Capitolo 75

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Mi sveglio che sono le cinque del pomeriggio. Ieri ho fatto le ore piccole e divevo recuperare, anche perchè l'incazzatura che mi ha fatto prendere Manolas ieri sera non mi ha fatto andare a dormire subito. È proprio un pazzo. Dio, io ho la calamita per questi psicopatici.
Accendo la connessione e vado su Instagram. Quella trucida ha pubblicato una foto sotto casa di Kostas, con lui affacciato al balcone con scritto: "Scendi, amor❤️"
Oh vaffanculo, non vale niente. È come tutti gli altri.
Mi chiama Matteo. Mi dice che dovrà partire con la Roma in America perchè l'altro fisioterapista si è rotto il piede. Ma uffa!!!
"Non so se vengo. Non voglio vederlo.." dico.
"Prepara la valigia, noi partiamo il giorno dopo. Non fare la stupida, dai!" Insiste.
"Uhmmm"
"Dai, non lo diciamo a nessuno. Sarà una sorpresa.."
"Eh va bene, basta che non mi lasci sola con quello. Non voglio vederlo ne sentirlo" dico.
"Tranquilla, ci penso io a te! Inizia a preparare la valigia! America arriviamo!!" Mi dice. Lui è entusiasta ed io scoppio a ridere.
Ci mettiamo d'accordo e Matteo mi passa a prendere perchè devo passare a casa mia a prendere le cose per partire poi.
Scendo quando mi suona e andiamo a casa mia. Salgo e Manolas apre la porta.
"Te lo porti anche a casa ora??" Mi chiede.
Apro ed entro.
"Vieni, Mattè" dico.
"Sto parlando con te." Mi dice Kostas.
Entra anche Matteo e chiudiamo. Non lo voglio vedere.
"Ora capisco perchè stai da tua madre" ride.
"Gia!" Rido anche io e vado in camera a prendere il valigione e inizio a metterci dentro qualcosa.
"Dici che si sente di la?"
"Avoja sono di cartone ste pareti" rispondo piegando una maglietta.
"Bene. Mhhhhh si! Mioddio! Aaaaah, ancora!" Urla.
"Ma sei fuori?" Rido.
Kostas da una botta alla parete e viene a bussare alla porta di casa.
"Chiunque tu sia non possiamoooOOOOH! Ah ssssssi" continua.
"Apri Camilla, cazzo!" Urla il greco s bussa come un forsennato.
"Vengo" dice e fa tutti rumori strani per farlo sembrare vero mentre metto in valigia anche i vestitini e i jeans.
"Apri o butto giù la porta!" Si attacca al campanello.
"Che faccio?" Chiedo. Dai porello peró!
"Lascialo sta, questa è la punizione. Deve scoppiare, fai finta di nulla" mi dice.
Kostas bestemmia fuori la porta. Mamma mia me lo immagino, non avrà le fiamme, sarà proprio un incendio.
Matteo continua ad ansimare.
"NOOOO! IO SOLO IOOO. È MIA!! BASTARDO!!" Urla Kostas e un po' mi sta dispiacendo. "TI AMMAZZO. STRONZIIIIII"
Matteo si ammutolisce e ride in silenzio.
Sento la maniglia della porta che si tira giù. Dai poverino peró. Poi glielo diró che era una cazzata.
"Vaffanculo io non ci ho fatto niente con quella!!" Urla.
No me la sono limonata io pff. Stronzo oh.
Dopo un po' va a casa e butta giù la sua porta, sbattendola fortissimo.
Già che ci sono mi faccio una doccia e mi cambio.
Silenzio di la.
"È morto mi sa" dico.
"Eh mi sa. Gli è preso un infarto. Tanto prima o poi gli viene con tutte ste arrabbiature. Trema, le vene di fuori, la tachicardia" dice Matteo.
"Ma sicuramente" dico aprendo la porta di casa.
Scendiamo e partiamo verso il ristorante.
"Rischi di morire, lo sai si" avverto Matteo.
"Si lo so, ma se lui mi mena, meno anche io" fa spallucce. "Ma l'ho fatto anche per te. Per farti capire se lui ci tiene veramente a te o no" mi dice.
Annuisco: "Vedremo"
"Certo. Ormai sei mia amica, ti aiuto" mi dice.
Parcheggia fuori il ristorante cinese ed entriamo. Ordiniamo ed iniziamo la cena. Ma con la mente sto pensando a cosa starà facendo Kostas...

••••

Il giorno della partenza.

