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"Sei arrabbiata?" mi domandò facendomi bloccare di scatto per qualche secondo, poi ricominciai a buttare via le garze ed il cotone usato.

"Non so cosa ti abbia fatto, ma quando ti ho visto scappare in quel modo, ignorare le nostre domande mi sono preoccupato. Poi è arrivato lui che ti inseguiva, ed ho capito che in qualche modo era colpa sua. Insomma vederti scappare dal tuo migliore amico, per di più con le lacrime agli occhi, non so...mi ha fatto perdere la testa, volevo solo picchiarlo. E poi mi ha risposto diciamo 'scontroso' e... gli ho tirato un pugno. Poi le cose sono degenerate", spiegò, per poi attendere una mia qualsiasi reazione suppongo; mi limitai ad accartocciare delle bende e buttarle nel cestino.

"Ti prego urla, sbraita, piangi, prendimi a pugni se ti fa sentire meglio, ma dì qualcosa" mi supplicò di botto. Mi voltai nella sua direzione, senza guardarlo negli occhi, "Si, ok sono arrabbiata, anzi incazzata, e sconvolta, e mi sento tradita, ma non perché tu l'abbia picchiato. Cioè un po' si, non avresti dovuto picchiarlo, anche se da una parte sono felice perché se l'hai fatto tu forse riuscirò a trattenermi dal farlo io" dissi tutto d'un fiato sbattendo la scatola sul letto e sorridendo lievemente.

"E' colpa sua, mi ha mentito, e quello che mi da fastidio non è tanto il segreto in se, è la sensazione di non conoscerlo più, il guardarlo negli occhi e non sapere chi mi trovo davanti. La sensazione di avere un coltello nella schiena e la consapevolezza che me l'ha messo Theo. Non abbiamo mai avuto segreti tra di noi, o almeno così pensavo. È il sapere che tutte le nostre promesse, i nostri giuramenti, la nostra amicizia abbiano contato così poco per lui, a tal punto da nascondermi una cosa così, bella, beh,questo fa... fa male" conclusi abbassando il capo.

Jacob si alzò e venne ad abbracciarmi, |Grazie a chiunque gli faccia capire queste cose senza che dica nulla, grazie| *Beh...stavolta lasciamo stare, non è il momento* |Ti ringrazio|.

"Grazie" dissi debolmente, "Figurati" mi rispose con tono dolorante. Solo in quel momento realizzai, "Oddio scusa, scusa. Non volevo" mi scusai freneticamente staccandomi dal suo petto fasciato.

"Ne vale la pena", non capii subito a cosa si riferisse, ma poi mi prese per i fianchi, mi avvicinò al suo corpo e mi baciò, ed allora capii. Un bacio lento e dolce, carico d'amore e compassione, e per un po' mi dimenticai di avere quel pugnale nella schiena e della consapevolezza di dover, prima o poi, estrarlo ed affrontare il responsabile.

THEO'S POV

"Quindi voi due siete fidanzati?" domandò per la quarta volta Ash. "Sì" risposi nuovamente prima che la mia faccia si contorcesse dal dolore per il disinfettante che Ted stava versando sulla mia schiena. "Mi spiegate ancora una volta come e quando è successo" disse il capo branco ancora evidentemente scosso dalla notizia.

"Allora, ho avuto l'imprinting su Ted dopo due giorni dalla mia prima trasformazione, ma non gli dissi nulla per paura della sua reazione" spiegai io, "E quando avvenne la mia prima mutazione ebbi l'imprinting su di lui, ma anche io decisi di non parlargli" continuò il mio ragazzo, mentre mi strusciava un altro cotone imbevuto di alcol sulla ferita, facendomi stringere i denti. "Scusa" disse semplicemente quando si rese conto di star premendo troppo, per poi iniziare a a mettermi delle bende.

"Alla fine presi coraggio ed io e Ted ne parlammo, decidendo di restare solo amici" continuai, "Beh fino a 4 anni e mezzo fa" precisai. Ted mi afferrò la mano e si sedette al mio fianco, prima di raccontare il 'finale della storia'; "Eravamo nel bosco a fare una delle nostre solite pattuglie e ad un certo punto, è successo e basta, ci stavamo baciando".

"Non ci trovo nulla di male in questo, anzi sono felice per voi, come penso lo saranno anche gli altri, ma la cosa che non capisco è perché non ce ne avete parlato? E soprattutto mi spiegate che diavolo è successo con Anna?" domandò Ash con tono, prima compassionevole, quasi fraterno, per poi passare ad un tono decisamente più duro ed autoritario.

"Avevamo paura di dirvelo; sappiamo che non ci avreste giudicato e che ci avreste appoggiato, ma noi..." provò a dire Ted, "Non noi, IO" sottolineai fermandolo, "Lui voleva dirvelo fin da subito, ero io quello che aveva paura. Paura che mi giudicaste una femminuccia, paura che mi guardaste in modo diverso, paura di perdere i miei fratelli" ammisi tutto d'un fiato spostando lo sguardo verso il basso.

Trattenni le lacrime che minacciavano di uscire a causa della seconda risposta che stavo per dare, "Anna ci ha visto, in camera mia. Si sente tradita, presa in giro. Ho sentito quello che provava,per un istante, un singolo istante di inferno...un inferno che ho scatenato io".

Ma prima che Ash potesse dire qualsiasi cosa due rumore diversi, e da direzioni opposte, catturarono la nostra attenzione; lo scendere di due persone dalle scale e lo scattare della serratura principale di casa.

ANNA'S POV

Ethan mi mandò un messaggio per dirmi che erano fuori casa con la cena, così io e Jacob iniziammo a scendere al piano di sotto. Il moro mi era praticamente incollato alla schiena, e non dico metaforicamente, dico letteralmente, i suoi pettorali si scontravano di tanto in tanto con la mia schiena e la sua mano sinistra si spostava dalla mia vita al mio braccio senza mai lasciare il mio corpo. Ci recammo spediti in sala da pranzo ignorando i tre seduti in salotto, ed aiutando gli altri che erano appena entrati con la pizza.

"Ho dato a Jake una delle tue magliette Ash, spero non ti dispiaccia" comunicai a mio fratello mentre posizionavo i bicchieri sul tavolo, "Nessun problema" mi sentii rispondere. "Vuoi una mano?" mi domando Matteho come se nulla fosse, "Così puoi spaccare un bicchiere e pugnalarmi con un pezzo di vetro? No grazie" risposi acida, "Che ci siamo persi?" chiese Samuele confuso, "NULLA!!" sentenziammo seri io ed il biondo all'unisono.

Ci sedemmo a tavola ed iniziammo cenare in silenzio; l'atmosfera era glaciale, nessuno osava aprire bocca dopo la 'conversazione' di poco prima, gli unici ancora relativamente sereni erano i tre all'oscuro di tutto.

"Che hai fatto in faccia?" domandò di punto in bianco Alessandro indicando il sopracciglio di Jacob. "Una piccola discussione" rispose lui indifferente con un sorriso sulle labbra e continuando a mangiare la pizza.

Non ne potevo più, stavo per esplodere, anzi mi correggo, non stavo, esplosi proprio, e parlai senza pensare alle conseguenze.

"Matteho e Ted sono fidanzati". Ethan quasi non si strozzò con una fetta di pizza ed Ale sputò la Coca-Cola sui suoi jeans. "Stanno insieme da quattro anni e mezzo. Li ho visti in camera, stavano per scopare" aggiunsi con tutta la naturalezza del mondo, prima di addentare un'altro pezzo di pizza.

Il mio tono freddo e distaccato, fece intuire a tutti i presenti che non ero incazzata, di più; motivo per cui nessuno si azzardò a fiatare, persino Jake, forse per paura della mia reazione o semplicemente perché aveva capito fosse meglio lasciarmi stare, ritrasse la mano di qualche centimetro dalla mia.

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*: "Allora non so voi, ma secondo me la prova del cadavere Theo la potrà fare, solo che mi sa il cadavere in questione sarà il suo"
Anna: "Probabile"
E mo so cazzi. Il grande segreto, non è più segreto. Se continuano così Theo sarà morto nel giro di qualche ora al massimo, ed Anna è riuscita a spaventare anche Jacob, il che vi dice molto.
*: "Non dimenticare il quesito a cui tutti vogliono una risposta"
Me: "Cioè?"
*: "Ethan è soffocato con la pizza? Ma soprattutto i jeans su cui Ale ha sputato erano i suoi? 🙃"
Me: "🤦‍♀️"
(L'immagine del capitolo me l'ha suggerita un mio amico. La verità è che non sapevo che metterci e ho trovato un senso a questa foto che lui ha trovato a caso 🙂)

Il Mezzo Lupo  |Jacob Black|Where stories live. Discover now