi piaccia il rapporto tra noi creatosi. Chiudo gli occhi, felice che si sia confidato con me, che abbia compiuto quel passo che lo rendeva titubante per la pura di sembrare diverso. E' diverso chi rimane dell'opinione che ci siano stereotipi in amore.
Non appena schiudo le palpebre scorgo, a diversi metri più in là, il cappuccio di Kyle, proprio lui che ora se ne va confondendosi tra la gente. Resto imbambolata, incapace di dire o fare niente, chiedendomi cosa sia appena successo. Non ho bisogno di risposte o conferme, so benissimo che ha visto tutto e penserà che abbia preferito Thomas a lui. La cosa che mi fa male è che ha il vizio di prendere le decisioni senza ascoltare il parere degli altri, fidandosi di se stesso, quando sa che alla fine fa fatica a farlo. Mi domando se fosse lì da molto, come abbia interpretato tutto ciò, ma non serve chiedermelo più di tanto perché è appena scappato via da me.
«Cosa succede?» Thomas mi scosta dall'abbraccio per guardarmi negli occhi, ma fuggo davanti al suo sguardo per paura che mi legga dentro la delusione e la tristezza.
"Mi sono appena ricordata di dover fare una cosa» Accenno un sorriso imbarazzato, cominciando ad alzarmi.
«Ah, uhm, certo... ci vediamo a scuola!» Esclama, salutandomi mentre mi allontano a grandi passi.
«Certamente!»

Ha frainteso tutto, tutto quanto. Se solo avesse avuto il coraggio di raggiungermi per chiedermi spiegazioni, gliele avrei date senza esitare, perché quello era un semplice abbraccio tra amici.
Gli occhi pizzicano, ma non sopporto l'idea di dover perdere lacrime per un ragazzo che si è fermato all'apparenza, senza fidarsi di ciò che c'è fra noi. Ora che ci penso, però... cosa c'è tra noi? Non mi sono mai illusa, ho lasciato che i giorni scorressero, che fosse il nostro rincorrerci a colmare le domande. Sento di amarlo, cosa non da poco. A dirla tutta faccio fatica a definirlo, ma non trovo altra spiegazione al bisogno che sento di stargli accanto, di baciarlo e sussurrargli che resto solo vicino a lui, senza che la paura di un domani incomba. Ne abbiamo passate tante e non vedo il motivo di scalfire quel qualcosa di solido che abbiamo creato sguardo dopo sguardo, sorriso dopo sorriso, sussurro dopo sussurro, graffio dopo graffio.
Posso sembrare patetica, ridicola, ma mi sento innamorata di qualcuno che ancora non si fida di ciò che c'è tra noi, perché probabilmente non l'ha mai conosciuto. Nemmeno io, l'amore, non l'ho provato prima... ma c'è quella prima volta in tutto e non nego che sia spaventosa. Voglio solo che non scappi da me perché mi vede abbracciare un uomo che non è lui. Forse non ha ancora ben chiaro che per me esiste un solo ragazzo.
Per me esisti te. Esisti te con i tuoi occhi verdi, con le tue fossette, con le tue felpe nere e le tasche dei jeans dove nascondi le tue mani tatuate; esisti te nelle tue imperfezioni, nei tuoi sbagli, nei tuoi rimorsi; esisti te nelle tue parole, nei tuoi mormorii, nei tuoi respiri sul mio collo, nelle tue carezze sul mio corpo; esisti te nella più totale essenza di te stesso. Per me esiste solo il tuo nome, non so se l'hai capito bene.
Voglio conoscerlo per ciò che era prima, per il passato che l'ha fatto soffrire e che lo perseguita nelle scelte del suo presente. Voglio scavare a fondo per poter dire di averlo vissuto intensamente, inevitabilmente, profondamente. Poter dire di conoscere ogni suo lato, raccontato da chi gli è più vicino.
Prendo il cellulare e cerco il nome di Beth in rubrica... ormai abbreviamo tutti il suo nome. Lascio che squilli più volte finché non mi risponde. Prendo un respiro, sperando che il fiato non sia corto e che la voce non si blocchi in gola.
«Scusa Hazel, sono al centro commerciale, non ho sentito la suoneria»
«Ci mancherebbe Elizabeth... avevo solo bisogno di parlare con te»
«Dopo pranzo direi di essere libera... Scar va in biblioteca per una ricerca di scuola, quindi siamo io e te, se mi devi parlare in privato.»
Mi mordo il labbro.
«Ho bisogno che tu mi parli di... Kyle.»
La sento trattenere il respiro, per la sorpresa.

Capitolo revisionato.

// spazio autrice //
Ciao tesoriiii😍
Allora... so che mi odierete per questo, ma abbiate fiducia in me. Pensate al positivo. Può starci un'incomprensione... perciò cercate di capire.
Vi assicuro che le cose si risistemeranno presto per farvi dormire sogni tranquilli ahahah😘
Ho visto che qualcuno dubitava di Thomas... ecco qua un altro segreto svelato!
Spero vi sia piaciuto il capitolo!
Ci vediamo al prossimo!

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