33. Circondato da Nemici

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Harry si svegliò sentendo il caldo delle coperte fino al collo, stava talmente comodo che non aprì gli occhi, avrebbe voluto riaddormentarsi subito. Dietro le palpebre intravedeva solo una luce fioca, doveva essere ancora notte. Udì dei sussurri attorno a lui.
"Lo sveglieranno se non stanno zitti!"
"Perché urlano? Non può essere successo qualcos'altro, vero?"
Hany aprì gli occhi e vide tutto velato. Qualcuno gli aveva tolto gli occhiali. Distinse la sagoma confusa di Draco e Hermione molto vicino a lui. Hermione era in piedi.
"È la voce di Caramell" mormorò. "Perché litiga con la professoressa McGranitt?"
Ora anche Harry riusciva a sentirli: gente che gridava e correva verso l'infermeria.
"Increscioso, ma comunque , Minerva..." stava dicendo Cornelius Caramell ad alta voce.
"Non avresti mai dovuto portarlo ne l castello!" urlò la McGranitt.
"Quando lo scoprirà Silente..."
Harry udì spalancarsi le porte dell'infermeria. Senza che nessuno di quelli che si trovavano attorno al suo letto se ne accorgesse, Harry si alzò a sedere e inforcò gli occhiali.
Caramell entrò a grandi passi. La professoressa McGranitt e Piton lo seguivano da vicino.
"Dov'è Silente?" chiese Caramell verso Sirius.
"Non è qui" rispose lui seccamente. Dopo pochi istanti la porta si aprì nuovamente e Silente avanzò lungo la corsia.
"Che cos'è successo?" chiese in tono brusco, spostando lo sguardo da Caramell alla professoressa McGranitt. "Perché disturbate queste persone? Minerva, mi meraviglio di te... ti avevo chiesto di fare la guardia a Barty Crouch...»
"Non c'è più bisogno di fargli la guardia, Silente!" strillò lei. "Ha provveduto il Ministro!"
Harry non aveva mai visto la professoressa McGranitt perdere il controllo a quel modo. Aveva le guance chiazzate di rosso e le mani strette a pugno; tremava dalla rabbia.
"Quando abbiamo detto al signor Caramell che avevamo catturato il Mangiamorte responsabile dei fatti di questa sera» disse Piton a bassa voce. "È stato come se fosse a rischio la sua sicurezza personale. Ha insistito per convocare un Dissennatore che lo scortasse dentro il castello. L'ha con-
dotto su nell'ufficio dove Barty Crouch..."
"Io gliel'ho detto che lei non sarebbe stato d'accordo, Silente!" sbottò la professoressa McGranitt. "Gli ho detto che non avrebbe mai permesso a un Dissennatore di mettere piede nel castello, ma..."
"Mia cara signora!" ruggì Caramell , anche lui arrabbiato come Harry non lo aveva mai visto. "In qualità di Ministro della Magia, spetta a me decidere se desidero portare con me una scorta quando interrogo un elemento potenzialmente pericoloso..."
Ma la voce della professoressa McGranitt sovrastò quella di Caramell. "Nell'istante in cui quel... quella cosa è entrata nella stanza" urlò puntando il dito verso Cara mell e tremando tutta "si è gettata su Crouch e... e..."
Harry provò una sensazione di gelo allo stomaco mentre la professoressa McGranitt si sforzava di trovare le parole per descrivere ciò che era successo. Non dovette finire la frase. Lui sapeva che cosa doveva aver fatto il Dissennatore. Aveva dato il suo bacio fatale a Barty Crouch. Gli aveva risucchiato l'anima dalla bocca. Era peggio che morto.
"Comunque, non è una gran perdita!" inveì Caramell. "Pare che sia responsabile di parecchie morti!"
"Ma ora non può testimoniare, Cornelius" disse Silente. Fissava Caramell con insistenza, come se lo vedesse chiaramente per la prima volta.
"Non può spiegare il motivo per cui ha ucciso quelle persone"
"Perché le ha uccise? Be', non è certo un mistero" sbottò Caramell. "Era un pazzo furioso! Da ciò che mi h anno raccontato Minerva e Severus, era convinto di aver agito per ordine di Voi-Sapete-Chi!"
"Voldemort gli ha dato davvero degli ordini, Cornelius" disse Silente.
"La morte di quelle persone è stata solo la conseguenza di un piano per restituire a Voldemort tutto il suo potere. Il piano è riuscito. Voldemort ha riavuto il suo corpo"
Fu come se qualcuno avesse colpito Caramell in pieno viso con qualcosa di pesante. Stordito, sbattendo le palpebre, guardò Silente come se non riuscisse a credere a ciò che aveva appena sentito.
"Tu-Sai-Chi... di ritorno? Assurdo. Andiamo, Silente..." farfugliò.
"Come certo Minerva e Piton ti avranno detto" disse Silente "abbiamo ascoltato la confessione di Barty Crouch. Sotto l'effetto del Veritaserum, ci ha raccontato come fu fatto uscire in segreto da Azkaban, e come Voldemort, dopo aver appreso da Bertha Jorkins che era ancora vivo, venne a liberarlo da suo padre e lo usò per catturare Harry. Il piano ha funzionato, ti dico. Crouch ha aiutato Voldemort a tornare"
"Senti, Silente" disse Caramell, e Harry rimase sbalordito vedendogli spuntare un sorrisetto "tu... non puoi crederci veramente. Tu-Sai-Chi... di ritorno? Andiamo, andiamo. .. certo Crouch può aver creduto di agire per ordine di Tu-Sai-Chi... ma prendere sul serio la parola di un pazzo del genere, Silente..."
"Quando Harry stasera ha toccato la Coppa Tremaghi, è stato trasportato diritto da Voldemort" disse Silente deciso. «Ha assistito alla rinascita di Voldemort. Ti spiegherò tutto nel mio ufficio"
Poi cercò Harry con lo sguardo e vide che era sveglio, ma scosse il capo e disse: "Temo di non poterti permettere di interrogare Harry stanotte"
Quel bizzarro sorriso indugiò sulle labbra di Caramell. Guardò Harry, poi tornò a fissare Silente e disse: "Tu sei... ehm... disposto a credere alla parola di Harry, vero, Silente?"
Ci fu un istante di silenzio, interrotto dal ringhio di Sirius.
"Certo che credo a Harry" disse Silente. Ora i suoi occhi dardeggiavano.
Caramell aveva ancora quello strano sorriso. Di nuovo scoccò un'occhiata a Harry prima di replicare: "Sei disposto a credere che Voldemort sia tornato fidandoti della parola di un pazzo assassino e di un ragazzo che... be'..."
Caramell guardò ancora Harry che all'improvviso capì.
"Un ragazzo che cosa?" domandò Harry raddrizzando la schiena.
Draco, Hermione, Theo, Pansy e Sirius sobbalzarono.
Caramell arrossi un po', ma assunse un cipiglio caparbio e insolente. "Parla serpentese" disse, guardando Silente. "E se avessi scoperto che hai taciuto certi fatti riguardanti il ragazzo? Parla Serpentese, eh? E ha delle abilità oscure"
"Harry non ha alcuna abilità oscura, sì sa comunicare con i serpenti, ma non ha mai usato questa capacità per ferire qualcuno, anzi come saprai ha aiutato la scuola a liberarsi del Basilisco che aggrediva gli studenti." la voce di Silente era più bassa del solito.
"Certo per quanto ne sai, ma potrebbe avere altre capacità, ci sono funzionari del ministero che ritengono i possessori di rettilofonia pericolosi e..."
"Ascoltami, Cornelius" lo interruppe Silente, facendo un passo in avanti. Ancora una volta parve emanare quell'indefinibile aura di potere che Harry aveva avvertito dopo che aveva stordito il giovane Crouch. "Harry non è un mago oscuro, non ha mai fatto male a nessuno."
