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"Jake, stai tranquillo sto ben...", qualcuno però non mi diede il tempo di finire la frase; *Ma perché qui le persone non fanno mai finire le frasi?* |Ma che ne so|.

"Anna! Come stai?" Rose, "È viva non lo vedi?" seguita da Emmett, "È comunque meglio dare un'occhiata" Carlisle, ed ovviamente Esme preoccupatissima per le mie condizioni, e felice di vedermi viva.

"Come stavo già dicendo a lui", indicai il moro con la testa, "Sto benissimo. Vorrei solo alzarmi, se Jacob si togliesse, e sapere per quante ore sono rimasta incosciente", inizialmente risero tutti alla mia battuta, ma quando pronunciai l'ultimo pezzo della frase le risate cessarono, tutti si iniziarono a guardare e poi guardarono me con aria stranita, o divertita non capivo, era come se avessi detto la cosa più senza senso del mondo.

"Sei rimasta incosciente per 20 minuti. Cosa ti faceva pensare fossero passate delle ore?" chiese Rose, "No, nulla. Pensavo solo che con la mia fortuna fossi rimasta svenuta come minimo 6 ore" ridacchiai, un po' nervosamente, ma abbastanza convincente da far sorridere tutti e non fargli sospettare del reale motivo di quella mia domanda.

|Odio non potergli dire tutta la verità| *Scusa che vorresti dirgli? 'Scusate pensavo di essere rimasta priva di sensi per ore perché quello è il tempo per cui ho parlato con un tizio, nella mia testa, che mi ha detto che siete dei bugiardi manipolatori,ooh, e mi ha anche spiegato come dimostrarlo'? Si mi pare un'idea geniale* |Vero. Speriamo solo che Edward non arrivi proprio adesso| *Quello dovrebbe imparare a farsi i fatti suoi*

"Direi che puoi tranquillamente andare a casa" fu quello che Carlisle mi comunicò dopo avermi visitato, per ogni evenienza.
"Potrei avere una copia della mia cartella? Vorrei portarla ai ragazzi, beh a Ted, ci teneva a dare un'occhiata, se non è un problema" chiesi scendendo dal lettino. *Se non sapessi che è una balla ci crederei. Sei brava* |Lo so 😌|

"Certo. Te la faccio subito, dammi qualche minuto" rispose tranquillamente Carlisle prendendo la cartella ed accendendo la fotocopiatrice.

Una volta aver preso le fotocopie, ed aver salutato i Cullen, uscii fuori dove Theo venne ad abbracciarmi, quasi piangendo. "Mi dispiace. Mi dispiace tanto, non volevo farti del male", "Tranquillo, non sei stato tu. A dire il vero non lo so neanche io cosa sia stato, penso una sorta di campo invisibile" scherzai, "Ah, e se ti interessa sono normale, un normalissimo lupo" aggiunsi provocando anche la contagiosa risata del biondo.

Salutammo Jacob e tornammo casa, dove diedi la buona notizia agli altri, prima di chiudermi in camera. Mi chiusi la porta alle spalle e spalancai quella delle parole, le parole che poche ore prima quell'uomo mi aveva detto e che non riuscivo a levarmi dalla mente.

Guardai la busta che poco prima avevo lanciato sulla scrivania, chiusi gli occhi, presi un bel respiro, riaprii gli occhi e la sollevai dal ripiano di legno. Mi sedetti sul letto, aprii la busta ed iniziai a leggere: Anna Jones, bla bla bla, geni di lupo, bla bla bla, e così via finché due cose non catturarono la mia completa attenzione.
Gruppo sanguigno 0 negativo e presenza di gene R.

"Il gene R si presenta nei licantropi solo dopo la prima mutazione, e poi io sono 0 positivo... Ash è 0 negativo", la mia voce andava calando man mano che pronunciavo quella frase, il mio sguarda si alzò fino a puntarsi precisamente davanti a me, contro lo specchio che rifletta a la mia figura ormai priva di ogni certezza.

"Queste non sono le mie analisi...sono quelle di Ash" quelle parole lasciarono le mie labbra in un sussurro impercettibile, mentre la mia mente iniziava ad elaborare tutte informazioni. Una lacrima, colma di coscienza e della verità appena acquisita, mi solcò la guancia, portandosi dietro una leggera striscia di mascara e correttore, ormai sciolti dal passaggio di quest'ultima.

|Sono certa che questi siano gli stessi foglio che Carlisle mi ha fatto vedere, la stessa cartella che ha aggiornato e letto negli ultimi giorni| *È un dottore molto impegnato, magari si è solo confuso. Può capitare* |Questo è vero. Ma perché Ash ha fatto le mie stesse analisi? E per giunta senza dirmi nulla| *Beh..* |E poi vuoi farmi credere che un grande medico come Carlisle non sa distinguere il gene R, che tra l'altro mi ha mi ha fatto approfondire lui con ricerche ed esempi, scritto a caratteri cubitali bianco su nero? Va bene che non sono un genio della genetica, ma neanche scema|

"Ei Anna. Noi andiamo a fare la spesa, vieni con noi?" mi sentii chiamare mentre dei passi si avvicinavano svelti alla mia camera. Feci appena in tempo a nascondere i fogli sotto al cuscino che la porta si spalancò, rivelando la figura di Ted.

"Tutto bene?","Si,si non preoccuparti. Mi ero un attimo incantata. Comunque non vengo, sono stanca. Ho fatto una lista però, è in cucina attaccata al frigo" risposi con un sorriso un po' forzato, "Ok, ci penso io non preoccuparti", "Grazie Ted. Aspetta un attimo..." aggiunsi quando iniziò ad uscire dalla stanza, facendolo voltare. "Voi non avete segreti con me vero? Intendo segreti belli grossi", "No. Almeno che io sappia" scherzò lui avvicinandosi a me, "Perché questa domanda?"

Mi sarei dovuta levare quel grosso macigno dal petto, sputargli in faccia tutta la verità, ma l'unica frase che lasciò le mie labbra non fu quella che speravo. "No, una delle stupide battute di Emmett, volevo solo mettere in pace il cervello. Avevo bisogno di sentirmelo dire" risposi nervosamente cercando di sembrare il più imbarazzata possibile.

Ted mi abbracciò dicendomi di non preoccuparmi e di chiamare se avessi avuto bisogno di qualcosa.
Restai seduta sul letto finché il rombo del motore non giunse alle mie orecchie, mi fiondai alla finestra e mi ritrassi immediatamente quando mi accorsi che alcuni dei ragazzi dovevano ancora salire.

"Andiamo, andiamo. Ma che cazzo, quanto vi ci vuole a salire su una benedetta auto" continuavo a farfugliare cose del genere tra me e me, gettando ogni tanto un'occhiata fuori, fin quando il pick-up non lasciò il vialetto ed entrò in strada. "Si! Finalmente" esclamai felice prima di correre fuori dalla stanza ed aprire la soffitta.

Il Mezzo Lupo  |Jacob Black|Opowieści tętniące życiem. Odkryj je teraz