Se fossi stato un SERPEVERDE

Por MontieR97

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Slytherin Harry Raccolta di scene tratte da tutti i libri che mostrano cosa sarebbe successo se Harry avesse... Mais

1. PRIMO INCONTRO
2. KING'S CROSS
SMISTAMENTO
PITON
5. TROLL
BOLIDE IMPAZZITO
EREDE DI SERPEVERDE
IL SUO SCHELETRO
LUPIN
10. IL MOLLICCIO
HOGSMEADE
HALLOWEEN CON L'INTRUSO
LA CADUTA
SEI UNA SANGUE MARCIO
VACANZE
INCANTO PATRONUS
17. SIRIUS BLACK
IL TUO PADRINO
LA COPPA DEL MONDO
IL MARCHIO NERO
IL TORNEO TREMAGHI
I CAMPIONI
23. COME AFFRONTERAI IL DRAGO?
LA PRIMA PROVA
DEVO BALLARE?
IL BALLO DEL CEPPO
27. L'UOVO
LA SECONDA PROVA
SONO CAMBIATO
IL LABIRINTO
POTREI SERVIRTI
Identità
33. Circondato da Nemici
Noi siamo con te
L'ATTACCO DEI DISSENNATORI
LA SCORTA
LA RIUNIONE
Il Processo
IL MOLLICCIO DI PITON
40. LE COSE SONO COMPLICATE
41 TI CREDIAMO
42. NON È GIUSTO
43. NON SONO UN ASSASSINO
Svegliati Potter
LA DENUNCIA DI MINUS
46 L'INQUISITORE
47. L'INSUBORDINAZIONE DI PITON
48. ESERCITO DI POTTER
49. LA STANZA DELLE NECESSITÀ
50. IL RITORNO DI HAGRID
51. L'OCCHIO DEL SERPENTE
52. NON SONO UN MOSTRO
53. SCONTRO
54. OCCLUMANZIA
55 EVASIONE
56. APPUNTAMENTO CON RICATTO
57. INTERVISTA PROIBITA
58. ESERCITO SCOPERTO
59. INFILTRATI
60. LA LIBERTÀ DEGLI ELFI
61. LA FUGA DEI WEASLEY
62. ESAMI
63. NARCISSA IN PERICOLO
64. L'UFFICIO MISTERI
65. L'INCIDENTE
66. TENTAZIONE
67. COLPA
68. NON SEI SOLO
69. LO DOBBIAMO A VINCENT
70 APPUNTAMENTO CON SILENTE
71 HORACE LUMACORNO
72. MAGIE SINISTER
73. VIAGGIO BIZZARRO
74. NUOVA CATTEDRA E SCARCERAZIONE
76. LA CASA DEI GAUNT
77. LA COLLANA

75. L'AIUTO DEL PRINCIPE

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Por MontieR97

Quando suonò la campanella per la doppia lezione di Pozioni Ron si allontanò dal gruppo di Serpeverde.

"Io vado a godermi la mia ora libera." annunciò con un largo sorriso.

"Dovresti usarla per studiare" disse Hermione severa.

"No lascialo riposare, tanto Weasley è abituato a prendere brutti voti" commentò Pansy con un ghigno.

Ron fece un gestaccio e se ne andò su per le scale di marmo.

Harry e Draco guidarono il gruppo verso il percorso familiare giù verso il sotterraneo della classe che, per così tanto tempo, era stata quella di Piton.

Quando giunsero nel corridoio, videro che c'erano solo una dozzina di persone promosse al livello di M.A.G.O. oltre a loro.

C'erano quattro Corvonero e un Tassorosso, Ernie Macmillan, che ad Harry piaceva nonostante le maniere piuttosto pompose.

"Harry" disse Ernie magniloquente, offrendogli la mano appena Harry si avvicinò "non abbiamo avuto possibilità di salutarci questa mattina a Difesa Contro le Arti Oscure. Buona lezione, penso, ma l'Incantesimo Scudo è ormai roba vecchia, certamente, per noi vecchi membri dell'EP."

