LA COPPA DEL MONDO

630 28 0
                                    


Harry si alzò a sedere strizzando gli occhi nel buio. Ormai conosceva quella stanza a memoria, scansò il grosso baule aperto sul pavimento, vestiti sparsi abbandonati sul bordo e appallottolati e si fermò davanti allo specchio dell'armadio. Mise a fuoco il suo contorno nel buio, gli occhi si abituarono in pochi secondi, distinguendo i lineamenti del viso. La cicatrice sembrava normale, eppure la sentiva pulsare.

Cercò di ricordare che cosa stava sognando, sembrava così reale... c'erano due persone che cono sceva, e una che non conosceva... si concentrò intensamente, accigliato, sforzandosi di ricordare...

L'immagine di una stanza nell'oscurità affiorò nella sua mente... c'era un
serpente su un tappeto... un ometto di nome Peter, detto Codaliscia... e una
voce fredda, acuta... la voce di Voldemort. Un lungo brivido gli percorse la schiena.

Cercò di ricordare l'aspetto di Voldemort, ma più ci provava più il ricordo si faceva appannato, strise i pugni. Aveva ucciso qualcuno.

Scosse la testa avvicinandosi alla finestra, la strada sottostante era deserta, intravide solo un gatto tigrato camminare lentamente in mezzo alla strada e stiracchiarsi sotto la scia luminosa di un lampione.

Ascoltò il silenzio di quella maledetta casa, si era ormai abituato al lento russare di Dudley che dormiva nella stanza accanto.
era così che Harry preferiva i Dursley; da svegli erano totalmente inutili e fastidiosi, stesi nei loro letti invece erano quasi sopportabili. L'unica idea incoragginate era che fra poche ore se ne sarebbe andato.

Fissò il cielo aggrottando le sopracciglia, nella speranza di veder spuntare una luce arancione ad annunciare l'alba, ma era ancora troppo presto.

Forse avrebbe dovuto dire a qualcuno della cicatrice, avrebbe potuto dirlo a Draco appena fosse arrivato. l'idea di scriverlo a Srius lo faceva sentire a disagio. Nonostante Silente gli avesse detto che legalmente era il suo padrino non gli andava di stargli troppo vicino, anche se avevano scoperto l'anno prima che non era stato lui a tradire i suoi genitori non poteva dimenticare quello che gli aveva raccontato Piton.

In più Black era ancora sotto processo, la fuga di Minus aveva complicato le cose.

 Quando finalmente sorse il sole Harry scese in cucina, i tre Dursley erano già seduti a tavola

К сожалению, это изображение не соответствует нашим правилам. Чтобы продолжить публикацию, пожалуйста, удалите изображение или загрузите другое.

Quando finalmente sorse il sole Harry scese in cucina, i tre Dursley erano già seduti a tavola.
Nessuno di loro alzò gli occhi quando entrò e si sedette. Il faccione rosso di zio Vernon era nascosto dietro il Daily Mail del mattino e zia Petunia stava dividendo in quattro un pompelmo, le labbra contratte sulla dentatura
cavallina.

Zio Vernon depose il giornale con un profondo sbuffo di disapprovazione e fissò Harry

"Allora?"

"Allora cosa?" chiese il ragazzo confuso

«Vengono in macchina, vero?" abbaiò zio Vernon attraverso il tavolo.
"Ehm" rispose Harry.
A questo non aveva pensato. Come avrebbero fatto i Malfoy a venire a
prenderlo? Faticava a immaginare Lucius Malfoy guidare un'auto. Certo

Se fossi stato un SERPEVERDEМесто, где живут истории. Откройте их для себя