LA CADUTA

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Harry uscì dal campo da Quidditch di corsa, Marcus li aveva fatti allenare ancora per prepararsi alla partita contro Grifondoro, il tempo si annunciava pessimo.

Si fermò con uno scivolone fuori dalla classe di Difesa contro le Arti Oscure, aprì la porta e sfrecciò dentro. "Mi scusi, professor Lupin, sono in ritardo..." Ma non fu il professor Lupin a guardarlo dalla cattedra: era Piton.

"La lezione è cominciata dieci minuti fa, Potter."

"Mi scusi professore, ero all'allenamento di Quidditch" spiegò con il fiatone

"Siediti." Si limitò a dire Piton con un sorriso storto.

Sapeva quanto ci tenesse a vincere per l'ennesimo anno consecutivo la coppa.

Harry andò a sedersi come al solito vicino a Draco. Piton guardò la classe.

"Come dicevo il professor Lupin non mi ha lasciato appunti sugli argomenti che avete affrontato finora..."

"Signore, abbiamo fatto i Mollicci, i Berretti Rossi, i Kappa e gli Avvincini" disse Hermione in fretta. "e stavamo per cominciare..."

"Silenzio" disse Piton gelido. "Non ti ho chiesto informazioni. Stavo solo
commentando la mancanza di organizzazione del professor Lupin..."

"È il miglior insegnante di Difesa contro le Arti Oscure che abbiamo
mai avuto" disse Dean Thomas coraggiosamente, accompagnato dal mormorio di approvazione della classe. Piton parve più minaccioso che mai. "Vi accontentate di poco. Lupin non vi sta certo caricando di lavoro...
Saper affrontare i Berretti Rossi e gli Avvincini è roba da primo anno. Oggi parleremo di..." Harry lo guardò sfogliare il libro di testo fino all'ultimo capitolo, al quale, Piton doveva ben saperlo, non erano ancora arrivati. "...Lupi Mannari" disse Piton.

"Ma signore" saltò su Hermione senza riuscire a trattenersi. "non dovremmo fare i Lupi Mannari, non ancora, dobbiamo cominciare i Marciotti..." "Signorina Granger" disse Piton con voce mortalmente calma. "ero convinto di dover essere io a tenere questa lezione, non tu. E io vi dico di andare a pagina 394." Si guardò intorno. "Tutti! Adesso!"

Con molti sguardi torvi e delusi e qualche mormorio i ragazzi aprirono i libri.

"Chi di voi sa dirmi come si fa a distinguere un Lupo Mannaro da un lupo vero?" chiese Piton.

Tutti rimasero seduti zitti e immobili, tutti tranne Hermione, la cui mano scattò in aria.

"Nessuno?" chiese Piton, ignorando Hermione, col sorriso storto di pri-
ma. "Volete dire che il professor Lupin non vi ha insegnato nemmeno la
differenza fondamentale tra..."

"Gliel'abbiamo detto." esclamò Calì. "Non siamo ancora arrivati ai Lupi
Mannari, siamo ai..."

"Silenzio!" sibilò Piton. "Bene bene bene, non avrei mai pensato di incontrare una classe del terzo anno che non sapesse nemmeno riconoscere
un Lupo Mannaro. Mi premurerò di comunicare al professor Silente quanto siete indietro." camminò davanti alla lavagna "Potter!"

"Signore?" Chiese confuso

"Dimmi la differenza fra un lupo vero e uno mannaro"

Harry lanciò un'occhiata alla mano ancora alzata di Hermione

"Io..." deglutì velocemente. "I lupi mannari hanno un corpo più grande, con ancora dei tratti umanoidi, il muso è più allungato, la schiena è incurvata ma non adatta a camminare a quattro zampe, il più delle volte i mannari stanno bipedi. In più la cosa più ovvia è che non sono veri lupi, quindi avendo ancora una coscienza umana possono essere più aggressivi solo per il gusto di attaccare. Hanno molta meno peluria e la coda è più piccola, credo"

Se fossi stato un SERPEVERDEOnde as histórias ganham vida. Descobre agora