Theo aprì la bocca per ribattere ma la porta del sotterraneo si aprì e la pancia di Lumacorno lo precedette fuori dalla porta. Mentre passavano nella stanza, con i suoi grandi e folti baffi curvi sopra la bocca raggiante, salutò con particolare entusiasmo Harry e Zabini.

Il sotterraneo era, insolitamente, già pieno di vapori e strani odori. Harry, Pansy e Hermione annusarono interessati passando a distanza da alcuni calderoni fumanti. I Serpeverde presero un tavolo assieme, seguiti da Hermione seduta alla sinistra di Harry.

Draco osservò con interesse un calderone giallo oro che emetteva uno degli odori più allettanti che Harry

avesse mai sentito: era qualcosa che gli ricordava insieme la crostata con la melassa, l'odore del legno della scopa usata, e qualche profumo di fiori che gli sembrava di aver sentito a Villa Malfoy.

Scoprì che stava respirando molto lentamente e profondamente e che i fumi della pozione sembravano riempirlo come una bevanda. Lo assalì un grande appagamento.

"Bene, bene, bene" disse Lumacorno, il cui profilo massiccio tremolava fra lo scintillio dei vapori. "Tirate fuori le bilance, tutti, e gli ingredienti per le pozioni, e non dimenticate la vostra copia di Pozioni Avanzate."

"Ho preparato un po' di pozioni per voi da osservare, di quelle che avete già studiato, e riconoscere per completare il vostro M.A.G.O. dovrete essere in grado di fare questo genere di cose. Dovreste averne sentito parlare, anche se non lo avete mai fatto. Qualcuno sa dirmi cos'è questa?"

Indicò il paiolo più vicino al tavolo dei Serpeverde. Harry si alzò leggermente sulla sedia per vedere che aspetto avesse la superficie dell'acqua che bolliva continuamente in quel calderone.

La mano allenata di Hermione si alzò prima di tutti. Lumacorno la indicò.

"È Veritaserum, una pozione senza odore e senza colore che forza chi la beve a dire la verità" disse Hermione.

"Molto bene, molto bene!" Disse felice Lumacorno. "Ora" continuò puntando al paiolo vicino al tavolo dei Corvonero, "questa qui è alquanto più conosciuta... mostrata in molti avvisi del Ministero anche recentemente... chi può...?"

La mano di Hermione fu la più veloce anche questa volta.

"È Pozione Polisucco, Signore"

Anche Harry aveva riconosciuto il suo bollire lento, la consistenza di fango del secondo calderone, ma non se la prese con Hermione perché si era presa il merito di rispondere alla domanda. Lei, dopotutto, era la sola che era riuscita a farla, quando erano al secondo anno.

"Eccellente, eccellente! Ora, questa qua... si, mia cara?" la inoraggiò Lumacorno, guardando ora con aria leggermente divertita, appena la mano di Hermione si sollevò in alto.

"E' Elisir d'Amore!"

"E' così, infatti. Può sembrare che sia sempre sciocco chiederlo," disse Lumacorno, che sembrava piuttosto impressionato, "ma penso che sappiate cosa fa?"

"È la più potente pozione del mondo!" disse Hermione.

"Quasi giusto! L'hai riconosciuta, presumo, dal suo aspetto madreperlaceo?"

"E dal vapore che sale in spirali caratteristiche" disse Hermione con entusiasmo "e si suppone che odori in maniera diversa per ognuno di noi, a seconda di ciò che ci attrae, e io direi che può profumare di erba tagliata e pergamena nuova e..."

Ma diventò lievemente rossa e non completò la frase.

"Posso chiederti il tuo nome, mia cara?" Disse Slughorn, ignorando l'imbarazzo di Hermione.

"Hermione Granger, Signore."

"Granger? Granger? Puoi avere qualche discendenza con Hector Dagworth-Granger, che fondò la Più Straordinaria Società di Pozionisti?"

"No. Non credo, Signore. Io sono nata da Babbani."

Harry vide Malfoy giocherellare con il coltello facendolo girare sul tavolo senza staccare lo sguardo dal manico.

Lumacorno guardò raggiante da Hermione a Harry, al contrario, che le sedeva vicino.

