Capitolo 56

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Nel tragitto verso casa di Elizabeth ho provato a chiamare più e più volte Kyle sperando che mi rispondesse o che almeno mi mandasse un qualsiasi messaggio. Il telefono ha squillato a vuoto, ripetutamente e, ad ogni chiamata vana, la morsa nel petto si stringeva. Ho bisogno di parlargli, che si chiarisca questa stupida incomprensione.
«Prego, tesoro, entra.» Beth mi sorride, facendomi accomodare. Mi sento un po' in imbarazzo e capisco che anche lei è confusa, vista la mia ambigua richiesta. Probabilmente l'ha capito da sola che tra me e suo figlio c'è qualcosa di più, ma non credo si aspetti che le sto per chiedere dei consigli su come comportarmi con lui, di come mi senta.
Ci sediamo in cucina davanti ad una tazza di tè caldo che mi riscalda le mani infreddolite da questo tardo pomeriggio di febbraio.
«Allora... volevi parlarmi di Kyle, non è vero?»
In questi due mesi piano piano sono tornati ad essere una famiglia. Non è stato facile, si sono persi per due anni e ritrovati all'improvviso... perciò il tempo sembra sempre non bastare quando se ne desidera tanto da recuperare. So che spesso Kyle passa da loro a pranzo e che comunque si occupa di entrambe per ritrovare quella sensazione di sentirsi pienamente a casa.
«Ecco, è da diverso tempo che lo conosco... Sai, inizialmente non riuscivo a capirlo per il suo essere diffidente e di poche parole. Se ne andava nonostante volesse conoscermi, era freddo quando sapevo benissimo che non voleva esserlo. Ho imparato a conoscerlo, ma non so fino a che punto. Sono qui perché tengo a lui, ci tengo davvero tanto» Lo amo vorrei dire «vorrei che mi parlassi di lui per come lo conosci te...» La guardo negli occhi nella speranza di ottenere le ultime risposte.
«Lo ami» Riassume in due parole il mio discorso, accennando un sorriso che mi scalda il cuore, facendomi sentire a mio agio. La guardo, annuendo, incapace di dirlo ad alta voce per paura di perdere tutto, che sia troppo presto.
«Non era un bambino facile, ma non lo è nessuno che non abbia una grande personalità. Ne ha passate tante e, seppur ci abbia provato, non l'ho mai visto così... così felice. E' banale da dire, ma sono contenta che ti abbia trovata perché sei una ragazza fantastica e... se non l'ha capito, lo capirà molto presto.» Mi prende una mano, accarezzandomela, per farmi sentire vicina a lei.
«Abbiamo paura entrambi di quello che proviamo.»
«E' una cosa nuova ed è normale che spaventi. Sono stata così in pensiero in questi anni, mi sono detta che era solo colpa mia, che non ero stata in grado di aiutarlo... tu l'hai fatto. Tu ci hai riuniti e senza di te non so se l'avrebbe fatto da solo, capisci Hazel?»
«Non ho fatto niente, Beth.»
«E' qua che ti sbagli: guarda dove siamo ora, come ci siamo riuniti. Questo è merito tuo. Speravo che Kyle trovasse qualcuno meglio di me, sono stata una pessima madre. Aveva sofferto tanto e pure noi. Forse non ero pronta ad accogliere un bambino, ma aveva bisogno di qualcuno, Scarlett ne aveva bisogno. Ma lui ora ha bisogno di te, anche se può aver sbagliato su qualcosa, anche se ci sono delle cose irrisolte. Ti starà cercando, ne sono sicura. Fa così: scappa, ma non ha il coraggio di andarsene veramente...»
Mi stai cercando? Te ne sei andato e spero che tu ne sia pentito. Hai sbagliato di nuovo: qua non si tratta di te, delle scelte per rendermi felice... si tratta di noi. Mi hai detto che non ti merito, ma sei l'unica persona che potrebbe farlo; ci meritiamo entrambi. Se mi stai cercando, trovami perché non ce la faccio a stare senza te, abbiamo bisogno l'uno dell'altra anche se ancora facciamo fatica ad ammettercelo reciprocamente. Ti amo, questo l'ho capito dal vuoto che sento dentro... ma tu? Ancora non lo so ciò che provi.
«Se c'è una cosa che ne valga la pena... è lottare. Lottare anche se poi cadi. Almeno puoi dire di averci provato.» Mi abbraccia senza che me lo aspetti. E' una donna forte che ha trovato la forza di rialzarsi dopo che ha combattuto una grande guerra interiore. Non è facile avere il rimorso che ti ricorda ogni singolo giorno ciò che hai perso, il figlio che non sei riuscito ad amare al punto da farlo restare. Una donna che forse non è mai stata tanto felice nel ritrovare chi si era convinta di aver perso per sempre, senza speranza.
«Non so se... proviamo, uhm, la stessa cosa.» Cerco di farmi capire, girando attorno all'argomento.
«Magari non lo sa e scappa da ciò che lo spaventa. Amare è un po' come lottare, Hazel. Combattere per assicurarsi sempre il posto vicino a chi si ama.»
Thomas non ha sostituito il suo posto, ma forse Kyle non l'ha ancora capito.
Tu sei accanto a me, tu mi sei dentro, mi vivi dentro e sei in ogni mio gesto, in ogni mia parola, in ogni mio pensiero, in ogni mio respiro, in ogni attimo fuggente. Voglio che tu lo sappia ma non trovo il coraggio per dirtelo. Sento il bisogno di lottare, però.
Le parole di Elizabeth hanno una tristezza dentro, una malinconia che mi fa accapponare la pelle. Starà pensando a suo marito, all'uomo che le ha dato due figlie, di cui sarà stata innamorata, per il quale ha sicuramente combattuto... perdendo la guerra. Può solo rivendicare il suo addio sentendosi felice, riconquistando quella sensazione di completezza che era stata spazzata via dalla mancanza e dalla perdita.

