•80•

1.9K 82 18
                                    

Mi sveglio la mattina seguente a causa di Jimin che come un zecca aveva poggiato le labbra sul mio orecchio sussurrando un "Svegliati." al secondo e al momento vorrei solo dargli una testata. Mi giro di lato decisa nel non dargli ascolto ma inizia a mordicchiarmi la spalla nuda e sbuffando mi giro verso di lui con un occhio mezzo aperto ed uno chiuso "Perché devo alzarmi per forza? Oggi non abbiamo lezione e nulla da fare quindi perché non mi lasci tranquillamente dormire?"

"Perché ti ho detto che oggi volevo portarti in un posto e sono le nove e mezzo, se non ti sbrighi faremo tardi."

"Dove dovremmo andare?" chiedo richiudendo gli occhi e poggiandomi dolcemente al suo petto sentendo poi le sue labbra piene e calde posarsi sulla mia fronte.

"Sinceramente non so bene dove andare ma pensavo più in una gita in auto." dice accarezzandomi dolcemente un braccio facendomi venire la pelle d'oca "Facciamo un piccolo giro in auto e appena troviamo qualcosa che ci piace ci fermiamo, ci stai?" chiede e annuisco strusciando il naso sul suo petto nudo "Allora alzati, preparati e andiamo."

"Ancora qualche minuto." dico avvolgendogli con il braccio esterno la vita non permettendogli di allontanarsi, lo sento ridacchiare per poi avvicinarsi leggermente di più e donandomi piccole e tenere carezze sulla schiena che sul capo e mi aiutano solamente a rilassarmi di più. Dopo qualche minuto decido di prendere parola "Jimin i miei vestiti sono nella mia stanza, dovrei mettermi il vestito, andare in camera e poi uscire" inizio "Possiamo restare qui e basta?"

"Mi rovini i piani così." si lamenta mettendo il broncio e io passo una mano tra le sopracciglia corrucciate "Ti prometto che oggi pomeriggio andremo dove vorrai ma per favore rimaniamo qui adesso, sono esausta." dico facendo gli occhioni dolci.

Sospira annuendo poi "Va bene, ma oggi pomeriggio usciamo perché, nonostante mi piaccia e anche parecchio l'idea di averti in camera mia coperta solamente di un lenzuolo, non voglio passare tutta la giornata qui."

"Ti prometto che oggi pomeriggio usciamo." dico alzando il mignolo facendolo intrecciare al suo "Ora però fammi le coccole." ridacchio tornando ad abbracciarlo e le sua braccia si agganciano più saldamente dietro la mia schiena.

"Amore sai che pensavo?" chiede tirandomi qualche ciocca di capelli senza darmi alcun fastidio "Prima o poi dobbiamo tornare a casa tua e io devo presentarmi a tua madre come tuo ragazzo." dice gonfiando il petto e con un risolino annuisco "Mia madre non vede l'ora, ti ama."

"Chi non mi ama?"

"Non vantarti troppo." dico dandogli un pugno sulla spalla che non lo smuove neanche di un centimetro. Senza dire più nulla mi lascio abbracciare da Jimin che continua a donarmi delicate carezze sulla schiena a sul capo mentre il dolce battito del suo cuore mi culla e mi permette di scivolare in uno stato di dormiveglia durante il quale lo sento sussurrare un "Ti amo tanto." che mi fa nascere un tenero sorriso sulle labbra, nulla potrebbe andare meglio di così: grazie al mio lavoro i miei fratelli riescono a portare molto più denaro a casa di quanto ne portassero prima e la mamma sembra che abbia trovato un nuovo lavoro, sta solamente aspettando la risposta definitiva, con Jimin le cose vanno bene e posso essere fiera di dire che mi ama per davvero. Con questi pensieri crollo in un sonno profondo lasciando il mio stato di dormiveglia.

______________꧁꧂_____________

Tre settimane.
Sono passate tre settimane da quando pensavo che le cose andassero bene ma nulla pare andare per il verso giusto ora come ora. Mia madre non ha ricevuto il lavoro e perciò è costantemente preoccupata e si sente in colpa nel non essere lei a portare avanti la famiglia bensì i miei fratelli ed io che ho mandato una piccola porzione di denaro, quella che potevo permettermi di dare loro. Con Jimin invece non so neanche io come va, ultimamente passa più tempo a provare il ballo per la competizione che sarà a breve invece che magari a studiare o semplicemente con me, ma non mi faccio un problema di questo perché è normale che si trova in uno stato d'ansia e cerca solo di dare il meglio di se ma la cosa che mi preoccupa maggiormente è che anche quando non deve provare esce e mi lascia da sola. Nonostante il mio lavoro che mi occupa una serata intera e quindi, dovrebbe aiutarmi a rilassare la mente, io sono sempre più ansiosa e il solito "Non preoccuparti, torno appena posso." che mi viene detto ogni volta che gli chiedo dove stia andando mi urta il sistema nervoso. L'ultimo giorno che ho passato con Jimin è stato quello dopo il ballo perché per i giorni che si sono successi a quelli si può dire che non l'ho neanche visto. Ho deciso di non parlarne con Lyla e cercare di capire la situazione da me e magari capire se sono io che sto sbagliando qualcosa nei suoi confronti o se sono solamente ricaduta in una trappola. D'altronde anche oggi sono sola nella mia stanza a leggere un libro e sgranocchiare delle patatine perché Jimin è andato a provare perciò io sono qui ad annoiarmi, in teoria non sarebbe dovuto andare perché Kira non c'è ma lui ha deciso di voler andare a provare lo stesso per essere poi impeccabile alla competizione che ci sarà tra due giorni. Con uno sbuffo chiudo il libro e decido di andare a farli compagnia, così metto velocemente le scarpe, indosso il cappotto ed esco dalla stanza dirigendomi a passo svelto verso l'aula di danza ma appena arrivata fuori da questa il mio cuore salta due battiti e non perché ho visto il mio ragazzo ballare tranquillo sulle note della musica ma perché l'aula è totalmente vuota, non c'è traccia di Jimin qui dentro e le luci addirittura spente stanno a confermare tutto. Richiudo con furia la porta poggiandoci poi la schiena mentre le mie mani erano chiuse in due pugni abbastanza stretti.

Mi ha mentito.

𝕚𝕥 𝕨𝕒𝕤 𝕒𝕝𝕝 𝕒 𝕔𝕠𝕚𝕟𝕔𝕚𝕕𝕖𝕟𝕔𝕖•𝑝𝑗𝑚Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora