41.

470 20 0
                                    

"È cresciuta parecchio, è Andrew?", "Si, maestro. Ma non capisco; perché le interessa così tanto Anna? Insomma, non riesce a mutare forma, un ha nulla di speciale, è insignificante ed inutil...." il giovane vampiro non riuscì a concludere la frase che si ritrovò spiaccicato contro un albero, con i piedi che non toccavano il terreno ed una mano che gli stritolava la giugulare.

"Non ti azzardare a finire quella frase ragazzino. Non hai neanche la minima idea di quale potere scorre realmente nelle sue vene" pronunciò minaccioso, "Di quale importanza abbia quella ragazza per vincere questa guerra" aggiunse distaccando la schiena del ragazzo di poco e poi ribattendola di nuovo con forza sulla dura corteggia. "Il perché la voglia al momento non ti riguarda, occupati solo di sostituire quelle analisi affinché i Cullen non scoprano nulla. Resta al tuo posto e governerai questo mondo con me, prova a tradirmi...e brucerai tra le fiamme" sentenziò in fine prima di mollare la presa su Andrew, lasciandolo cadere a terra.

"Si maestro" rispose il biondo in ginocchio e col capo chino. "Ma per quanto riguarda Alec? Se non trovano nulla nelle analisi è supponibile che andranno a chiedere spiegazioni ai Volturi" chiese ingenuamente rialzandosi in piedi.

"È proprio quello che speriamo. Loro sanno perfettamente che quello era Alec, uno dei tirapiedi più fedeli di Aro, e quando lui negherà, i loro sospetti su un possibile piano dei Volturi, o sul loro star coprendo qualcosa, aumenterà e di conseguenza noi potremo agire ancor più nell'ombra" rispose sicuro il vampiro, per poi levarsi il cappuccio e rivelare la sua figura.

La pelle bianca sembrava porcella, candida ed impenetrabile allo stesso tempo, brillò quando uno spiraglio di luce gli si posò sul volto, marcando ancora di più le piccole rughe presenti sulla fronte ed intorno agli occhi; a vista nessuno gli avrebbe mai dato meno di quarant'anni.
I capelli erano bianchi sull'attaccatura della cute, e scuri, quasi neri, verso le punte, solo qualche ciuffetto si salvava ogni tanto, macchiato da un grigio tenue. Un sottile accenno di barba si presentava sul volto, contornato da due 'mezze basette' bianche e quei gelidi occhi rossi.

Il busto scolpito, come quello di un ventenne, era poco visibile a causa del mantello, ma si poteva comunque vedere come fosse fasciato da una camicia nera ed un gilet rosso con intricati ricami bordeaux. La catena d'oro, probabilmente di un orologio, ricadeva dolcemente a formare un arco, all'altezza degli addominali, rimbalzando ad ogni suo passo.

"Troppi anni, ho aspettato troppi anni. Doverla guardare da lontano, non poterle parlare, non poterla abbracciare, solo per colpa di sua madre. Ma il tempo è passato, il giuramento è rotto, e adesso lei verrà con me" disse sicuro ed arrabbiato allo stesso tempo, "Ti porterò a casa tesoro,lo giuro" aggiunse infine puntando nuovamente il suo sguardo sulla ragazza che soffiava sulle candeline della torta.

Il giorno dopo
ANNA'S POV
"Ti fa male? Vuoi qualcosa da bere? Da mangiare? Qualcosa in generale? E tu sta fermo dove sei sanguisuga!!", era quello che Jacob continua a chiedermi a ripetizione, per poi inveire contro Edward che stava solo provando ad entrare nella stanza, con scarsi risultati.

"Jacob sto bene. È solo un prelievo del sangue" risi io, "E santo cielo, Edward entra per piacere" aggiunsi facendo un cenno con la mano destra al vampiro che se la rideva sull'uscio.

"Sicura che non mi sbrani?", "No, ma ti ho fatto venire qui perché devo parlarti di una cosa importante, quindi penso che correremo il rischio" ridacchiai mentre il 'castano' (non è proprio castano è un castano misto al rossiccio teoricamente) si avvicinava a me sotto lo sguardo assassino del mio ragazzo.

"Che succede di così importante da richiedere un mio consulto signorina?" domandò Ed prendo uno sgabello per sedersi. "Si tratta di Theo. Dice che l'altra sera è uscito a correre, ma non si ricorda nulla, o meglio, si ricorda di essere uscito di casa, essere arrivato nel cuore del bosco e poi nulla. Si è svegliato in veranda, senza sapere come ci sia tornato. È come se...", "Se gli mancasse un pezzo di quella sera, come se non riuscisse a ricordare qualcosa" concluse Jacob stringendomi la mano.

