48. ESERCITO DI POTTER

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"Dov'è Draco?" chiese Harry mentre voltava l'angolo verso il corridoio che portava alla biblioteca.

Theo alzò mestamente le spalle. "Ha detto di avere fretta. Sarà già arrivato."

"Da quando ha fretta di fare ricerca in biblioteca?"

"Probabilmente suo padre gli ha scritto di migliorare i suoi voti." disse Pansy voltandosi brevemente senza smettere di camminare. Aveva sempre invidiato il suo coraggio nel camminare all'indietro.

"Fantasma" annunciò Theo. Pansy non si girò, si limitò a spostarsi appena sulla destra evitando Sir Nicholas come se lo avesse visto.

"Io ho un nome!" si lamentò

"Scusa Nick" disse Harry sbrigativamente.

"Se la prende a morte per queste cose" mormorò Pansy con un largo sorriso.

Theo scoppiò a ridere cercando di mascherare la risata con un basso colpo di tosse.

Entrarono in biblioteca fermandosi nel largo corridoio centrale fra le alte librerie guardandosi attorno. C'erano diversi tavoli occupati da studenti di ogni casa con i capi chini su grossi libri.

"Eccoli." disse Theo indicando un tavolo alla loro sinistra.

Tiger e Goyle erano in piedi a lato del tavolo, Draco era seduto all'inizio della panca. Inaspettatamente stava parlando con qualcuno davanti a lui, ancora celato dalla larga e scura libreria.

"Non accetterà mai." stava mormorando il biondo.

"Almeno proviamo a chiederglielo." rispose la voce bassa di Hermione.

"Chiedere cosa a chi?" Domandò fermandosi davanti a loro. Lei sobbalzò appena vedendolo. Neville alla sua sinistra abbassò di colpo lo sguardo quando vide Pansy.

"Ecco..." iniziò Hermione guardando Harry "stavamo parlando della Umbridge"

Draco appoggiò pesantemente la schiena alla panca.

Harry annuì per farle capire di continuare.

"E pensavamo... di fare qualcosa"

"Tipo cosa?" Domandò confuso "Ormai il posto ce l'ha, Silente non può cacciarla."

"La mia proposta del veleno è sempre valida." sussurrò Theo appoggiando una spalla alla libreria.

Hermione gli lanciò uno sguardo severo inquietantemente simile a quello della McGranitt. "Forse è ora che... che cominciamo a fare da soli."
"Fare da soli cosa?" chiese Harry in tono sospettoso, lanciando uno sguardo verso Draco
"La Granger vuole che organizziamo un gruppo di esercitazione per Difesa contro le arti oscure"
"Scordatelo" gemette Pansy. "Se quella megera non sa insegnare non è colpa mia, non perderò altro tempo sui libri"

"Ma sono cose che ci servono, dobbiamo affrontare gli esami." disse Hermione inclinando la testa "E Harry ha ragione, dobbiamo prepararci per quello che c'è fuori da qui."

"Non possiamo fare molto, da soli" disse Theo alzando le spalle. "Certo possiamo venire qui cercare gli anatemi ed esercitarci, immagino ma..."
"Abbiamo superato lo stadio in cui possiamo imparare
solo dai libri" convenne Hermione. "Abbiamo bisogno di un insegnante, uno vero, che ci mostri come usare gli incantesimi e ci corregga se sbagliamo."
"Se stai parlando di Lupin..." cominciò Harry.
"No, non sto parlando di Lupin. È troppo occupato con l'Or..." si bloccò guardando Pansy e Theo.

Harry sbuffò "Allora chi?"
"Non è ovvio?" disse. "Sto parlando di te, Harry."
Ci fu un momento di silenzio. Una lieve brezza scosse appena il vetro della finestra alla destra di Draco.
"Me? in che senso?" Harry aggrottò la fronte.
"Sto parlando di te che ci insegni Difesa contro le Arti Oscure."
Harry la fissò. Poi si voltò verso Draco, pronto a scambiare con lui una di quelle occhiate esasperate che spesso condividevano quando Hermione elaborava progetti inverosimili come il CREPA. Ma con sua profonda costernazione, invece, non sembrava esasperato.
"Ti avevo detto che avrebbe detto di no"

Se fossi stato un SERPEVERDEDonde viven las historias. Descúbrelo ahora