"Oh! Una delle mie migliori amiche è nata Babbana, ed è la migliore nel nostro anno! Penso che questa sia l'amica di cui hai parlato, Harry?"

"Si, signore" rispose Harry.

"Bene, bene, darò venti punti ben guadagnati a Grifondoro, signorina Granger" disse Lumacorno gioviale.

Pansy fece una smorfia prima di fissare con rabbia la propria bilancia.

Hermione si voltò verso Harry e, con espressione raggiante, mormorò "Gli hai veramente detto che sono la migliore del nostro anno? Oh, Harry!"

"Be', e cosa c'è di strano?" Mormorò Draco, che per qualche motivo sembrava piuttosto annoiato. "Tu sei la migliore nel nostro anno... Gliel'avrebbe potuto dire chiunque"

Hermione sorrise ma lo zittì con un gesto per poter ascoltare quello che stava dicendo Lumacorno.

"L'Elisir d'Amore non crea realmente amore, certo. È impossibile creare o imitare l'amore. No, questa causa soltanto una potente infatuazione o ossessione. È probabilmente la più pericolosa e potente pozione in questa stanza... oh, sì" disse, accennando seriamente col capo verso Blaise e Theo, entrambi scetticamente sorridenti.

"Quando avrete visto molto di più nella vita come ho fatto io, non sottovaluterete il potere di un'ossessione d'amore..."

"E ora" disse Lumacorno "è il momento di iniziare a lavorare."

"Signore, non ci ha parlato di ciò che c'è in questo," disse Ernie Macmillan, puntando verso un paiolo nero piccolo che stava sulla cattedra di Lumacorno. La pozione che c'era dentro sbollentava allegramente. Era di colore oro fuso e larghe gocce stavano guizzavano come pesci d'oro lungo la superficie, però non se n'era versata una sola.

"Oh..."

Harry era sicuro che Lumacorno non aveva dimenticato la pozione per niente, ma aveva aspettato per ottenere un effetto teatrale. "Sì, Cioè. Bene, quella, signore e signori, è una curiosa pozione chiamata Felix Felicis. Io l'ho bevuta" e si girò sorridendo, guardando verso Hermione, che aveva fatto un sussulto sensibile "sa quali sono gli effetti che ha la Felix Felicis, signorina Granger?"

"E' fortuna liquida," disse eccitata Hermione. "Rende fortunati!"

L'intera classe sembrava essere più attenta. Harry si accorse che Malfoy, adesso, lisciava i suoi capelli biondi tirandoli indietro, perché stava finalmente prestando a Lumacorno la sua completa attenzione.

"Abbastanza giusto, altri dieci punti a Grifondoro. Sì, è una piccola pozione divertente, la Felix Felicis," disse Lumacorno. "Enormemente difficile da fare, e disastrosa se si sbaglia.

Comunque, se preparata correttamente, come è stata fatta questa, vi accorgerete che tutti i vostri sforzi avranno successo... almeno finché durano gli effetti."

"Perché la gente non la beve sempre allora, Signore?" chiese Terry Boot con fervore.

"Perché presa in eccesso, può causare vertigini, imprudenza, ed una pericolosa confidenza," disse Lumacorno. "Troppe buone cose, sapete... Sono altamente tossiche in larga quantità. Ma presa con parsimonia e molto occasionalmente...."

"L'ha mai presa, Signore?" Chiese Michael Corner con grande interesse.

"Due volte in tutta la mia vita" rispose Lumacorno. "Una volta quando avevo ventiquattro anni, e una volta quando ne avevo cinquantasette. Due cucchiai a colazione. Due giorni perfetti."

Guardò sognante nel vuoto. Che stesse recitando o no, pensò Harry, l'effetto era ottimo.

"E questo" disse Lumacorno tornando apparentemente sulla terra "è quello che avrete come premio in questa lezione."

Ci fu silenzio tale che ogni bolla e gorgoglio delle pozioni intorno sembrava amplificato dieci volte.

"Una piccola bottiglia di Felix Felicis" disse Lumacorno, prendendo una minuscola bottiglia di vetro tappata dalla tasca e mostrandola a tutti. "Sufficiente per dodici ore di fortuna. Dall'alba al tramonto, sarete fortunati in qualsiasi cosa farete."

