LA SECONDA PROVA

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La sera prima della seconda prova, Harry si sentiva annegare, Piton gli aveva assicurato che avrebbe trovato qualcosa che gli permettesse di respirare sott'acqua, ma ancora non gli aveva detto altro. Aveva notato che Moody gli stava molto più attorno, come se lo pedinasse. Ogni volta che girava per i corridoi e incrociava il professore di pozioni spuntava inaspettatamente anche Malocchio, annunciato dalla sua rumorosa gamba di legno.
Lui e Hermione erano seduti in biblioteca mentre fuori il sole tramontava, sfogliando febbrilmente pagine e pagine di incantesimi, nascosti l'uno all'altro da enormi pile di libri. Harry sbuffò passandosi una mano sul volto.

"Oh dai se Piton pensa di poter trovare qualcosa non devi preoccuparti" mormorò Hermione inclinandosi verso di lui.

Non aveva mancato di notare quanto fosse diventata meno rigida riguardo alle regole negli ultimi mesi. Era certo che se non fosse stato un campione si sarebbe opposta con forza all'idea che un insegnate favorisse o aiutasse uno dei partecipanti.

"È un po' tardi" mormorò raddrizzandosi gli occhiali.

"Non ti lascerà di certo affogare" disse con un debole sorriso. "La questione in realtà è capire come recuperare ciò che le sirene ti hanno rubato" rifletté

"Domani ficco la testa dentro al lago e urlo in tono minaccioso di restituirmi la refurtiva, qualsiasi essa sia" propose sconsolato.

Hermione cercò di soffocare la risata nella mano.

"Ah, ma ci divertiamo qua" proruppe la voce di Draco prima di spuntare da uno scuro scaffale.
Harry e Hermione alzarono lo sguardo di scatto.
"Che ci fai qui?" chiese la ragazza.
"Vi stavo cercando" spiegò lanciando un'occhiata curiosa su uno dei libri appoggiati al tavolo. "La McGranitt vuole vederti Granger."
"Perché?" domandò Hermione, sorpresa.
"Non so... non sembra di buon umore comunque."

Hermione fissò Harry, per alcuni secondi.
La professoressa McGranitt, così ligia alle regole, avrebbe sgridato Hermione perché lo stava aiutando?
"Bhe forse posso tornare dopo, cerchiamo qualche altra informazione" disse con poca convinzione Hermione mentre si alzava.
"Va bene" annuì Harry triste.

"Trovato niente?" chiese Draco perdendo il posto di Hermione, i cui passi si fecero sempre più lontani, fino a sparire preceduti dal basso tonfo della porta che si chiudeva.

"Niente di utile"

"Theo ha insistito per perlustrare il dormitorio, non sembra manchi niente" spiegò picchiettando le nocche sul tavolo.

"Hai visto Piton?" domandò appoggiando la schiena alla sedia

Draco scosse la testa "Perché? "

"Niente, così."
Alle otto, Madama Pince aveva spento tutte le lampade e venne a cacciar via Harry e Draco che lo aiutò a mettere via i grossi volumi.

"Non ha senso andare in paranoia, fatti una bella dormita" gli disse strappandogli di mano l'ultimo libro sulla trasfigurazione.

In fondo aveva ragione, ciò che era fatto era fatto, non aveva modo di parlare con Piton prima della prova, tanto valeva andare a dormire e prepararsi ad affogare il giorno seguente. O avrebbe potuto spiegare ai giudici che non era in grado di affrontare la prova. Immaginò le spille di Potter Fa schifo lampeggiare fra le tribune. Sprofondò nel netto morbido e si addormentò con quella orrenda immagine.

"Dai Potter muoviti... Harry dai... è tardi..."

"Ma è in coma?"

"Forse gli è preso un infarto nel sonno"

"Passami la bacchetta, gliela ficco..."

"Sono sveglio!" Gridò mettendosi seduto di scatto, aprì gli occhi a fatica.

Se fossi stato un SERPEVERDEOn viuen les histories. Descobreix ara