Capitolo 38

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Ashley mi sbatte con forza al muro. Caccio un urlo e con la mano mi tappa la bocca.
"Tanto sempre schifo fai!" Riesco a liberare la bocca.
"Ti devi concedere a me! Subito o useró la forza. Tanto nessuno ti salverà oggi" mi dice. Tenta di togliermi la maglietta ma niente, ha ragione. Qui oggi finisce male ma io non voglio, cazzo.
"KOSTASSSS!" Urlo per spaventarli anche se so che lui non c'è. Non è ancora tornato.
"Uh si urla ancora. Ti devi stare zitta ho detto!" Mi dice e alza la mano caricandola come per darmi una pizza. Chiudo gli occhi. È la fine.

••••

"KOSTASSSSS" sento urlare. Che cazzo sta a succede???
Sposto mia madre e butto per terra la valigia. Scavalco il muretto e vado a casa di Camilla. Sento le fiamme invadersi di me quando raggiungo la camera e vedo Cole con la mano alzata e gli sta dando una pizza. Gli occhi mi diventano due fessure. Mi avvicino alla velocità della luce e lo prendo per un braccio scaraventandolo via. Mi metto davanti a lei.
"Non toccarla. Mai più!" Ringhio. Sono fuori di me. Questo lo mando al cimitero ora.
"Uuuh ecco il cojone. Levati dal cazzo. Gli devo dare quello che si merita a sta gran zoccola!" Ribatte Cole.
"Vieni." Dico sfidandolo. Te la do io una lezione ora. "Che cazzo ti sei messo in testa eh. Vaffanculo e vattene. Lasciala sta" urlo e stringo i pugni.
"Ma che cazzo vuoi tu. Sto sfigato. Non mi metti paura, levati!" Mi dice.
"No. Vattene" gli do una spinta e lo vedo perdere quasi l'equilibrio. In questi casi non riesco a dosare la forza. "Lei non la tocchi. Prenditela con me." Lo guardo con odio.
"E chi sei tu?! Il paladino della giustizia?! Il ragazzo suo??"
"Non te ne deve fregare un cazzo di chi sono ip. Non la tocchi chiaro? Ma non te fai schifo?? Gli stavi a mette le mani addosso!!" Glielo urlo e serro la mascella.
"No. Perchè è una stronza. Si merita questo ed altro, sta troia. Prima si fa comprare di tutto e poi mi dice che gli faccio schifo e non si scopa!!" Urla anche lui.
"Perchè forse lo fai davvero?!"
"Ma come ti permetti tuuuuuu??!! Ma che mi conosci??" Mi dice e si avvicina.
"T'ho visto alzargli le mani mi basta questo ed é per questo che mi vergogno ad essere un uomo. Che poi tu non lo sei. Sei un poveraccio che se la prende con una donna. Ma fatte schifo a bastardo!!" Gli dico. Tra poco esplodo me lo sento. C'ho il cuore impazzito.
"Ma che cazzo vuoi??"
"Voglio che la lasci perde e te ne vai. Prima che ti ammazzo" gli indico la porta.
"Tu sei malato!" Mi dice.
"Io so malato?!?! Ioooooo!!" Sbotto.
"Tanto ti prende per il culo anche a te. Sta tranquillo, ti spolpa bene e ti manda a fare in culo"
"Sono cazzi miei"
"Ma chi se lo prende uno come te. Guardate" mi indica "Sembri uno zingaro, una bestia, lo sanno tutti che non c'hai sentimenti!" Mi dice. La mia reazione è immediata. Gli do un cazzotto in piena faccia. So stato fin troppo calmo.
"Vedi. Non me sbaglio. Ti meriti una zoccola come lei.." mi dice.
"Si eh. No no non ti sbagli!" Dico prendendolo per il collo e attaccandolo al muro. "Modera i termini. Con me non co giochi!" Gli ringhio addosso.
"Kostas lascia stare.. ci sono tutti di là.." sento dire da Camilla.
"Aaah vivi con i genitori, poraccio.." Cole mi sfida e io rispondo stringendo la presa attorno al suo collo.
"Non ti permettere." Gli do un cazzotto in pieno stomaco. Da qui non esce vivo, giuro.
"Kostas.. lascia perde" mi dice Camilla cercando di tirarmi via. Lo lascio cadere per terra.
"Vattene." Dico.
"Tanto non l'avrai mai!" Si rialza. Ancora parla. Gli do un calcio in culo e lo prendo per la maglietta trascinandolo fuori la porta.
"Vattene e non ti far più vedere!" Gli ringhio e lo lascio spingendolo per poi chiudere la porta sbattendola. Torno di la da Camilla nero come Maicon. Lei è seduta sul letto shoccata.
"Te l'avevo detto che non era una buona idea, cazzo!! Se non fossi tornato eh?? Se io non c'ero chi cazzo te lo toglieva quello??" Sbotto.