Ritorno verso casa mentre il cielo si scurisce sopra di me, le giornate che si accorciano per il sole che sparisce all'orizzonte troppo presto perché qualcuno se ne possa rendere conto.
Cammino a passo felpato con lo sguardo assorto, rivolto verso i miei passi. Rifletto ancora su ciò che mi è stato detto, quel combattere di cui mi ha parlato tanto, l'importanza del valere la pena per qualcuno.
Scontro chi avrei voluto evitare ancora per molto, la chioma rosa che non sopporto di averla accanto, la ragazza che mi ha portato via Chris. Amanda, sempre al momento perfetto...
«Sta' attenta a dove guardi!» Inveisce contro di me e le orecchie quasi mi fischiano nel sentire la sua voce stridula.
«Non ti ho vista, mi spiace» Cerco di trattenermi, sforzandomi di parlarle, a denti stretti, tentando di superarla per continuare sulla mia strada.
«Oh guarda sto proprio andando ad una festa... vuoi unirti? Ah no, aspetta... quasi dimenticavo di come sei svenuta quella sera» Si mette a ridere e vorrei davvero che scomparisse dalla mia vista, il respiro che comincia ad accelerare al ricordo di come mi sentivo male, di come tutto sembrava girarmi attorno e dello sguardo dispiaciuto di Chris mentre mi guardava svenire praticamente davanti ai suoi occhi.
«Vorrei solo poterti ricordare la notte passata in ospedale per colpa vostra...»
«Per 'vostra' intendi anche Chris? Chi era? La tua migliore amica forse?» Sghignazza come se davvero la cosa la divertisse a tal punto. Vorrei vomitare mentre guardo il suo lurido vestito e le zeppe che indossa.
«Sparisci.» Ringhio, non riuscendo più a trattenermi. Ci sarebbe da strapparle via tutti quei ciuffi fluorescenti.
«Sennò? Arriva il tuo fidanzatino?»
Rimango un attimo sbigottita davanti a quello che ha appena detto. Come... Ah, l'avrà visto quando mi viene a prendere a volte a scuola.
«Non ti azzardare a parlare di lui.» Sibilo, guardandola attentamente negli occhi. Non voglio che la sua bocca e la sua voce schifosa dica un'altra parola su Kyle. Mi ha portato via tutto, deve solo provarci.
«Non ho paura di te, stronza.» Mi sputa addosso e sto per perdere il controllo quando sento la sua voce alla mie spalle.
«Vattene. Ora.» Kyle si mette tra noi e non faccio altro che restare in silenzio, guardandolo mentre è al mio fianco.
Amanda sbuffa, facendomi il dito medio, attraversando per dirigersi sul marciapiede di fronte. Tengo indietro Kyle, prima che le dica qualcosa, visto che credo abbia capito pienamente di chi si tratti e di cosa mi abbia fatto.
Mi volto per essere di fronte a lui e me lo ritrovo fin troppo vicino, la mano che tiene ancora il suo petto, i nostri sguardi che cadono su questo contatto fisico che ci fa rimanere in silenzio, senza respiro. Lascio cadere il mio palmo da sopra il suo petto caldo, ma lui me lo afferra, tenendolo stretto nella sua.
«Cosa ci fai qui?» Sussurro senza riuscire a guardarlo negli occhi, cercando di non pensare alla sua mano che stringe la mia.
«Ti stavo cercando. Sono stato un coglione, non avrei dovuto. E' che quando ti vedo con lui...»
Lo bacio senza aspettare che dica altro, facendolo tacere una buona volta.
«Voglio te Kyle, nessun altro...» Gli dico sulle labbra, guardandolo dritto negli occhi.
«Thomas ti rende felice» Cerca di studiarmi, la strana sofferenza che vedo negli occhi vitrei.
«Stai sbagliando tutto. Gli voglio bene, certo, ma è gay... non... non potrei mai stare con lui perché non è la stessa cosa. L'ho abbracciato oggi per fargli capire che può dirmi tutto. E' mesi che ci conosciamo e non trovava il modo di dirmelo...» Sorrido per quanto tutto questo possa essere assurdo, il pensiero che Kyle possa solo convincersi che con lui non sia felice. Lui è tutto quello che ho, anche se può sembrare esagerato pensarlo. L'amore è folle, ti convince di qualsiasi cosa.
«Lo sai che» Mi blocco, fermando la frase che stavo per terminare, senza pensarci. Sono avvenute troppe cosa assieme, stavo per dirlo ad alta voce di fronte a lui.
«Cosa, Hazel?» Ridacchia, accarezzandomi dolcemente il volto.
«Niente» Scuoto la testa, appoggiandomi a lui per sentirmi di nuovo vicina solo all'unica persona che ora voglio accanto.
«Ti porto in un posto.» Mi scosta piano i capelli per sussurrarmelo all'orecchio.

Capitolo revisionato.

// spazio autrice //
Ehilà!😍
Eccomi con un nuovo aggiornamento solo dopo un giorno! Tempo record😂
Ok... andiamo al sodo: vi è piaciuto? Il prossimo capitolo sarà incentrato solo su loro due e spero che vi piaccia😍
Siete contente che per una volta Kyle sia riuscito a scusarsi? Anche lui ha fatto il tempo record (di qualche ora😂)
Dove la porterà ora?
Lo scoprirete presto, promesso!

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