"Ora, devo avvisarvi che Felix Felicis è una sostanza proibita nelle competizioni organizzate... eventi sportivi, per esempio, esami, o elezioni. Così il vincitore potrà usarla solo in una giornata normale... e vedere come questa giornata normale possa diventare straordinaria!"

"Ecco" riprese Lumacorno, improvvisamente vivace, "cosa dovete fare per vincere questo premio favoloso? Bene, andando a pagina dieci di Pozioni Avanzate. Abbiamo poco più di un'ora, che dovrebbe essere sufficiente per fare un decente tentativo di preparare il

Distillato della Morte Vivente.

"So che è più complessa di quelle che avete fatto finora, e non mi aspetto una pozione perfetta da nessuno. La persona che la farà meglio, comunque, vincerà questa piccola dose di Felix. Su! Avanti!"

Si sentì stridere mentre ciascuno tirava fuori il proprio calderone e ci furono dei forti rumori dovuti al fatto che qualcuno cominciava ad aggiungere peso alle proprie bilance, ma nessuno parlava. La concentrazione nella la stanza era tangibile.

Harry notò Malfoy che sfogliava febbrilmente la sua copia di Pozioni Avanzate. Non poteva essere più chiaro che realmente Malfoy volesse quella giornata fortunata. Harry diede una rapida letta agli ingredienti.

"Signore?" chiamò alzando la mano.

"Harry, ragazzo mio?"

"Non ho abbastanza radici di valeriana"

"Non ti preoccupate, usa pure gli ingredienti delle scorte"

Harry aprì l'armadio stipato di ingredienti misti dall'odore acre. Spostò con fastidio due libri rovinati e afferrò le radici secche tornando in fretta al tavolo.

Con fastidio si accorse di essersi portato dietro pure uno dei libri più rovinati. Era una vecchia edizione di Pozioni Avanzate di Libatius Borag, lo appoggiò sul tavolo accendendo il fuoco sotto al calderone

Ognuno si guardava intorno per vedere quello che faceva il resto della classe. Questo era un vantaggio e uno svantaggio in Pozioni, perché è più difficile mantenere segreto quello che fai.

Harry aprì il libro più vicino e cercò di decifrare le indicazioni oltre gli scarbocchi del precedente proprietario.

Per un istante pensò di prendere la propria copia nuova, ma lanciando uno sguardo verso Draco di accorse che era molto più avanti di lui, stava tagliando le radici di valeriana più velocemente che poteva.

Dopo dieci minuti, l'intera stanza era piena di vapori bluastri.

Hermione, ovviamente, sembrava aver fatto più presto. La sua pozione rassomigliava già al «liquido

liscio, di colore ribes nero» descritto come lo stadio ideale a metà preparazione.

Avendo finito di tagliuzzare le sue radici, Harry si piegò di nuovo sul libro. Era veramente molto irritante dover tentare di decifrare le indicazioni sotto tutte quelle stupide scritte del precedente proprietario, che per qualche ragione aveva sostituito le istruzioni per

preparare i Fagioli Soporiferi tagliati con le scritte alternative: Tagliare col lato piatto di un coltello d'argento, strizzare il succo piuttosto che tagliarlo.

I Fagioli Soporiferi stavano dimostrandosi duri da tagliare. Harry si voltò verso Hermione.

"Puoi prestarmi il tuo coltello d'argento?"

Lei annui col capo in modo impaziente, non togliendo lo sguardo dalla pozione, che era ancora di un rosso profondo, mentre secondo il libro avrebbe dovuto virare ad una leggera tonalità di lilla adesso. ..."

Harry ruppe i suoi fagioli con la parte piatta del coltello. Con sua meraviglia, sprizzarono immediatamente così tanto succo che si meravigliò come dei fagioli raggrinziti potessero contenerne così tanto. Rapidamente lo versò tutto nel calderone e vide, con sua sorpresa, che la pozione cangiava esattamente al lilla come descritto nel libro.