••••

Lo guardo ha tutte le vene di fuori. Sta incazzato nero e purtroppo ha ragione. Me la sono vista brutta. Santo Manolas. Ma non è lucido ora quindi non me la prendo più di tanto. Ci sta.
"Come stai?" Mi chiede.
"Bene.."
"Ti ha fatto qualcosa?!"
"No.. sei arrivato in tempo.." dico.
"Che pezzo di merda. Guarda come sei rossa qui!" Mi prende la mano.
"Non è niente mo mi passa.." dico. "Scusa comunque hai ragione era una pessima idea.. ma dovevo fargliela pagare.." dico.
"Si ma non me lo sarei mai perdonato se ti fosse successo qualcosa. Le mani addosso ad una donna no. Divento una bestia e già lo sono di mio." Mi dice.
"Mi sono rifatta il guardaroba, tutto di marca eh" dico ridendo per non fargli più pensare a questa stpria.
"Hai fatto bene. Sto pezzo de merda. Quando l'ho visto con la mano alzata io.."
"Dai calmati Ko se me è andato.." lo tiro a me e lo abbraccio.
"Si piano piano mi passa. Basta che tu stai bene.." mi dice.
"Si tutto passato"
"Lo stavo per uccidere, giuro. Guarda!" Mi dice e mi fa vedere le mani che gli tremano per il troppo nervoso.
"Ho visto. Dai calmo.." lo stringo. Poverino. Tutto questo per difendermi. Lo stavo a mettere in guai seri. Questo quando parte chi lo ferma. Manco i carro armati.
"Vuoi venire a cena di la?" Mi chiede.
"Si peró non digli nulla a tua madre dai.. calmati che poi si insospettiscono.." dico.
"No tranquilla non glielo dico.." si strofina la faccia.
"Kostantina?!" Mi chiede.
"Sta bene. Oggi siamo andati al parco pure con Nikos. Ho vinto la causa praticamente. Anche se lei non vuole farmela vedere uguale non ha estremi per togliermela. Ogni volta che la voglio vedere deve portarmela o vado giù io. Altrimenti la tolgono a lei.." mi spiega.
"Oddio sono contenta! Te l'avevo detto che andava bene!" Dico. "E che avete fatto con la bimba?!" Cerco di farlo parlare almeno si calma un po'.
"Gli ho preso il gelato.."
"Ah già lo mangia?!" Chiedo.
"Ma si un po' di panna, lo lecca e poi tira via il cono." Mi dice.
"Tutta il padre eh!" Rido.
"Già.." lo prendo un po' in giro per tirarlo su finche lui non mi da una cuscinata.
"Andiamo a cena mh. Che sono tornato ora mia madre ha fatto un sacco di cose!" Mi dice.
Mi alzo e lui mi segue. Stavolata passiamo dalla porta e andiamo di la a casa sua.

Improvvisamente, tu.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora