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"Arrivederci Signora Park." la saluto uscendo insieme a Jimin dall'abitazione.

"Ciao tesoro." mi sorride abbracciandomi "La prossima volta che Jimin viene a trovarci vai con lui, mi farebbe piacere rivederti."

"D'accordo." annuisco e poi lascio che saluti il figlio mentre il fratello di Jimin mi fa un cenno con il capo che io ricambio con un saluto della mano.

"Forza Jo andiamo altrimenti perderemo il treno." mi richiama Jimin e lo seguo fin dentro la macchina dove il signor park ci stava aspettando. Entrò in auto e durante il piccolo viaggio gioco con il cellulare fin quando non mi arriva un messaggio da Lyla.

Lyla
Come va?

Jo:
Tutto ok...i suoi genitori sono davvero gentili.
Comunque stiamo andando alla stazione per tornare.

Lyla:
Sei troppo vaga...che cosa è successo Jo?

Jo:
Nulla Lyla.

Lyla:
Non ti credo. Quando torni voglio sapere ogni piccolo dettaglio e non provare a dire che non è successo nulla.

Jo:
MA NON È SUCCESSO NULLA.

Ok si sto mentendo, ma non voglio dirle tutto altrimenti non la smetterà più di fare battutine.
Lascia il visualizzato senza rispondere e chiudo il cellulare sbuffando per poi guardare fuori dal finestrino e vedendo la stazione. Il signor Park parcheggia e io e Jimin scendiamo dall'auto ringraziandolo "Arrivederci."

"Ciao ragazzi!" ci saluta e ci dirigiamo verso il binario del nostro treno che arriva poco dopo. Entrati ci sediamo e poggio stanca la testa sul sedile "Stanca?" chiede Jimin con un piccolo sorrisetto.

"No, solo pensierosa." rispondo chiudendo gli occhi e sospirando.

"E a che pensi?"

"Riesci a farti gli affari tuoi Park?" chiedo aprendo un solo occhio per guardarlo.

"No." risponde con una piccola risatina.

"Finiscila Jimin."

"Che c'è fiorellino? Hai la luna storta?" chiede aggrottando le sopracciglia.

"No. Solo non me ne tiene di parlare."

"Fin due secondi fa era dolce e carina ora invece sei insopportabile." sbuffa incrociando le braccia al petto.

Sospiro non rispondendo e mi limito a guardare fuori dal finestrino.

"Jo se è a causa mia per quello che è su-"

"No, non sei tu." rispondo non guardandolo neanche in faccia.

Si invece! Sei tu! È colpa tua! Non ci sto capendo più niente. Ogni santa volta che sono con lui voglio ucciderlo e baciarlo  allo stesso momento. Ogni volta che sono con lui il mio cervello va in stanby e non ci capisco più nulla tranne che vorrei costantemente quegli occhi scuri su di me e quelle labbra sulle mie. Mi giro verso di lui con sguardo dispiaciuto "Scusa non so che mi è preso." rispondo abbassando il capo.

"Tranquilla fiorellino." mi sorride e mi accarezza delicatamente il capo "Sei bipolare." dice con un piccolo ghigno e gli do un pugno nel fianco "Smettila."  ride divertito con quella risatina che sembra quella di un bambino di un anno. Sbuffo sonoramente e continuo a guardare fuori dal finestrino fin quando non si calma e mi richiama "Hai dei fratelli?" chiede "Prima a telefono sembrava che stessi parlando con tuo fratello."

"Si, ho due fratelli." rispondo.

"Hanno la nostra età?"

"Hyunjin si, mentre Jaebum ha ventisei anni." dico "Hyunjin è mio fratello gemello." lo informo.

"Oddio! Un'altro te! Avete almeno il carattere diverso?" chiede spalancando gli occhi.

"No, siamo uguali." dico con un sorrisetto e lui fintamente fa finta di morire "Smettila cretino."

"Ecco prima stavate litigando su chi sia il più grande."

"Si, perchè dice sempre di essere nato prima lui quando sono nata io per prima." dico incrociando le braccia al petto.

"Di quanto?"

"Di tre minuti."

"Cioè voi litigate per tre minuti di differenza?" chiede facendo il numero tre con la mano.

"Si Jimin, ci tengo a precisare che sono venuta alla luce prima io." dico incrociando le braccia al petto.

"Che stupida."

Lo fulmino con lo sguardo e poi inizio a parlare "Non sono stupida! È solo che se sono nata prima devo rinfacciarglielo e farglielo entrare in quella testa cocciuta che si ritro-" inizio a parlare velocemente ma mi blocco quando le labbra di Jimin vengono a contatto con le mie. Sgrano gli occhi guardando i suoi chiusi e poi mi lascio andare poggiando le mani ai lati delle sue guance mentre le nostre labbra si toccano delicatamente tra loro. Si allontana con un piccolo sorriso in viso donandomi poi un piccolo bacio a stampo "Perchè...?"

"Perchè non stavi più zitta." risponde con ancora la fronte poggiata alla mia.

Però...alla fine solo due tentativi ci è riuscito.

𝕚𝕥 𝕨𝕒𝕤 𝕒𝕝𝕝 𝕒 𝕔𝕠𝕚𝕟𝕔𝕚𝕕𝕖𝕟𝕔𝕖•𝑝𝑗𝑚Where stories live. Discover now