Il fastidio per il precedente proprietario svanì di botto, Harry adesso scrutava le successive righe delle istruzioni. Secondo il libro, doveva rimescolare in senso anti-orario

finché la pozione non tornasse chiara come acqua. Secondo le indicazioni del precedente proprietario, avrebbe dovuto aggiungere un giro in senso orario ogni sette in senso antiorario. Poteva il vecchio proprietario aver ragione una seconda volta?

Harry mescolò in senso antiorario e, trattenendo il fiato, ne fece uno in senso orario. L'effetto fu immediato. La pozione cangiò ad un rosa pallido.

"Come stai andando?" domandò Hermione, rossa in faccia e con i capelli sempre più disordinati nel fumo del suo calderone. La sua pozione era ancora decisamente porpora.

"Aggiungi un giro in senso orario..."

"No, no, il libro dice senso antiorario!" disse bruscamente.

Harry scrollò le spalle e continuò quello che stava facendo. Sette giri in senso anti-orario, uno in senso orario, pausa...sette giri in senso anti-orario, uno in senso orario...

Dall'altra parte del tavolo, Theo stava imprecando velocemente sotto voce. La sua pozione sembrava un liquido color liquirizia. Harry si guardò intorno. Per quello che poteva vedere, nessun altra pozione era diventata pallida come la sua. Si sentì eccitato, una

cosa del genere non era mai successa in quel sotterraneo.

"Ed ora basta... su!" ordinò Lumacorno. "Smettete di mescolare, per favore!"

Lumacorno si mosse lentamente fra i tavoli, osservando dentro i calderoni. Non fece commenti, ma occasionalmente dava una mescolata o un'annusata. Alla fine raggiunse il tavolo dei Serpeverde Sorrise in modo mesto nel vedere la sostanza bituminosa nel calderone di Theo. Passò oltre al miscuglio di Pansy e Blaise. Fece un cenno di approvazione alla pozione di Draco e Hermione. Poi vide quella di Harry, ed un'espressione di incredula sorpresa gli spuntò in faccia.

"Il sicuro vincitore!" urlò al sotterraneo. "Eccellente, eccellente, Harry! Buon Dio, è chiaro che hai ereditato il talento di tua madre. Aveva una mano felice a Pozioni, Lily! Eccola qui, allora, eccola qui... una bottiglia di Felix Felicis, come promesso, e usala bene!"

Harry fece scivolare la piccola bottiglia di liquido dorato nella sua tasca interna, sentendo una strana combinazione di felicità e senso di colpa, per l'espressione delusa di Hermione e Draco.

"Come hai fatto?" Gli sussurrò all'orecchio mentre uscivano dal sotterraneo.

"Un colpo di fortuna, presumo" disse Harry vego. Non era certo di come avrebbero reagito gli altri.

Una volta che furono tranquillamente sistemati al tavolo dei Serpeverde per cena, comunque, si sentì abbastanza sicuro da poterglielo dire. La faccia di Hermione si

pietrificava sempre di più ad ogni parola del racconto.

"Pensi forse che ti stia prendendo in giro?" Concluse, infastidito dalla sua espressione.

"Beh, non era esattamente qualcosa di tuo, non è vero?" Rispose lei indispettita.

"Ha solo seguito istruzioni differenti dalle nostre," disse Theo "avrebbe potuto causare una catastrofe, non è così? Ma ha preso il rischio e questo ha pagato." Fece un sospiro.

"Ma perché non hai usato il tuo libro?" Chiese Pansy chiaramente irritata.

"Mi è capitato prima per le mani quello" Harry alzò mestamente le spalle.

"Avresti dovuto usare il tuo" proruppe la voce di Draco "Così è come barare"

"Non è barare saltò su Theo"

"Bhe, un po' lo è" annuì Pansy.

Pentendosi di aver raccontato tutto agli amici lanciò una veloce occhiata all'interno della sua borsa aperta. Il libro di pozioni spuntava leggermente con la copertina aperta.

Vide qualcosa scritto lungo il bordo del retro copertina nella stessa piccola scrittura stretta delle istruzioni con cui aveva vinto la bottiglia di Felix Felicis, Questo libro è di proprietà del Principe Mezzosangue.

