69. LO DOBBIAMO A VINCENT

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Il castello sembrava molto silenzioso, per essere domenica. A quanto pareva, erano tutti sul prato a godersi la fine degli esami e la prospettiva degli ultimi giorni di scuola liberi da ripassi e compiti. Theodore Nott,appena uscito dall'infermeria, percorse lentamente il corridoio deserto, guardando di tanto in tanto fuori dalle finestre; vide alcuni studenti svolazzare sopra il campo di Quidditch e qualcun altro che nuotava nel lago insieme alla piovra gigante. Si passò distrattamente una mano sulla grossa cicatrice.

Non riusciva a capire se voleva o no stare in compagnia: ogni volta che era con qualcuno, desiderava stare solo; e ogni volta che era solo, desiderava stare con qualcuno. Non aveva ancora avuto il coraggio di guardarsi allo specchio.

Aveva appena voltato l'angolo sulla destra del corridoio del terzo piano quando sentì delle voci animate.

"Prova a ripeterlo verme!"

"È solo la verità, siete tutti figli di Mangiamorte, ho letto l'articolo sulla gazzetta, lo hanno letto tutti."

"Non sai di cosa stai parlando Davis."

"Ne so abbastanza. Dovrebbero espellervi tutti."

"Dovrei attaccarti al quel muro, magari la smetti."

"Certo, questa è la tua risposta per tutto Goyle, peccato che senza il tuo amichetto non puoi picchiarmi come ti pare, sono più bravo io con la bacchetta."

Theo sentì due colpi e poi un gemito prima di vedere Goyle che teneva su per il colletto un ragazzo moro di Corvonero.

"Stavi dicendo?" Goyle assentò altri due pugni nello stomaco al ragazzo, prima di accorgersi della presenza di Theo. "Che hai da guardare?"

"Se proprio devi farlo portalo in un'aula vuota."

"Non ho bisogno di..." si bloccò di colpo sentendo dei passi che si avvicinavano.

Theo si voltò ripercorrendo il corridoi dietro l'angolo e si trovò quasi a sbattere contro Piton.

"Professore" disse incerto piazzandoglisi davanti.

"Che fai qui?"

"Madama Chips mi ha detto che potevo uscire, ma non devo stare sotto il sole, così mi sono messo a gironzolare." Spiegò cercando di sembrare convincente.

Piton fissò con attenzione verso la cicatrice sul suo volto. "È guarita bene."

"Abbastanza."

Il pozionista sembrò voler fare un passo in avanti, ma Theo si spostò per fermarlo.

"Problemi?"

"No, nessuno" disse in fretta.

"Allora che..."

Un nuovo inconfondibile gemito di dolore li raggiunse.

Piton lo scansò raggiungendo Goyle e il Corvonero.

"Che sta succedendo qui?" Chiese aggrottando le sopracciglia scure. Goyle lasciò andare la divisa del Corvonero che cadde pesantemente a terra appoggiandosi al muro alle sue spalle.

"Goyle mi ha picchiato." ansimò Davis cercando di rimettersi in piedi.

Piton li fissò entrambi. Goyle aveva i pugni chiusi e uno sguardo di puro odio.

"Davis, fila."

"Ma signore, Goyle mi ha..."

"Vuoi che tolga venti punti a Corvonero?" Chiese minaccioso.

Il Corvonero si lisciò la camicia dell'uniforme con uno sguardo di fuoco, prima di sparire nel corridoio.

Piton sospirò rumorosamente. "Goyle... vai a fare un giro in cortile"

Se fossi stato un SERPEVERDEWhere stories live. Discover now