SMISTAMENTO

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Dopo aver attraversato il lago su delle piccole barche di legno avevano seguito Hagrid oltre le alte porte d'ingresso, ad aspettarli c'era una donna dall'aspetto austero con un alto cappello a punta verde.

"Deve essere la professoressa Mcgranitt" gli sussurrò all'orecchio Draco

"Mettetevi in fila e seguitemi" ordinò la professoressa Mcgranitt
Harry, con la strana sensazione che le gambe gli fossero diventate di piombo, si mise in fila dietro a un ragazzo dai capelli rossi e Draco dietro di lui. Entrarono nella Sala Grande.
Harry non aveva mai immaginato che potesse esistere un
posto più bello.

La sala era illuminata da migliaia di candele sospese a mezz'aria sopra quattro lunghi tavoli,
intorno ai quali erano seduti gli altri studenti. I tavoli erano apparecchiati con piatti e calici d'oro scintillanti. In fondo alla sala c'era un altro tavolo lungo, intorno al quale erano seduti gli insegnanti. Fu lì che la professoressa Mcgranitt accompagnò gli allievi del primo anno.

Harry alzò lo sguardo in alto e vide un soffitto di velluto nero trapunto di stelle. Udì Hermione bisbigliare: "...per magia che somiglia al cielo di fuori! L'ho letto in Storia di Hogwarts."
Rapidamente Harry abbassò di nuovo lo sguardo, mentre la professoressa Mcgranitt, senza fare rumore, collocava uno sgabello a quattro gambe davanti agli allievi del primo anno. Sopra lo sgabello mise un cappello a punta, da mago dall'aspetto logoro.

"Quando chiamerò il vostro nome, voi metterete il cappello in testa e vi siederete sullo sgabello per essere smistati." disse la professoressa Mcgranitt srotolando una lunga pergamena.

Harry notò che qualche volta il cappello gridava all'istante il nome del dormitorio e altre volte, invece, ci metteva un po' a decidersi.

Draco gli diede un colpetto sulla spalla. "Un sacco di Tassi quest'anno." commentò con un ghigno.

Harry tentò di ridere, mentre la paura di venire smistato anche lui in tassorosso cresceva. Cosa avrebbe detto Draco se fosse finito li? Forse avrebbe potuto chiedere al cappello di evitare. Speranzoso osservò i suoi compagni che venivano chiamati uno ad uno.

"Granger Hermione!"
Hermione arrivò quasi di corsa allo sgabello e si pigiò il cappello in testa con gesto impaziente. Rimase seduta per divero tempo in silenzio. Harry la osservò curioso, poi all'improvviso il cappello gridò:"GRIFONDORO!"

Harry la seguì tristemente con lo sguardo, incorante dei nuovi alunni che venivano smistati. Anche Hermione lo guardò, ma a differenza sua sembrava felice, gli lanciò un amio sorriso.

si voltò di scatto quando sentì la professoressa Mcgranitt gridare: "Draco Malfoy!"

Draco salì i bassi gradini per arrivare allo sgabello, girandosi fece un rapido occhiolino a Harry che non ebbe nemmeno il tempo di sorridere, il cappello gli aveva appena sfiorato la testa quando gridò: 'SERPEVERDE!'
Draco si alzò compiaciuto e andò a unirsi a Tiger e Goyle.

Harry si guardò attorno con trepidazione, erano rimasti in pochi, davanti a lui c'era il ragazzo dai capelli rossi che lo precedeva in fila che sembrava tremare.

"Potter Harry!"
La sala fu percorsa d'un tratto da sussurri simili allo scoppiettio di tanti piccoli fuochi.
"Potter, ha detto?"
"Ma proprio quell'Harry Potter...?"

L'ultima cosa che Harry vide prima che il cappello gli coprisse gli occhi fu la sala piena di gente che allungava il collo per guardarlo meglio. L'attimo dopo, era immerso nel buio. Rimase in attesa.
'Mmh...' gli sussurrò una vocina all'orecchio. 'Difficile. Molto difficile. Vedo coraggio da vendere. E neanche un cervello da non buttar via. C'è talento, oh, accipicchia, sì... e un bel desiderio di
mettersi alla prova. Molto interessante... Allora, dove ti metto?'

Harry si aggrappò forte ai bordi dello sgabello e pensò: 'Non a Tassorosso, non a Tassorosso!'
'No no tranquillo, credo che staresti meglio a Serpeverde, ma anche Grifondoro non sarebbe male" disse la vocina.

"Serpeverde... serpeverde è la casa migliore" ricordò Harry
"Oh sì, potresti diventare grande, sai: qui, nella tua testa, c'è di tutto, e Serpeverde ti aiuterebbe sulla via della grandezza, su questo non c'è dubbio... SERPEVERDE!"
Harry udì il cappello gridare l'ultima parola a tutta la sala. Se lo tolse di testa lentamente. La sala era caduta nel silenzio più totale per alcuni istanti.

Si avviò con passo vacillante verso il tavolo dei Serpeverde individuando Draco che gli sorrideva soddisfatto.

All'improvviso la tavola di Serpeverde espose in un applauso fragoroso. Un ragazzo bruno con una spilla da prefetto si alzò in piedi e gli strinse vigorosamente la mano, mentre altri verso il capo opposto della tavola iniziarono a gridare: "Potter è dei nostri! Potter è dei nostri!"

"Lo sapevo che saremmo stati insieme" gli disse Draco dandogli una pacca sulla schiena.

Harry sorrise felice lanciando un'occhiata al tavolo degli insegnanti.

All'estremità più vicina a lui sedeva Hagrid, che incrociò lo sguardo col suo e lo salutò con la mano.

Harry gli rispose con un sorriso, al centro, su un ampio scranno d'oro, sedeva Albus Silente, Harry lo riconobbe subito per via della figurina che gli aveva mostrato Draco sul treno.

Intravide anche il professor Raptor, il giovanotto nervoso che aveva incontrato al Paiolo magico. Aveva un'aria molto strana, e in testa un gran turbante color porpora.

Poco distante dal preside c'era un giovane uomo con dei lunghi capelli neri e un naso leggermente adunco. I loro sguardi si incrociarono, l'insegnate sembrò studiarlo per diversi istanti, come alla ricerca di qualcosa prima di distogliere lo sguardo.

"È il professor Piton" disse Draco "Insegna Pozioni, è il nostro capocasa" spiegò

Harry annuì lanciando un'altra occhiata al tavolo delle autorità, mentre il ragazzo dai capelli rossi veniva smistato Grifondoro.

Incrociò anche lo sguardo di Silente, aveva una strana espressione.

Incrociò anche lo sguardo di Silente, aveva una strana espressione

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Se fossi stato un SERPEVERDEWhere stories live. Discover now