"Ancora non capisco perché abbiamo bisogno di quella feccia" Alastor Moody si sedette pesantemente sulla sedia oltre la scrivania di silente. "Estorciamogli informazioni e ributtiamolo ad Azkaban."

"Non possiamo farlo" disse il preside incrociando le lunghe dita davanti a se. "È essenziale per sconfiggere Voldemort."

"Ma perché tenerlo nascosto?" Moody si inclinò in avanti appoggiandosi al grosso bastone. Potrebbe essere più utile come spia."

"No, non ancora almeno. Il fatto che tutti lo ritengano morto ci da un vantaggio."

"Ma quale?" La frustrazione nella voce dell'auror era chiara.

"Te lo dirò a tempo debito." Silente sciolse le dita appoggiandosi nuovamente allo schienale della sedia. "Che mi dici di Podmore? Si sta riprendendo?"

Moody annuì velocemente. "Ha un aspetto orribile, ma chi può biasimarlo dopo tutto quel tempo a contatto con i dissennatori. Mentalmente sta bene, scatta occhi tanto, ma nulla di grave. Spiegò grattandosi il poco di naso che gli restava. È Emmeline che mi preoccupa."

"Perché?" Domandò silente inclinando la testa.

"Non si è più presentata agli incontri con gli altri membri dell'ordine."

"È colpa mia." Disse silente con gravità. "Avrei dovuto cercare di scarcerare Sturgis prima."

Moody si chiarì la gola. "Non può essere così stupida da incolparti.

Silente non rispose, rimase a osservare un punto oltre la spalla dell'auro, perso in un pensiero lontano.

"Gregory per favore, possiamo parlare?" Implorò Theodore Nott seguendo Goyle nel corridoio del piano terra.

"Non ho tempo, devo andare a studiare." Borbottò l'altro accelerando il passo.

"Non hai risposta a nessuna lettera per tutta l'estate."

Goyle si fermò di colpo sotto il portico che dava al cortile interno. "Che vuoi?"

Theodore lo guardò infilandosi le mani in tasca. "Io... mi dispiace, sai che mi dispiace."

Goyle aggrottò la fronte. "Per cosa?"

"Lo sai." mormorò con gli occhi bassi.

"No non lo so." Insisté il più grosso. "Dimmi per cosa ti dispiace?"

Theodore fissò per qualche secondo il gruppo di Tassorosso steso sull'erba dall'aspetto umido.

"Per la faccenda del ministero."

"Per aver ucciso il mio migliore amico, vuoi dire."

Tornò a guardare Goyle di colpo. "Io non..."

"lo hai spinto, lo hai usato come scudo."

Sentì le parole fermarsi in gola, non poteva negarlo, non voleva che venisse colpito, non ci aveva davvero pensato. In quel momento voleva solo salvare Harry.

"E ora credi di mettere a posto tutto dicendo che ti dispiace?" La voce di Goyle si fece più alta. D'un tratto si rese conto di quanto fosse grosso, con le spalle larghe e le mani strette a pugno.

"Non volevo che... io volevo proteggere Harry"

"Bel lavoro" il volto di Goyle si contrasse in una smorfia orrenda, con le labbra che tremavano. "Bellatrix avrebbe dovuto colpire te"

Una fitta gli colpì il petto piegandolo in due. Il ginocchio di Goyle lo colpì dritto sul mento, poi un nuovo pugno lo scagliò contro il pavimento.

Il sapore metallico gli riepì la bocca.

"GOYLE!" Gridò la voce profonda di Piton.

I Tassorosso nel cortile allungarono il collo nella loro direzione.

Theo si passò una mano sulla bocca vedendo il sangue sporcare tutte le dita. "Sono... sono inciampato, non è niente." si affrettò a dire.

Piton lo guardò assottigliando gli occhi e lo aiutò a rialzarsi stringendogli il braccio destro.

"Goyle guardami" ordinò aggrottando le sopracciglia.

Il ragazzo alzò il mento con lentezza.

"Non voglio più risse, nemmeno una." La mascella di Goyle si contrasse vistosamente.