"Sì esatto; e stando a quello che mi ha detto lui, è come se ci fosse qualcosa che lo respinge ogni volta che prova a ricordare. È sicuro sia qualcosa di importante, qualcosa che doveva dirci, perciò volevo chiederti se fosse possibile... si ecco... tipo se tu..." provai a domandargli.

"Se io potessi entrare nelle sua mente e provare a sbloccare o vedere quel ricordo, giusto?" chiese, sollevando il sopracciglio sinistro e con quel suo solito tono saccente, per poi abbassare il capo ed incrociare le braccia al petto.

Annuii speranzosa, continuando a fissare il suo volto serio. "Penso di poterci provare" disse alzando finalmente la testa e guardandomi in faccia sorridendo, per poi alzarsi ed andarsene.

Carlisle entrò nella stanza, mi levò l'ago dal braccio e, dopo avermi dato un biscotto, ci accompagno in una stanza, che identificai come la piccola palestra, con un tapirulan acceso ad attendermi.
"Vediamo quanto resisti" disse Emmett, facendomi sussultare,apparendomi alle spalle. "Come scusa?", "Vediamo per quanto tempo riesci a correre prima di crollare al suolo. Muovi il culo puffo" mi ordinò mettendomi una mano sulla schiena e spingendomi verso il macchinario. "Per caso c'è una prova che mi permetta di menarlo a sangue?" domandai al quanto infastidita dal soprannome, "Possiamo aggiungerla, ma per ora fai questa" mi rispose il medico scherzando, per poi lasciare la stanza.

2 ore, 2 ore e 31 minuti che correvo su quel coso senza sosta e neanche un accenno di fiatone, al contrario, parlavo vivacemente sia con Jacob che con Emmett. "Cavolo sei sicura di essere umana" scherzo il palestrato, "Lei non lo è infatti" rispose Jacob, "Non iniziate voi due" gli bloccai io.

"Però Emmett ha ragione, nessun lupo ha una resistenza tale, non ha cose normali almeno" disse il capo clan facendo il suo ingresso. "Sono dell'idea che nel tuo sangue non scorra solo il gene di lupo, mia cara" spiegò sicuro, aggiungendo qualche scritta a quella che deduco fosse la mia cartella, provocando una smorfia di preoccupazione sul volto di Jake.

"Ma non possiamo averne la certezza finché non avremo gli esiti del sangue" domandai scendendo dal tapirulan. "Sì certo, aspettiamo la conferma ma", "Quindi magari sono solo un caso eccezionale e basta, no?" chiesi interrompendolo, sperando che non continuasse quella frase.

Strinsi la mano di Jacob per rassicuralo e lo sentii ricambiare immediatamente la stretta; il medico punto i suoi occhi verso le nostre mani unite ed intuì che se lo avevo fermato non era perché non volessi sapere o accettare quella possibilità, ma perché non volevo far preoccupare il mio ragazzo.

"Si, certo. È possibile" rispose Carlisle chiudendo la cartella, che leggeva fino a poco prima, e lasciando nuovamente la stanza, stavolta con il 'figlio' al seguito, rivolgendoci un sorriso che alimentò le speranze che io fossi solo un caso particolare; più quelle di Jacob che le mie.

*In che senso scusa?* |Ecco, c'è una parte di me che sta sperando di non avere solo il DNA di lupo, vorrebbe che la teoria di Carlisle fosse giusta| *E perché mai?* |Perché se quella teoria fosse giusta allora tutte quelle sensazioni, quelle emozioni, quei pensieri che ho di continuo non sarebbero del tutto sbagliate, contro natura, anormali...io non sarei anormale|.

Jacob mi riaccompagnò a casa e rimase a dormire, stranamente per richiesta di Ash, (ho scoperto solo qualche giorno dopo parlando con Theo, che era stato lui a convincerlo perché volava farsi perdonare  per averlo pestato).

______________________
Non so perché ma questa settimana mi sento particolarmente felice? Buona? Vedetela come vi pare, fatto sta che anche domani uscirà un capitolo.
E niente, spero vi sia piaciuto e buonanotte a quelli che lo leggeranno ora 🙃😂

Il Mezzo Lupo  |Jacob Black|Where stories live. Discover now