Caramell fece un passo indietro, ma non parve meno ostinato. "Non intenzionalmente forse, ma la sua cicatrice è maledetta, ha avuto degli attacchi giusto?"
"Sente dolore in alcuni momenti, credo che sia per la vicinanza di Voldemort, o che sia per via di un collegamento magico che gli permette di sentire gli sbalzi di umore"
"Non ho mai sentito parlare di una cicatrice da maledizione che si comporta come un campanello d'allarme..."
Harry cercò di scendere dal letto, ma Sirius lo trattenne.
"Senta, io ho visto Voldemort tornare!" gridò "Minus lo ha aiutato con un incantesimo, gli ha creato un corpo usando il mio sangue,guardi qua" alzò il braccio fasciato dove una grossa chiazza rossa spiccava. "Ho visto i suoi seguaci, i Mangiamorte!" si bloccò di colpo lanciando un rapido sguardo verso Draco. Non poteva fare i loro nomi, non poteva tradirli.
Piton fece un movimento improvviso, ma mentre Harry lo guardava, i suoi occhi tornarono su Caramell.
"Hai delle prove? Oltre una ferita che ti saresti potuto procurare nel labirinto?"
"Secondo lei Diggory è morto per caso?"
"È stato un tragico incidente purtroppo" la voce del ministro tremò mentre si rigirava la bombetta fra le mani "Ma non è il primo che rimane ucciso durante un Torneo Tremaghi."
"Quindi è inciampato mortalmente su una siepe?" domandò alzando la voce. Theo al suo fianco soffocò una mezza risata, sotto lo sguardo severo di Hermione.
"Abbi un po' di rispetto!" sbottò Caramell "Gli incidenti capitano"
"Idiota!" urlò la professoressa McGranitt. "Cedric Diggory è stato assassinato! Crouch è stato ucciso nel cortile della scuola! La loro morte non è stata l'opera casuale di un pazzo!"
"Non vedo alcuna prova del contrario!" urlò Caramell con uguale rabbia, paonazzo in volto. "A me pare che siate tutti decisi a diffondere un'ondata di terrore che metterà in serio pericolo tutto ciò per cui abbiamo lavorato in questi tredici anni!"
Harry non riusciva a credere alle su e orecchie. Aveva sempre pensato a Caramell come a un uomo gentile, un po' chiassoso, un po' pomposo, ma fondamentalmente buono. E ora davanti a lui c'era un piccolo mago iroso,
che si rifiutava categoricamente di accettare l'idea che il suo comodo mondo tranquillo potesse venire turbato... che si rifiutava di credere che Voldemort potesse essere risorto.
"Voldemort è tornato" ripeté Silente "Se accetti immediatamente questo fatto, Caramell, e prendi i provvedimenti necessari, può darsi che siamo ancora in tempo a salvare la situazione. Il primo passo, il più importante, è sottrarre Azkaban al controllo dei Dissennatori..."
"Assurdo!" urlò di nuovo Caramell. "Destituire i Dissennatori! Mi caccerebbero via solo per averlo suggerito! Metà di noi dormono sonni tran-quilli solo perché sanno che i Dissennatori fanno la guardia ad Azkaban!"
"Tutti gli altri dormono sonni meno tranquilli, Cornelius, sapendo che hai affidato i più pericolosi seguaci di Voldemort alla sorveglianza di creature che si uniranno a lui nell'istante in cui lui glielo chiederà!" disse Silente. "Non rimarranno fedeli a te , Caramell! Voldemort può offrire loro
molte più opportunità di te, la possibilità di esercitare il loro potere e di divertirsi! Con i Dissennatori dalla sua, e l'appoggio dei suoi vecchi sostenitori, farai molta fatica a impedirgli di riconquistare il potere che aveva tredici anni fa!"
Caramell apriva e chiud eva la bocca come se le parole non riuscissero a esprimere la sua indignazione.
