27. L'UOVO

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Visto che Harry non aveva idea di quanto dovesse durare il bagno per scoprire il segreto dell'uovo d'oro, decise di farlo di notte, quando avrebbe potuto prendersi tutto il tempo che voleva. Pur riluttante all'idea di accettare altri favori da Cedric, decise anch e di usare il bagno dei Prefetti; erano pochissime le persone ammesse là dentro, quindi era molto meno probabile che qualcuno lo disturbasse.
Harry preparò accuratamente il suo piano, perché era già stato sorpreso una volta da Gazza il custode fuori dal letto e nel posto sbagliato nel cuore della notte, e non desiderava ripetere l' esperienza. Il Mantello dell'Invisibilità, naturalmente, sarebbe stato fondamentale, e come ulteriore precauzione Harry pensò di portare con sé la Mappa del Malandrino, che, insieme al Mantello, era il mezzo più efficace che possedesse per infrangere le regole.
Sulla mappa era riportata l'intera Hogwarts, comprese le sue molte scorciatoie e i passaggi segreti, e, cosa più importante di tutte, mostrava le persone all'interno del castello, ferme o in movimento, come minuscoli puntini con tanto di nome, così che Harry avrebbe potuto individuare in tempo
chiunque si fosse avvicinato al bagno.
Il giovedì sera Harry scivolò fuori dal letto, indossò il Mantello, sgattaiolò di sotto e, proprio come aveva fatto la sera che Hagrid lo aveva portato dai draghi. Si lasciò il muro di pietra alle spalle, mentre l'apertura nescosta si richiudeva con un rumore secco.


Quella notte era strano muoversi sotto il Mantello, l'uovo che teneva nella mano destra era pesante, e reggere anche la mappa senza far scivolare dalla sua testa il mantello risultò più difficile di come lo aveva immaginato.

I corridoi illuminati dalla luna erano deserti e silenziosi, e controllando la mappa a intervalli strategici, Harry si assicurò di non incontrare nessuno che voleva evitare. Quando raggiunse la statua di Boris il Basito, un mago dall'aria smarrita con i guanti infilati sulle mani sbagliate,
individuò la porta giusta, le si avvicinò e borbottò la parola d'ordine, Frescopino, proprio come gli aveva detto Cedric.
La porta si aprì cigolando. Harry la oltrepassò, la chiuse a chiave e si sfilò il Mantello dell'Invisibilità, guardandosi attorno Harry avanzò, guardandosi attorno, mentre i suoi passi rimbombavano.

Per quanto splendido fosse il bagno - e benché avesse un gr an desiderio di provare un po' di quei rubinetti - ora che si trovava lì non riusciva a scacciare l'idea che Cedric l'avesse preso in giro. Come diavolo era possibile che tutto questo lo aiutasse a risolvere il mistero dell'uovo? Alla fine de-
pose uno dei soffici asciugamani, il Mantello, la mapp a e l'uovo accanto alla vasca grande come una piscina, poi si inginocchiò e aprì alcuni rubinetti.

Harry allungò le braccia, prese l'uovo tra le mani bagnate e lo aprì. L'alto, stridulo gemito riempì il bagno, echeggiando contro le pareti di marmo, ma era incomprensibile come al solito, se non di più, a causa dell'eco. Cercò di chiuderlo, ma le mani bagnate scivolarono sulla superficie e l'uovo cadde dentro la vasca.

questa volta non si lamentò. Ne usci invece un suono gorgogliante, una canzone le cui
parole non si riuscivano a distinguere attraverso l'acqua.

Trasse un bel respiro e scivolò sott'acqua. E poi, seduto sul fondo di marmo della vasca piena di bolle, udì un coro di voci misteriose che cantava dentro l'uovo aperto tra le sue mani:

«Vieni a cercarci dove noi cantiamo,
che sulla terra cantar non possiamo,
e mentre cerchi, sappi di già:
abbiam preso ciò che ti mancherà,
hai tempo un'ora per poter cercare
quel che rubammo. Non esitare,
che tempo un'ora mala sorte avrà:
ciò che fu preso mai ritornerà».


Harry ritornò a galla e infranse la superficie coperta di bolle, scuotendosi
via i capelli dagli occhi. Uscì dalla vasca richiudendo l'uovo e si rivestì in fretta. Doveva annotare tutte quelle informazioni, il giorno dopo avrebbe potuto dire a Hemrione che finalmente era riuscito ad ascoltare l'indovinello, di certo lei sarebbe riuscita a capirci qualcosa di più.

Se fossi stato un SERPEVERDEDonde viven las historias. Descúbrelo ahora