5. Il diavolo e l'acqua santa

13.4K 666 322
                                    

Jackson

Oops! This image does not follow our content guidelines. To continue publishing, please remove it or upload a different image.

Jackson

Corsi intorno alla proprietà di Reed per tre volte.

Da quando non ero più un bodyguard avevo decisamente più tempo per occuparmi di me e mi era stato molto d'aiuto riprendere a fare attività fisica in maniera più seria.

Erano cambiate tante cose da quando mi ero licenziato. C'erano nuovi tatuaggi sul mio corpo e brutte cicatrici, ma non mi pentivo di nessuna delle due cose.

Alzai il volume della musica per non pensarci.

Mi allungai anche verso la nuova dimora dei bambini, sebbene alle sei del mattino stessero tutti dormendo, ma dovevo vedere in che condizioni fossero.

Mi sentii incredibilmente meglio quando vidi quella casa a due piani più bella e comoda per loro. Senza vetri rotti, perdite da ogni dove e la fogna proprio vicino l'entrata.

Era bianca, candida, pulita e con un enorme giardino che la circondava. Perfetta per loro. Immaginai anche che non fossero più stipati tutti quanti in sole due stanze, ma che avessero molto più spazio. Se lo meritavano, cavolo.

Mi chiesi cosa avesse spinto Reed a compiere quel passo, visto che per anni si era limitato solamente a mantenerli in vita. Forse aveva paura di una mossa da parte di Tanner, credendo che quei piccoli potessero stare effettivamente a cuore a Megan e ricattarla in qualche modo.

O forse è stata proprio un'idea sua, tenerli così vicino, assicurarsi che avessero il meglio e proteggerli.

Scacciai quei pensieri illusori dalla mia testa e ripresi il giro.

Le temperature si erano abbassate e quasi non sentivo più il naso e la punta delle orecchie per il freddo della mattina.

Cambiai canzone, visto che quella appena iniziata era troppo lenta. Ormai erano sei mesi che non riuscivo più a stare nel mio amato silenzio. Un'abitudine che avevo davvero faticato a perdere, anche perché avevo sempre avuto bisogno di tranquillità attorno a me.

Ma ormai dovevo necessariamente avere il casino, cercarlo e buttarmici a capofitto. Altrimenti pensieri e immagini indesiderati si sarebbero annidati nella mia testa, mi avrebbero dilaniato come ogni volta che ricordavo.

Non ero mai stato un grande appassionato di musica, ma lo ero diventato. Avevo scoperto che i generi rock e pop erano i miei preferiti, mentre tutti gli altri a malapena li tolleravo. E avevo scoperto molte band e canzoni stupende.

Non era così male alla fine, un diversivo di cui avevo bisogno, ma che tutto sommato era anche piacevole.

Dopo un'altra mezz'ora di corsa tornai in quella che sarebbe stata la mia dimora per un tempo non ancora del tutto definito.

Beyond the surfaceWhere stories live. Discover now