Sono in viaggio verso Fiumicino. Incazzato. Sta notte non ho dormito un cazzo. Camilla non è tornata a casa ed io non ho più avuto notizie. Stringo il volante ed accellero.
Parcheggio e scarico la valigia entrando all'aereoporto. Vedo i miei compagni ma non ho voglia di dire niente. Mi guardo intorno se la vedo, magari ci ha ripensato e viene con me. Ma no, c'è solo Sara.
"Kostantino forza un po" mi dice Radja.
"Manolas, sempre te!" Dice Luciano. 
Lancio la valigia sul carrello.
"Non partiva la macchina" invento qualcosa qui per qui.
"Sempre scuse, come faró con te!" Ribatte il mister.
"Iniziamo bene" sbuffa Kevin.
"Se lei non mi stressa andrà tutto a meraviglia!" Dico.
"Pretendo il massimo da te. E niente storie amorose come nell'ultimo ritiro!" Mi dice.
"Si non se preoccupi" dico e mi avvio all'aereo con il borsello a tracolla.
"Sarà una bella vacanza" dice Woj.
"Dura meno di una sigaretta sta pace" commenta Radja.
"Scusate il ritardoooo!!" Urla Alisson correndo.
"Alisson mannaggia il Brasile! Sempre tu!!!" Sbotta Luciano mentre camminiamo.
"Su mister, non mi vorrà far fare palestra sull'aereo!" Dice ridendo.
Scuoto la testa. Già mi sono rotto il cazzo. Salgo prima di tutti e mi metto al mio posto vicino al finestrino.
"Regà sono carico!" De Rossi batte le mani.
Iniziano a giocare a carte ma io mi isolo, mi metto le cuffie e tiro giù la poltrona. Chissà che cazzo farà senza di me...

~

Arriviamo in albergo dopo un sacco fi ore di viaggio che non ho contato perchè mi sono addormentato. Il mister mi mette in camera con Torosidis.
"Io voglio stare da solo!" Mi impunto e incrocio le braccia.
"Toro eccoti le chiavi e portati anche orso bruno qua" dice Spalletti. "Forza sbrigatevi che si cena!"
Gli altri salgono.
"Sto pelato" salgo anche io smadonnando. Caccio Torosidis e me la prendo con comodo. Quando scendo sono l'ultimo.
Luciano mi guarda male ed io mi siedo. Mangio in silenzio poi finita la cena decidiamo di andare a vedere Boston.
"Io stasera me ne sto a palle al fresco voi andate" ci dice Lucio e sale in camera.
Usciamo.
"Ko che hai?!" Mi chiede Radja.
"Voglio tornare a Roma" dico.
"Cucciolino" mi prende in giro.
"Gli manca la ragazza!!" Ride Lobont.
"Smettetela, giuro che faccio un mucchietto di ossa mh sono pericoloso!"
"Nulla da fare per Manolas, è destinato a non avere Camilla" dice Lukasz tipo telecronista.
"Matteo il numero nove, bomberone vero, è il solo ed unico  per lei" dice Alisson con la stessa tonalità del polacco.
"Manolas, se vuole se la riprende" dice Radja.
"La ami?" Mi chiede Lobont.
"Non rispondo a ste domande. Non vi devo dire nulla pettegoli di merda"
Entriamo in un locale.
"Peggy sei pronta a cantare??" Dice Dzeko a Sara.
"Perchè Pongo?" Ride la ragazza di Radja mentre da un calcetto al bosniaco.
"Perchè io suono e tu canti!" Dice. Lei scuote la testa ridendo e ci facciamo un paio di bicchieri.
Mi sposto dai miei compagni col bicchiere in mano, quando una ragazza bionda mi si avvicina.
Mi sorride e si presenta in inglese. È italo-americana. Mi dice qualcosa all'orecchio peró non capisco perchè sta cazzo di musica è a palla. Mi fa una carezza e mi parla, mi sorride. Io l'inglese lo capisco poco e niente e lei si sforza a parlare italiano. Mi dice che sono carino, che ha voglia di divertirsi stasera. Mi prende la mano, a quanto ho capito mi vuole portare di la, con lei e una sua amica.
Gliela lascio e scuoto la testa. Ho fatto troppi danni già. Lei mi balla davanti provocandomi. La guardo, è bella peró. Mi si avvicina e mi bacia a stampo. Oh al diavolo! Dischiudo le labbra e la bacio anche io. Mi tira e lei e mi si struscia. La bacio e non ci stacchiamo quasi più. Non so cos'è. Forse il jet lag o l'alcool. O Camilla che non c'è con me, non è più mia.
Ci baciamo come se vorremmo mangiarci. Per tutta la sera, devo dimenticare almeno per stasera tutti i miei problemi.
Ma a fine serata, quando sto per andare via mi chiede di fare sesso. Rispondo di no, non posso. Non ce la faccio e me ne torno in albergo. Mi butto sul letto mezzo morto e ubriaco e non penso più a quella limonata epica, ma a quello che cazzo sta facendo Camilla senza di me.

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