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"E' colpa mia, gli ho chiesto io di allenarci qui"

"Ero arrabbiata e delusa e forse anche un po' triste per i video. Avevo bisogno di sfogarmi, ma non volevo farti preoccupare; o rischiare di distruggere la casa. Andrew non ha colpe, è stata una mia idea quella di allontanarci senza dirti nulla, lui mi ha assecondato perché quello che mi hai detto nel tuo ufficio è vero. Non arrabbiarti con lui, se vuoi prendertela con qualcuno la colpa è mia"

Le parole lasciarono le mie labbra come un copione scritto ed imparato alla perfezione. Se non avessi saputo la verità molto probabilmente avrei detto anche io di essere seriamente pentita di essermi allontanata senza avvertirlo, ma la verità è che stavo solo sperando che mio padre si bevesse quella monologo sdolcinato e se ne andasse senza fare troppe domande.

Lo sguardo di Alex vagò da me al ragazzo alle mie spalle per qualche secondo, poi mi si avvicinò e mi abbracciò. "Mi dispiace per i video, ma la prossima volta dimmelo che vi allontanate. Mi sono spaventato"

•Secondo te è sinceramente preoccupato o sta fingendo?• |Onestamente non so più a cosa credere|

"Torniamo a casa, dopo un'allenamento del genere avrai bisogno di riposarti" continuò mio padre mantenendo sempre un braccio sulle mie spalle, "Sì hai ragione. Posso...", •Ora o mai più, vaii•, presi un bel respiro e continuai, "Domani posso andare in città con Andrew? Ho bisogno di staccare un po' e 'tornare' nel mondo umano"

"Certo va pure e divertitevi"; "Tu avviati, io voglio ringraziare un'attimo Andrew e scusarmi per come l'ho trattato" dissi discostandomi da mio padre e riavvicinatomi alla figura del biondo che ci seguiva a qualche metro di distanza, "Ti aspetto a casa" concluse Alex prima di lasciarmi un bacio sulla fronte e sparire nella foresta.

"Se n'è andato", "Ne sei sicura? Se tuo padre viene a sapere...", "Cosa? Che tu non sei il vero Andrew ti uccide? Si molto probabile, ma ti assicuro che se n'è andato. Dopotutto finirei nei casini pure io visto che ti ho coperto", "A proposito, grazie. Ma perché l'hai fatto? Non hai alcun motivo per fidarti di me eppure lo stai facendo, io".

SARA'S POV

•Anche meno lecca culo grazie• |Deve fidarsi di me| •Penso che così tu stia solo lesionando i suoi nervi sai•

"Sì, sì risparmiati le frasi smielate e sentimentali per entrare nelle mie grazie. L'unico motivo per il quale ti ho coperto non è che io mi fidi di te, al contrario non mi fido per niente. Tuttavia i video che mio padre mi ha consegnato sono evidentemente falsi, ragion per cui io e te domani prendiamo un cazzo di aereo e andiamo a Forks" esordì decisa la moretta avvicinandosi a me. "E spererei per te che quello che mi hai detto sia vero o non vorrei trovarmi al tuo posto" concluse a poche decine di centimetri dalla mia faccia; gli occhi viola e la leggera nebbiogena intorno alla sua mano destra mi fecero deglutire rumorosamente.

"Sono stata abbastanza chiara?", "Direi cristallina Anna", "Bene. Domani alle 7 nel garage; puntuale mi raccomando". |Cavolo se ce l'ha nel sangue| •Cosa?• |Il carattere da capo branco|

ore 19:47 del giorno seguente

ANNA'S POV

Ho letto molte volte di quanto fosse strano per il protagonista tornare in un luogo che ha segnato particolarmente la sua vita dopo un lungo periodo lontano da esso, ma mai avrei pensato di provare quelle emozioni tornando a Forks. Pensavo di provarle tornando in Italia, ma la sensazione, il brivido che percorse tutta la mia schiena, vertebra per vertebra, quando oltrepassammo il confine di Forks, nella nostra macchina presa a noleggio, era una sensazione che mai avevo provato prima di quel momento.

Gioia, rabbia, tristezza, delusione, angoscia, il tornado di emozioni che stava girando tra le mie sinapsi quasi mi fece dimenticare il reale motivo per cui eravamo lì; mi ci vollero alcuni secondi per capire esattamente dove la nostra auto si era fermata.