"Se ti sorprenndo ancora in una situazione come questa ti farò ritirare dai corsi di trasfigurazione e difesa. Ricordati che sei in prova."

"Se lo merita." Disse a denti stretti.

Piton scosse mestamente la testa.

"Nessuno lo merita"

"Ha ucciso Vinent!"

La testa di piton scattò e lasciò andare theodore per avvicinarsi a Goyle soprastandolo nella sua altezza.

"Non ti azzardare a ripeterlo. È stata Bellatrix a uccidere Tiger."

"Lui lo ha spinto" insisté Goyle per niente intimorito dal professore.

"E picchiarlo riporterà in vita Vincent?"

Goyle scosse la testa con forza.

"Allora smettetela di azzuffarvi, se vuoi vendicarti non farlo sui tuoi amici."

"Lui non è..."

"Sì che lo è." Lo interruppe Piton inclinando la testa. "Avete combattuto insieme, avete rischiato la vita. Anche Tiger sapeva a cosa andava in contro ed è morto per proteggere i suoi amici. Non è colpa di Nott."

Goyle lanciò una lunga occhiata verso Theodore con ancora il naso e la bocca sanguinante. Una scintilla attraversò gli occhi chiari.

Edmunde Avery schivò una scia blu e rispose lanciando un lampo verso il giovane uomo con gli occhiali che parò a fatica con un incantesimo scudo. Erano almeno due ore che duellavano nel salone vuoto. I cocci di un vecchio vaso erano sparsi sul pavimento eprsiano arrotolato, mentre il divano aveva diverse bruciature su ogni lato.

"Aspetta!" ansimò l'uomo con gli occhiali abbassando los cudo. Sulla sua mano destra c'era un lungo taglio sanguinante.

Avery sgranò gli occhi e abbassò immediatamente la bacchetta. Si avvicinò all'altro in fretto prendendogli la mano ferita per studiare il taglio.
"Non è profondo"
"Ma fa un male cane" si lamentò.
Le labbra di Avery si inarcarono. "Sei troppo delicato Timothy"
"Scusa tanto se non sono abituato a farmi ferire da un pazzo psicopatico"
"Togliti la camicia" Avery incrociò il suo sguardo serio.
"Per medicare un taglio alla mano?"
"Fallo e basta" ordinò sfiorando il taglio sanguinante.
Timothy iniziò a slacciare i piccoli bottoni sotto lo sguardo attento del Mangiamorte.
Entrambi ansimavano ancora per lo sforzo del duello, i loro respiri si unirono.
Gli occhi scuri e impenetrabili di Avery percorsero la pelle chiara del petto nudo dell'altro.

Lo sguardo di Timothy scivolò sul naso dritto e si soffermò sulle labbra carnose che leggermente arrossate stavano socchiuse nel volto del moro.

"È stata dura?" La voce rauca di Timothy era poco più di un sussurro.

"Non è contento, dopo la morte di Tiger Jr molti stanno prendendo le distanze dal signore oscuro"

"Carino da parte sua non ucciderli tutti" commentò Timothy sfilandosi la camicia e facendola cadere a terra.

"Non può ucciderci tutti, ha bisogno di noi" disse Avery carezzandogli lentamente il petto.

"Dovresti andartene"

"Non posso"

"Silente lo sta combattendo"

"Silente è destinato a perdere" mormorò Avery soffiando sulle sue labbra.

Timothy allontanò di poco la testa. "Allora resti a servire quel pazzo?"

"Solo fino a quando serve"

"Se fosse per lui io verrei ucciso"

Avery sorrise appena "Il destino di tutti i sangue marcio"

"Tutti?"

"Ti ho sempre protetto" cercò nuovamente di baciarlo ma Timothy spostò il volto di lato.

"Non puoi proteggermi per sempre, se salisse al potere tutti quelli come me verrebbero massacrati come ha cercato di fare durante la guerra."

"Non salirà al potere" Avery gli carezzò la spalla destra.

"Non ci sono alternative, o stai con lui o con Silente"

Avery raddrizzò la testa. "Non più, ho trovato qualcun altro."

"Chi?" Timothy inarcò le sopracciglia

"I Dodici"

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