Capitolo 8

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Mi volto nella direzione della voce, trovandomi davanti il ragazzo del bar.
«Zack... giusto?» chiedo un po' incerta. La mia voce risulta piuttosto disperata.
«Giusto» annuisce, sfoggiando un sorriso rassicurante. Si asciuga le mani nello strofinaccio che appoggia sulla spalla.
«In un certo senso si, ho bisogno d'aiuto» mi rivolgo alla sua domanda precedente. Almeno qualcuno che non abbia i neuroni bruciati.
«Stai arrossendo?» chiede divertito, avvicinandosi.
Più che altro la situazione è imbarazzante dato che non riesco a trovare un bagno e sembro così disperata.
«No, certo che no» mi affretto a ribattere, anche se con qualunque parola del mondo non posso negare l'evidenza...
«Cercavi qualcuno?» i suoi occhi color nocciola sono dolci e sinceri, sembra voglia aiutarmi veramente, anche se poi non ho bisogno di tutto questo aiuto. Solo un'indicazione per evitare di smarrirmi in questo modo.
«Qualcosa per la precisione» continuo ad aggrovigliare le dita le une con le altre.
«Ah, giusto, capisco perfettamente» esclama incrociando le braccia al petto, per niente esili.
Come ha fatto a capire cosa sto cercando?
«Ah, si?» domando, piuttosto sorpresa.
«Potevi dirmelo prima che cercavi una camera! Be', credo ormai siano occupate però se stai cercando qualcuno in una stanza posso aiutar- » non finisce la frase che gli tappo la bocca con una mano per poi scoppiare a ridere.
«Fai sul serio?» trattengo le lacrime, troppo divertita. Al solo pensiero mi viene da vomitare.
«Ah... perciò tu non... non stai cercando una camera. Capito» imbarazzato si tocca la nuca per poi spettinarsi i capelli.
«Sto cercando disperatamente un bagno!.»
«Cavolo, perdonami» ridacchia.
«Non fa niente, tranquillo» gli sorrido.
«Allora basta che arrivi alla fine di questo corridoio, svolti a destra e successivamente a sinistra. Non è una passeggiata trovarlo».
Almeno non mi sento così rimbambita!
«Grazie ancora, non ce l'avrei fatta».
«Di niente...» mi sorride di nuovo.
Lo sorpasso, incamminandomi.
«... Aspetta!» mi ferma, richiamandomi, mentre viene nella mia direzione.
«Hazel, giusto?».
Annuisco.
«Ecco...» preleva dalla tasca un foglietto «il mio numero in caso avessi bisogno».
Lo afferro. Sembro così disperata?
«Ti ringrazio» gli sorrido un po' imbarazzata. Chissà a quante ragazze lo darà. Evito di ridergli in faccia.
Me lo infilo nella taschina del vestito posta sul fianco sinistro, quasi invisibile.

Mi sciacquo la faccia per bene, lasciando che il trucco si cancelli facendo si che l'acqua se lo porti via con se. Fortunatamente ne avevo poco e mi ha permesso di toglierlo il meglio possibile senza l'uso dello struccante.
Dopo che ho terminato mi guardo allo specchio e solo ora constato quanto tempo mi sono assentata da Scarlett.
Scendo le scale velocemente, dirigendomi nel giardino, ma quasi sicura che ormai non si trovi più qui.
Infatti. Come pensavo.
Comincio a sentire la pelle d'oca sulle gambe nude e quindi mi affretto a rientrare. Probabilmente sarà nel salotto dato che fuori non fa per niente caldo.
La mia attenzione si sofferma, dopo svariati minuti, su un gruppo messo in cerchio e la vedo lì intenta a divertirsi. Non impiega molto ad incrociare il mio sguardo e a chiamarmi, attirando l'attenzione degli altri. Si alza venendomi incontro e qualcosa nel suo sguardo mi dice che non va proprio tutto bene. Infatti appena mi raggiunge sento l'odore di alcol perforarmi le narici.
«Scarlett hai bevuto?» sussurro, scuotendola per le spalle
«Ma no! Cosa dici?» fa una smorfia «Certo che potevi portarmi un unicorno!».
Non ci voleva.
«Scarlett torniamo a casa!» la prendo per un gomito.
«No! E' così divertente qua!» mi scongiura come una bambina quando vuole a tutti i costi una caramella in più.
Ci sarebbe da ridere davanti a questa situazione, ma non sembra proprio il momento di scherzare.
«Scar vieni!» urla una ragazza.
«Chi è quella?» domando, non capendo più niente a causa della musica che persiste a rovinarmi i timpani.
«Un'amica... vieni che te la presento!» ridacchia, portandomi con sé.
«Dobbiamo tornare a casa» mi impunto.
«Ma il pony chi lo guida?» si fa seria.
Giusto, non ci avevo pensato. Lei sa guidare, io no.
Non riesco neanche a pensare che vengo presa per mano e portata nel cerchio di ragazzi.
«Scarlett andiamo via!» la riprendo di nuovo, cercando di farla ragionare.
«Sei troppo ubriaca, andiamocene» continuo.
«Ma chi è questa? La tua babysitter?» esclama sempre la stessa ragazza che l'aveva chiamata precedentemente.
«Puoi ripetere?» domando, piuttosto irritata dal titolo che mi ha dato.
«Si, rilassati Hazel!» dice la mia amica.
Ma cosa dice?
«Scar andiamo, forza».
«Ancora un po'! Giochiamo e poi ce ne andiamo!» piagnucola.
Non so più che dirle, non so come comportarmi.
«Perché non giochi con noi ragazzina?» mi domanda un ragazzo.
«No, grazie» mi limito a rispondere in tono freddo.
«Allora vattene.»
Mi guardo intorno per capire chi abbia detto questa frase e mi accorgo che è stata Scarlett.
«Davvero?» sussurro, fissandola negli occhi.
Non risponde e questo mi ferisce.
So che è ubriaca, ma non me lo aspettavo da lei.
Va bene.
Me ne vado non volendo avere niente a che fare con degli ubriachi che non sanno neanche di essere al mondo. Pensavo che Scarlett almeno si rendesse conto di quello che dice.
Fuori non posso andare perché si gela, non so come tornare a casa e il mio cellulare è morto definitivamente.
Fantastico.
Salgo le scale dirigendomi di nuovo verso il bagno che sembra essere l'unico posto tranquillo, ma incontro quel paio di occhi verde smeraldo.

Capitolo revisionato.

// spazio autrice //
Come state?😍
Come vi sembra il capitolo?🙈
Questa è la seconda parte...faccio ancora un capitolo per concludere la festa.
Povera Hazel, perdonerà Scarlett?❤️
Vi piace la figura di Zack?
Ed ecco che incontra di nuovo quegli occhi😍
Al prossimo capitolo!
Ciao!💞

P.s. Grazie mille per le +800 visualizzazioni,non ci credo!😍❤️
Seguite AriannaSeguiti , è davvero dolcissima e adoro i suoi commenti😘❤️

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