"La seconda misura che devi prendere, e subito" lo incalzò Silente "È mandare messaggeri ai giganti"
"Messaggeri ai giganti?» strillò Caramell, ritrovando la favella. "Che follia è questa?"
"Tendi loro la mano dell'amicizia, ora, prima che sia troppo tardi" disse Silente. "O Voldemort li convincerà, come ha fatto in passato, che lui solo tra i maghi potrà restituire loro diritti e libertà!"
"Tu... non puoi parlare seriamente!" esclamò Caramell con voce soffocata, scuotendo la testa e arretrando ancora da Silente "Se la comunità magica avesse sentore del fatto che ho avvicinato i giganti... la gente li odia, Silente... la fine della mia carriera..."
"Sei accecato" disse Silente alzando la voce, l'aura di potere palpabile attorno a lui, gli occhi dardeggianti, «dall'amore per la poltrona che occupi, Cornelius! Dai troppa importanza, come hai sempre fatto, alla cosiddetta purezza di sangue! Non riesci a vedere che non è importante ciò che si è alla nascita, ma ciò che si diventa! Il tuo Dissennatore ha appena distrutto l'ultimo membro di una famiglia di sangue purissimo e quanto mai antica e guarda che cos'ha scelto di fare quell'uomo della sua vita! Te lo dico ora: prendi i provvedimenti che ti ho suggerito, e verrai ricordato come uno dei più grandi e coraggiosi Ministri della Magia che abbiamo mai avuto. Scegli di non agire, e la storia ti ricorderà come l'uomo che si è fatto da parte, quello che ha concesso a Voldemort una seconda possibilità di distruggere il mondo che abbiamo cercato di ricostruire!"
"Follia" borbottò Caramell, indietreggiando ancora. "È pazzo..."
E poi calò il silenzio. Madama Chips era immobile ai piedi del letto, le mani sulla bocca. La signora Weasle y era ancora accanto a Harry, la mano posata sulla sua spalla per impedirgli di alzarsi. Bill, Ron e Hermione fissavano Caramell, sbalorditi.
"Se la tua ostinazione nel chiudere gli occhi ti conduce a questo, Cornelius" rispose Silente. "Allora qui le nostre strade si dividono. Devi comportarti come ritieni giusto. E io... io mi comporterò come ritengo giusto"
La voce di Silente non aveva alcun cenno di minaccia, suonava come una pura constatazione, ma Caramell s' irrigidì come se Silente avanzasse verso di lui con la bacchetta sfoderata.
"Ora, senti un po', Silente" disse, agitando un dito minaccioso. «Ti ho lasciato carta bianca, sempre. Ho nutrito molto rispetto per te. Posso anche non essermi trovato d'accordo con alcune tue decisioni, ma sono stato generoso. Non sono molti coloro che ti avrebbero permesso di assumere lupi mannari, o di tenere Hagrid, o di decidere cosa insegnare ai tuoi studenti senza risponderne al Ministero. Ma se hai intenzione di agire contro di me..."
"Il solo contro cui intendo agire" lo interruppe Silente "È Voldemort. Se sei contro di lui, Cornelius, allora restiamo dalla stessa parte"
A questo, Caramell parve non trovare risposta. Oscillò avanti e indietro sui piccoli piedi per un attimo, rigirando la bombetta tra le mani.
Alla fine, con un cenno di supplica nella voce, disse: "Non può essere tornato, Silente, non è possibile..."
Piton si fece avanti e superò Silente, sollevando la manica della veste. Tese l'avambraccio e lo mostrò a Caramell, che si ritrasse.
