Capitolo 7

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Quella è veramente pazza. No, ma come si fa?! Io non la sopporto proprio. Che cazzo vuole da me, ceh.
È insopportabile, a volte irritante. Si accolla un po' poi ieri sera non si è regolata! La gomma sul campanello!! Poi si incazza se le dico che è una matta e la dovrebbero rinchiude!
C'ho messo tre ore per staccarla da quel cazzo di pulsante! Ho dovuto staccare anche la luce del portone perchè quel cazzo di suono mi stava mandando ai matti!

Sono uscito mentre ancora stava sbraitando. Ma che me ne frega, ho tanto i fatti miei ora devo pensare pure a lei?! Non si puo'. Meglio che sono uscito. Non volevo dare il peggio di me.
Sono andato a farmi un giro del quartiere. Non è neanche un giorno che sono qui e già sono stufo. Cammino per un'oretta, faccio il giro dell'isolato e torno al bar davanti casa. Ho voglia di un caffè. Mi siedo e lo ordino al cameriere che me lo porta quasi subito. Bevo e mi sistemo gli occhiali da sole per poi allungarmi.
Alzo lo sguardo verso il balcone e vedo la psicopatica che è uscita a stendere i panni. Noto che mi ha visto perchè dietro gli occhiali da sole vedo la sua espressione cambiare. Inizia a sbattere i panni con forza. Crede di mettermi paura?! Si sbaglia di grosso! Se vuole la guerra l'avrá. Prendo un biscotto e mangio, che fame.
Lei finisce di stendere ed entra a prendere un tubo dell'acqua. Inizia ad innaffiare le piante finchè non sento una cascata d'acqua addosso.
"Oh ma che sei deficiente? Sta paralitica!" Urlo verso di lei con tanto di mano ad indicarla con imbruttita al seguito.
Lei non si ferma e continua a bagnarmi, anzi apre al massimo il grtto dell'acqua.
"Ah cojona!" Urlo ringhiando e mi sposto.
"Così ti calmi!" Mi urla di rimando e mi segue col tubo.
"La pianti?! Sta deficiente oh!" Mi sposto dal getto. No questa è proprio stupida, ma come cazzo si permette, oh! Ma non scherzamo!
"Vieni qua! Ti devo dire una cosa!!" Mi dice ridendo.
"Col cazzo!" Le faccio il dito medio e mi tiro indietro i capelli.
"Almeno ti rinfreschi!"
"Tu non sei normale!" Entro incazzato "vaffanculo! Sta deficiente!"
Mi spoglio e butto i vestiti nella vasca. Prendo l'asciugamano e mi asciugo.
"Così ti impari, stronzetto!" Si scompiscia sul balcone.
"Non ci provare mai più" ringhio.
"Sennó?" Mi sfida.
"Sennó niente."
"Seee, pfff! Io faccio ció che mi pare!" Dice.
"Con la roba tua. Con me no!"
"Con tutto. Anche con te!" Mi risponde.
"Mai. Muori, mh" che fastidiosa. Apro la porta e scendo.
"Prima tu!" Mi dice.
Appena metto piede fuori il portone sento un'altra cascata d'acqua gelida e inizio a bestemmiare. Mo m'ha rotto il cazzo. Corro su e inizio a bussare alla sua porta violentemente.
"Apri!" Urlo.
Prendo la porta a calci, ma lei sta in silenzio.
"Te la butto giù!" Ringhio dandogli una spallata talmente forte che sento la porta muoversi.
"Cosa vuoi?" Mi chiede.
"Non sei divertente, cretina!"
"Neanche tu" e inizia a ridere.
"Non me devi rompeeee!!! Non me te fili ma come mi sfracelli il cazzo eh!!"
"Tu lo fai con me, io lo faccio con te!"
"Per me è come se non ci sei!" Dico incazzato.
"No mica, fai casino perchè speri che ti parlo. "
"A casa mia faccio come voglio! Non mi devi parlare!" Sbotto.
"Allora ciao, cosa fai ancora qui?" Sghignazza.
Do un ultimo calcio alla porta e scendo. Intanto borbotto per le scale.
"Acida, insopportabile!"
"Non ti cambi?" Mi dice affacciandosi.
"Cazzi miei"
"Carotina sotto aceto!"
Salgo in macchina di corsa, letteralmente, questa mi ribagna sicuro. Scende anche lei e apre la macchina. Mi fa il gesto della mano come a dire: "paura eh". Me la guardo male e sgasso. Non me la filo e parto sgommando.
Sta fori! E per di più sono zuppo! Mortacci tua oh! Eh ma poi mi vendico io! Dove va?! È appena iniziata la guerra, stronza.

Vago senza meta per quasi die ore. Respiro, mi devo calmare. M'ha fatto incazzare e non poco.
Davanti poi ho una macchins che va a due all'ora. Guarda mo eh! Accellero e sorpasso il testa di cazzo, sfrecciando via. Ho buttato dentro un occhio. Era quel coglionazzo del ragazzo della pdicopatica. Il fidanzato come si chiama...
Mentre penso al nome, vedo dallo specchietto la macchina nera che ho appena sorpassato, mettere la freccia e risorpassarmi. Che precisino del cazzo!
Stringo il volante. Ora lo tampono! Mi attacco dietro, ma quando sto lì lì per dargli la botta lui svolta e parcheggia. Vedo scendere lei e lui, ma io sfreccio via.

Mi arriva un messaggio su whatsapp. È Radja che mi dice se ho voglia di andare a cena.
"Dove?" Invio.
Mi dice che vanno al ristorante cinese vicino casa. Rispondo con un "mh".
"Vieni qua o ci vediamo lì?!" Mi scrive.
"Lì"
Allira dato che sono quasi le otto, torno a casa per cambiarmi. La psicopatica ancora non c'è per fortuna. Senti che pace!
Devo fare in fretta, magari torna e mi tocca ammazzarla di parolacce.
Mi metto una tuta nera, come il mio umore e parto sfrecciando al ristorante.

Improvvisamente, tu.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora