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"Anna...Anna..." una voce che urlava il mio nome mi svegliò improvvisamente, "Sto bene Jacob. Che diavolo è successo?" domandai portandomi una mano alla tempia che non ne voleva sapere di smettere di pulsare.

"Non lo so, speravo me lo dicessi tu. Un attimo prima mi urli di fermarmi e di starti lontano, poi i tuoi occhi diventano viola, un albero volante tenta di uccidermi e subito dopo tu svieni" mi ricordò Jake aiutandomi a mettermi in piedi.

Fu allora che al mio cervello venne un lampo di genio, "Ti ricordi per caso se l'albero che stava per colpirti era avvolto da una nebbiolina o da una sorta di luce viola?" domandai immediatamente, "Mi pare di sì. Perché?", "Dobbiamo andare da Alex, lui è l'unico che sa cosa sta succedendo" esordii sicura alzandomi in piedi ed avviandomi verso la moto.

"Da chi?", "Da mio padre" risposi sicura senza voltarmi. "Scordatelo, non se ne parla proprio. Io ti porto a casa da Ash e tua madre, non da un tizio a caso che dice di essere tuo padre" si frappose il moro sbarrandomi la strada.

"Lui non è un tizio a caso Jacob è mio padre, e poi è anche l'unico che sappia cosa mi stia succedendo. Devi fidarti di me Jake" aggiunsi prendendogli una mano.

"Al primo passo falso chiamo tuo fratello, senza discutere", "Affare fatto" risposi prima che un'altra fitta alla testa mi facesse vacillare. "Sarà meglio che questo Alex abbia veramente una soluzione" commentò il mio ragazzo afferrandomi per la vita prima che cadessi di nuovo al suolo.

"Alex, so che sei qui. Ho bisogno del tuo aiuto... ti prego Alex" dissi a gran voce quando arrivammo nella piccola radura dove avevamo parlato.

Nulla, nessuna risposta, "Anna andiamo, qui non c'è nessuno. Forse se n'è andato, andiamo a casa dai" provò a convincermi Jacob dopo una decina di minuti buoni che continuavano a chiamarlo.

"Non è possibile, mi ha detto lui di cercarlo se ne avessi avuto bisogno. Beh ne ho bisogno ora... mi hai sentito?! Ho bisogno di sapere cosa mi succede" urlai disperata divincolandomi dalla leggera presa del mio ragazzo sul mio braccio.

"Non ti succede nulla tesoro" mi rispose una voce alla mie spalle, "È svenuta, i suoi occhi erano viola ed un tronco volante ha rischiato di ucciderci, direi proprio che sta succedendo qualcosa" intervenne Jake parandomisi davanti.

"Non parlare di cose che non conosci ragazzino; a lei non sta succedendo nulla di anormale" controbatte sicuro l'uomo avvicinandosi a noi, "Hai solo trovato il modo di spezzare le catene" aggiunse guardandomi, quasi dolcemente.

"Che diavolo vuol dire?" domandò il mio ragazzo alquanto confuso e irritato, "Vuol dire che ho liberato la mia parte vampira" constatai continuando a fissare Alex, prestando ben poca attenzione al ragazzo al mio fianco, o al fatto che non stesse capendo nulla di quello che stava accadendo.

"Esattamente. Non so come tu abbia fatto mia cara, ma ti confesso che un po' me lo aspettavo; te l'ho già detto, sei molto più forte di quello che mostri al mondo Anna" aggiunse mio padre sorridendo.

"Posso insegnarti a controllarlo se vuoi" mi propose d'un tratto, "No, frena, frena. Parte vampira, liberata, imparare a controllare, cosa?" ci interruppe Jacob confuso da tutta la situazione.

Presi le mani del mio ragazzo e lo feci sedere, così come era successo per me, su quel masso affianco al lago, Jacob venne a conoscenza di tutta la verità, e come me, ne rimase alquanto confuso e spavento.

"Ma come? Insomma com'è possibile che tu...", "Non lo so Jacob, davvero non lo so. Ma mia madre e gli altri non sanno che Alex sia qui, e ti pregherei di mantenere il segreto" aggiunsi chinando la testa ed aspettando una qualche risposta.

Lo sentii sbuffare e passarsi una mano nei capelli nervosamente, "Ti fidi di lui?", "Non lo so, ma non ho molte opzioni al momento", "E va bene, non dirò nulla; ma d'ora in avanti ci voglio essere anche io nei paraggi quando stai con lui chiaro?"

Il Mezzo Lupo  |Jacob Black|Where stories live. Discover now