"Ecco" disse Piton con voce roca. "Ecco. Il Marchio Nero. Non è netto come un'ora fa, quando è diventato scuro, ma si vede ancora. Ogni Mangiamorte è stato marchiato a fuoco co sì dal Signore Oscuro. Era un modo per riconoscerci, e per convocarci a lui. Quando lui toccava il Marchio di
qualunque Mangiamorte, dovevamo Smaterializzarci, e Materializzarci immediatamente al suo fianco. È dall'inizio dell'anno che questo Marchio ha cominciato a diventare più evidente. Anche quello di Karkaroff. Perché crede che Karkaroff sia fuggito stanotte? Abbiamo sentito entrambi il marchio bruciare. Abbiamo capito entrambi che era tornato. Karkaroff teme la vendetta del Signore Oscuro. Ha tradito troppi dei suoi vecchi compagni per essere certo di essere il benvenuto"
Harry scambiò un'occhiata confusa con Hermione, Caramell si allontanò da Piton di scatto e scosse la testa. Pareva che non avesse capito una parola di quello che il pozionista gli aveva detto. Fissò, apparentemente disgustato, l'orrendo marchio sul braccio di Piton, poi alzò gli occhi verso Silente e sussurrò: "Non so a che cosa state giocando tu e i tuoi colleghi, Silente, ma ne ho abbastanza. Non ho altro da aggiungere. Mi metterò in contatto con te domani, per discutere la gestione di questa scuola. Ora devo tornare al Ministero"
Era quasi alla porta quando si fermò. Si voltò, ripercorse la corsia e si fermò davanti al letto di Harry.
"La tua vincita" disse asciutto, estrasse un sacchetto gonfio dalla tasca e lo lasciò cadere sul comodino di Harry. "Mille galeoni. Doveva esserci una cerimonia di consegna, ma date le circostanze..."
Si premette la bombetta in testa e uscì dalla stanza, sbattendo la porta. Non appena se ne fu andato, Silente si rivolse al gruppo che attorniava il letto.
"C'è del lavoro da fare" disse. "Minerva, voglio vedere Hagrid nel mio ufficio il più presto possibile. E anche, se acconsente a venire, Madame Maxime"
La professoressa McGranitt annuì, e uscì senza una parola.
"Poppy, saresti così gentile da scendere nell'ufficio del professor Moody? Credo che troverai un'elfa domestica di nome Winky in uno stato di profonda prostrazione. Fai quello che puoi per lei, e riaccompagnala in cucina. Credo che Dobby si occuperà di lei."
"Molto... molto bene" disse Madama Chips allarmata, e uscì.
"Sirius... ho ragione di credere di poter contare su di te e su Remus?"
"Ma certo" rispose Sirius passandosi una mano sulla barba curata. "Gli faccio una chiamata via camino per aggiornarlo."
"Se puoi mettiti in contatto anche con..." per un momento gli parve di vedere Silente tentennare passando lo sguardo su Draco e Theo, ma dopo pochi istanti continuò "Arabella Figg, Mundungus Fletcher, il vecchio gruppo"
Sirius annuì voltandosi verso Harry. "Ci rivedremo presto, te lo prometto."
Anche Harry serio.
Sirius gli afferrò la mano, fece un cenno a Silente, e uscì dall'infermeria rapidamente.
"Severus..." disse Silente rivolto a Piton. "sai che cosa devo chiederti di fare. Se sei pronto... se sei in grado..."
"Lo sono" Era un po' più pallido del solito e i suoi freddi occhi neri erano animati da uno strano scintillio.
"Allora, buona fortuna" disse Silente, e con una traccia di preoccupazione sul viso guardò Piton avvicinarsi alla porta.
"Aspetti!" Harry uscì dal letto velocemente appallottolando le coperti di lato.
"Harry devi restare a letto" disse Silente facendo un passo verso di lui.
"No, ho dormito abbastanza" si avvicinò a Piton che si era voltto a guardarlo "Dobbiamo parlare, io devo dirle..."
"Quando tornerò parleremo."
"Ma non..."
"Potter... " inspirò profondamente alzando le spalle "Domani"
Harry lo osservò aggrottando la fronte "Va da lui?" mormorò
Il pozionista si limitò ad annuire.
"Domani" ripeté il ragazzo guardando Piton scomparire silenziosamente dietro alla porta.

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