PITON

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"Guarda lì!"
"Dove?"
"Vicino a Malfoy."
"Quello con gli occhiali?"
"Ma hai visto che faccia?"

"E la cicatrice, l'hai vista?"
Il giorno dopo, da quando Harry ebbe lasciato il dormitorio di Serpeverde nei sotterranei, fu
inseguito da una miriade di bisbigli. I ragazzi, in fila fuori delle classi, si alzavano in punta dei piedi per dargli un'occhiata anche solo per un attimo, oppure lo superavano lungo i corridoi per poi tornare indietro a osservarlo meglio.

"Te l'ho detto che sei famoso." disse Draco con un sorriso compiaciuto, a lui sembrava piacere tutta quella attenzione.

Harry sbuffò. "Sono fastidiosi."

"Sono interessati, sei l'unica persona mai sopravvissuta all'anatema che uccide." svoltarono l'angolo verso l'aula di Pozioni.

"Ok, ma non so nemmeno come sia possibile."

"Questo è ancora più interessante." commentò abbassando la voce "Alcuni credono che tu possa essere anche più potente di Tu sai chi."

"La Mcgranitt non credo la pensi così, ho fatto fatica pure a trasfigurare uno spillo." ricordò sconsolato.
"Va bhe stai imparando, mica uno può saper fare tutto subito.""Hermione ci è riuscita.""La Granger è solo stata fortunata, è una natababbana."
Harry poco convinto entrò nell'aula andandosi a sedere in uno dei primi banchi, il freddo gli fece venire la pelle d'oca, si chiese se si sarebbe mai abituato a quella temperatura, almeno nei dormitori i grandi camini riscaldavano l'ambiente. In quell'aula al contrario c'erano solo i piccoli fuochi sotto ai calderoni.Si guardò attorno curioso, sugli scaffali lungo le pareti c'erano diversi vasi di vetro contenenti parti di animali che galleggiavano e liquidi di ogni colore.
Piton entrò nell'aula sbattendo rumorosamente la porta, alcuni studenti sobbalzarono.
Iniziò la lezione prendendo il registro, quando arrivò al nome di Harry si fermò.
"Ah, vedo..." disse con voce melliflua. "Harry Potter, la nostra nuova... celebrità."
Vide Draco al suo fianco sorridere. Piton finì di fare l'appello e alzò lo sguardo sulla
classe. Aveva gli occhi quasi totalmente neri, come due tunnel immersi nel buio.

"Siete qui per imparare la delicata scienza e l'arte esatta delle Pozioni" cominciò. Le sue parole erano poco più di un sussurro, ma ai ragazzi non ne sfuggiva una: come la professoressa Mcgranitt, Piton aveva il dono di mantenere senza sforzo il silenzio in classe. "Poiché qui non si agita insulsamente la bacchetta, molti di voi stenteranno a credere che si tratti di magia. Non mi aspetto che comprendiate a fondo la bellezza del calderone che bolle a fuoco lento, con i suoi vapori scintillanti, il delicato potere dei liquidi che scorrono nelle vene umane ammaliando la mente, stregando i sensi... Io posso insegnarvi a imbottigliare la fama, la gloria, fin anche a mettere un freno alla morte..." Harry sentì un lungo brivido percorrergli la schiena.

"Sempre che non siate una manica di teste di legno, come in genere sono tutti gli allievi che mi toccano'.

Hermione era seduta sul bordo della sedia e sembrava non vedesse l'ora di dimostrare che lei non era una testa di legno.
"Potter" disse Piton d'un tratto. "Che cosa ottengo se verso della radice di asfodelo in polvere dentro un infuso di artemisia?"
Harry lanciò un'occhiata a Draco, che sembrava altrettanto confuso, al contrario Hermione era già lì con la mano alzata.
"Non lo so, signore" disse Harry.
Le labbra di Piton si incresparono in un ghigno e ignorò la mano alzata di Hermione. "Proviamo ancora. Dove guarderesti se ti dicessi di trovarmi una pietra bezoar?"
Hermione alzò di nuovo la mano più in alto che poteva senza alzarsi dalla sedia, ma Harry non aveva la più pallida idea di che cosa fosse un bezoar.
"Non lo so, signore." ammise "Sono qui per imparare" incorciò gli occhi del professore.

Piton rimase in silenzio per alcuni istanti prima di avvicinarsi ai primi banchi.

"Prendete appunti e tu abbassa la mano" disse lanciando una rapida occhiata a Hermione

Se fossi stato un SERPEVERDEWhere stories live. Discover now