"Appena entri vai dritto, poi gira; Anna ci sei?" la voce della ragazza al mio fianco mi risvegliò dai miei pensieri. Eravamo a Forks, per Sara era molto più pericoloso essere Andrew che se stessa, perciò aveva optato per la sua forma originale. "Ti stavo dicendo che la tomba di tua madre si trova", "Appena entro a diritto, poi a destra dopo la quinta fila di tombe e di nuovo a dritto fino a l'alberello di ulivo, quella è la sua tomba. Me l'hai già detto quattro volte da quando siamo partite dall'aeroporto, ti stavo ascoltando sai", "Non sembrava".

Non risposi a quella sottile provocazione; scesi di macchina e prima di entrare nel cimitero bussai sul finestrino del guidatore in modo che lo abbassasse, "Ti conviene essere", "Si, si, mi conviene essere qui quando tornerai. Anche io ti ho ascoltato sai" replicò alzando l'angolo della bocca in un sorriso divertito. Chiusi gli occhi e sorrisi anch'io, poi mi voltai ed entrai nella casa dei morti, sperando con tutto il cuore di non trovare quella tomba, sperando di non trovare la conferma della sua morte.

JACOB'S POV

Avevo preso dei gigli bianchi e come ogni sabato mi ero recato al cimitero per portarli sulla tomba di mia madre. Arrivato all'ingresso vidi una macchina azzurra, mai vista da queste parti, |forse uno straniero|, fu il primo pensiero che mi venne in mente. Mi stavo concentrando così tanto sulla macchina che quasi non mi accorsi della ragazza che stava entrando.

Alta, capelli corti poco sotto le spalle, impermeabile nero e stivaletti col tacco e...puzza di vampiro. |Questa o è amica dei Cullen o cerca guai|; eppure in quella ragazza c'era qualcosa di famigliare, decisi di non pensarci e svoltai a sinistra.

Dopo aver messo i fiori nel vaso con l'acqua ed aver parlato con mia madre come ogni volta, decisi di fare un salto anche sulla tomba della signora Jones; da quando era morta Ash non ci andava molto spesso. Non era una madre modello ed il loro rapporto non era dei migliori, ma dubito fortemente che Ash voglia che la tomba di sua madre venga rovinata o sia trascurata.

Quando però mi incamminai vidi in lontananza la stessa ragazza che avevo visto all'ingresso, era in ginocchio accanto alla tomba, i pugni serrati sulle ginocchia e la testa chinata dalla quale gocciolavano piccole lacrime che cadevano sul freddo marmo bianco della tomba.

"Mi dispiace", |Mi sa che non si è accorta di me|, "Mi dispiace di non esserci stata, è colpa mia..." iniziò a singhiozzare la ragazza; avrei voluto dire qualcosa, insomma stava piangendo su una tomba e anche fosse realmente stata un vampiro quella scena era veramente troppo, ma prima che potessi dire qualsiasi cosa per attirare la sua attenzione un'altra frase l'asciò le labbra della sconosciuta; "Mi dispiace di essermene andata mamma".

Il mondo si fermò all'istante e l'unica cosa che fui in grado di fare fu parlare, anzi, sussurrare, sperando di star chiamando veramente lei; "Anna..."

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Diciamocelo onestamente, c'è chi aspettava il ritorno di Anna a Forks ed il suo ritrovamento con Jacob e c'è chi mente.

•: "Bene, il funerale quando lo vuoi?"

Me: "Perché?"

•: "Avevi detto 3 capitoli, mi sembra ne siano usciti due"

Me: "La settimana non è ancora finita, ho detto 3 e sono tre. Abbi fiducia in me per una volta"

•: "Sarà"

Jacob: "Posso fare una domanda ?"

•: "Tutti zitti parla l'unico che non parla mai"

Jacob: "Esattamente perché ci siamo dovuti rincontrare in un cimitero?"

•: "Eeee era meglio se ti stavi zitto"

Anna: "Concordo. Tra tutte le cose che potevi chiedere chiedi questa?"

Me: "Perché lei è venuta lì per scoprire se sua madre sia realmente morta o no, e perché dipingerti come il bravo ragazzo che va sulla tomba della madre della ragazza che ama perché lei è sparita mi piaceva"

Il Mezzo Lupo  |Jacob Black|Where stories live. Discover now