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E alla fine dopo un'ora scarsa mentre i miei amici ballano e si divertono in palestra godendosi la serata io mi ritrovo con schiena letteralmente schiacciata alla porta d'entrata della stanza di Jimin con le sue labbra incollate al mio collo. Neanche mi ricordo come ci siamo finiti qui ma so che non mi dispiace per nulla. Si allontana leggermente rivolgendomi un piccolo sorriso e baciandomi la punta del naso dolcemente poggiando poi le sue labbra sulle mie e istintivamente le mie mani insinuano tra i suoi capelli biondi tirandoli di tanto in tanto quando mordicchia le mie labbra. Le sue mani scendono fino ai miei fianchi afferrandoli saldamente e schiacciandomi di più contro la superficie fredda mentre un suono abbastanza rauco esce dalle sue labbra quando questo si allontanano dalle mie per ritornare sul mio collo.

"Alla fine hai messo la collana." sussurra lasciandomi un bacio vicino al ciondolo.

"La stai notando solo ora?" chiedo con una risatina.

"Avevo occhi da qualche altra parte." sussurra riattaccando poi le labbra alle mie e afferrando con avidità il mio fondoschiena facendo morire un mio sussurro sulle sue labbra. Come se fossi leggere come una piuma mi solleva spostandomi a sedere sulla scrivania e mentre le labbra erano ancora incollate alle mie alza quel poco che serve la gonna del vestito per permettermi di allargare le gambe e posizionandosi tra di esse facendo entrare i nostri bacini in contatto. A quell'azione le mie guance si scuriscono e per non farlo notare poggio il viso nell'incavo del suo collo lasciandoci baci delicati e qualche piccolo morso ma per mia sfortuna il biondino aveva notato il repentino cambio di colore sulle mie gote "Sei imbarazzata?" chiede con voce fine "Non sarà la nostra prima volta." dice annuendo a ciò che è successo la notte di capodanno.

"Sarà comunque la nostra prima volta da coscienti." rispondo io costretta a guardarlo negli occhi siccome mi tiene in mento con il pollice e l'indice.

"Appunto, voglio ricordare tutto ciò che dirai." ghigna riavvicinando il volto al mio e donandomi un semplice bacio a stampo per infondermi sicurezza ma non ci vuole molto prima che la sua lingua ritorni a rincorrere la mia e le sue mani dapprima poggiate sul mio viso scendano fino alle gambe accarezzandole e stringendole di tanto in tanto. Data la tanta vicinanza dei nostri corpi e soprattutto dei nostri bacini riesco a sentire il rigonfiamento che al momento stava prendendo il posto di...beh quello. Le mie mani quasi da sole si spostano sulla sua giacca togliendola di mezzo per poi passare alla camicia e sbottonare son una lentezza incredibile ogni singolo bottone per poi lasciarla scivolare via mettendo in bella vista l'addome scolpito e i bicipiti non indifferenti. Con un piccolo sorriso piego leggermente il capo di lato permettendogli di poggiare ancora una volta le labbra sul mio collo e mordicchiare e succhiare la mia pelle che tra non molto sarebbe diventata completamente a chiazze. Con poco preavviso mi cala le spalline del vestito facendolo scendere fino alla mia vita per poi prendere le mie mani e poggiarla sulla scrivania per darmi modo di far forza e alzare il bacino mentre le sue mani veloci e scattanti toglievano di mezzo quell'indumento lungo e d'intralcio, subito dopo mi issa tra le sue braccia poggiandomi son delicatezza sul letto e rimanendo vicinissimo al mio corpo evitando di allontanarsi anche solo di un centimetro. Apro leggermente le gambe permettendogli di far entrare i nostri bacini in contatto e anche i nostri petti che si muovono frenetici dato il respiro affannoso. Le sue mani si poggiano dapprima sui miei fianchi accarezzando poi leggermente l'addome, provocandomi brividi per tutto il corpo, posandosi poi dietro la mia schiena e far sparire uno degli ultimi indumenti che mi rimanevano addosso. Non perse tempo e poggiò subito le labbra su uno dei miei seni tormentando l'altro con la mano destra mentre la sinistra era poggiata sotto la mia coscia che di tanto in tanto stringeva. Un suono poco casto lascia le mie labbra appena le sue racchiudo per l'ennesima volta il capezzolo già turgido e un'insieme di farfalle si libera nella one del mio basso ventre ma queste vengono ben presto sostituite da fiamme ardenti. Non ce la facevo più, volevo solamente che la tortura finisse e Jimin sembrava da meno dato il rigonfiamento che, a contatto con la mia intimità coperta solo dall'intimo,  sembra aumentare ogni secondo che passa infatti prendendomi alla sprovvista Jimin ritorna con le labbra sulle mie mentre con entrambe le mani si libera degli ultimi indumenti rimasti rimanendo interamente nudo davanti i miei occhi. Con tutte le mie forze cerco di far rimanere lo sguardo puntato sui suoi occhi neri come la pece e arrossisco ancora una volta quando con le labbra poggiate sul mio collo mi libera anche del mio ultimo indumento ritrovandoci così entrambi senza alcuna barriera a dividerci. Si allontana spostando una ciocca di capelli dietro il mio orecchio e lasciandomi un piccolo sorriso come a chiedermi se potesse andare avanti così riporto le mani dietro il suo capo per avvicinarlo a me e baciarlo. Lascia scivolare una mano in basso per allinearsi con la mia entrata e quasi subito sento una leggera pressione per poi entrare direttamente. Mi allontano lasciando andare un piccolo sospiro che viene convertito in versi osceni quando dopo poche spinte Jimin riesce a trovare perfettamente il mio punto G. Anche volendo non riuscirei a controllare la voce date la scosse continue che il mio corpo subiva e contro ogni mia aspettativa neanche Jimin tiene la voce tanto bassa abbandonandosi a parole e versi abbastanza alti.

