49. LA STANZA DELLE NECESSITÀ

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   "Be', si è fatto tardi." disse bruscamente Fred, alzandosi. "Io, George e Lee dobbiamo acquistare merci di natura strategica; ci vediamo dopo."
In un batter d'occhio anche il resto del gruppo se ne andò. Cho impiegò molto tempo ad allacciare le cinghie della borsa, lanciò un paio di occhiate furtive verso Harry, ma la sua amica le stava accanto a braccia incrociate, emettendo versetti d'impazienza, e Cho non ebbe altra scelta che andare via con lei.

Ron si avvicinò con passo incerto alla sorella "Possiamo parlare un attimo?"

Ginny lo squadrò appena "Di cosa?"

   "Dai solo un secondo." implorò lanciando uno sguardo verso Blaise.

   "Parla." Ginny alzò mestamente le spalle.

   "Lascia stare."

"Oh dai Weasley, dov'è il coraggio Grifondoro?" lo provocò Blaise allungando un braccio sullo schienale di Ginny.

Le orecchie di Ron si fecero di colpo scarlatte.

"Voglio solo... solo sapere che succede"

"Che vuoi dire?" Fece confusa ginny

"Con lui" indicò il Serpeverde con una smorfia.

"Usciamo insieme." disse la ragazza con semplicità.

Il volto di Ron si contorse per alcuni secondi

"Da quando?"

"L'anno scorso"

"E non mi hai detto niente."

"Non me lo hai chiesto."

"Non ci voleva certo un genio" borbottò Pansy passandosi una mano fra i capelli. Theo e Draco sogghignarono.

"Non mi piace essere l'ultimo a sapere le cose" mormorò

"Dovresti essere abituato a essere ultimo" lo canzonò Draco.

"Oh fatela finita." sbottò Hermione alzandosi dal tavolo. "E tu Ron non farla tanto lunga."

"Non la faccio lunga." borbottò. "Ci vediamo a cena." disse prima di uscire velocemente.

"Be', direi che è andata bene" disse allegra Hermione mentre uscivano dalla Testa di Porco.
"Quello Zacharias è un idiota" commentò Theo, guardando in tralice la sagoma di Smith, appena distinguibile in lontananza.
"Nemmeno a me piace molto." ammise Hermione "Ma mi ha sentito mentre parlavo con Ernie e Hannah al tavolo di Tassorosso, e sembrava molto interessato, quindi che cosa potevo dire?"

"Granger devi imparare a essere scortese ogni tanto" disse Pansy affiancandola lungo la larga via.

"Non voglio essere scortese"

"Sei così noiosa" alzò gli occhi verso il cielo coperto da alcune nuvole.

"Ehi, parla per te" disse Harry

"Come siamo cavallereschi Potter" Theo alzò velocemente le sopracciglia. "Ma ci pensate? Abbiamo due coppie miste, un record praticamente."

Hermione e Ginny si scambiarono un'occhiata significativa prima di sorridere.
"Già." annuì Draco con una strana espressione "Pensa poi quando ti dichiarerai a Piton"

Gli zigomi di Theo si arrossarono di colpo "Io non... smettila con questa storia, non è vero." la voce gli divenne insolitamente acuta facendo ridere tutto il gruppo.

Per il resto del finesettimana Harry si sentì felice come non era mai stato fino a quel momento. Lui e Hermione passarono gran parte della domenica a mettersi in pari con i compiti. Anche se non era proprio quel che si definisce un divertimento, l'ultimo sole d'autunno continuava a splendere; così, invece di stare curvi sui tavoli della biblioteca, portarono i compiti fuori,
all'ombra di un grande faggio sulla riva del lago.

Se fossi stato un SERPEVERDEWhere stories live. Discover now