"Prendi...la pillola vero?" chiede senza mai fermare il movimento ritmico e annuisco lasciando andare un altro suo più forte degli altri segnando che ero finalmente arrivata al tanto atteso orgasmo, seguita poco dopo da Jimin.

Rimane fermo sul mio corpo con la fronte poggiata alla mia e gli occhi chiusi tentando di regolare il respiro, stessa cosa che faccio io. Con una mano gli accarezzo una guancia mentre con l'altra il capo sospirando poi leggermente quando esce da me e mi si sdraia accanto sotto le coperte stringendomi a se "Tutto ok?" chiede dopo minuti infiniti di silenzio. Annuisco accoccolandomi di più a lui lasciandogli poi un bacio sulla clavicola "Alla fine non sei stata lo stesso tanto tempo al ballo." ridacchia accarezzandomi la schiena e poggiando una guancia sul mio capo dandomi modo di sentire maggiormente il calore del suo corpo.

"Già, peccato." scrollo le spalle ridacchiando.

"Sei stanca?" sussurra poi ricevendo un cenno positivo da parte mia "Dormi, domani andremo in un posto." dice sorridendomi.

"Dove?" chiedo subito alzando il viso e lui scuote in capo in segno di dissenso "Lo saprai domani, adesso dormi

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"Dove?" chiedo subito alzando il viso e lui scuote in capo in segno di dissenso "Lo saprai domani, adesso dormi."

"Ho cambiato idea non voglio dormire." dico sedendomi e avvolgendomi le coperte attorno.

"Dieci secondi fa non riuscivi a tenere gli occhi aperti." dice lui incrociando le braccia al petto.

"Ma adesso non ho sonno, vediamo un film?" chiedo poi facendo gli occhi dolci e annuisce afferrando il computer per mettere qualcosa. Mentre lui sceglie mi rannicchio ancora una volta sul suo petto cullata dalle leggere carezze che ricevo sul capo e dal regolare alzarsi e abbassarsi del suo petto.

𝕚𝕥 𝕨𝕒𝕤 𝕒𝕝𝕝 𝕒 𝕔𝕠𝕚𝕟𝕔𝕚𝕕𝕖𝕟𝕔𝕖•𝑝𝑗𝑚Tempat cerita menjadi hidup. Temukan sekarang