Cameretta E Ritrovamenti

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Una settimana dopo aver informato la famiglia del nome che avrebbe avuto il figlio o figlia, Hermione si trovava in una delle due stanze vuote della casa.
Ovviamente non erano vuote, le avevano usare un po' per ripostiglio, e adesso erano ingombrante da scatoloni che nel giro di quattro anni non avevano mai aperto.
Hermione sospirò: non era loro mai servita quella roba, ma adesso serviva quella stanza.
Si sfiorò con la mano destra il ventre, dove però c'era ancora il piatto di una tavola. Però Hermione aveva la stranissima sensazione che il piccolo si fosse ingrossato, che fosse cresciuto.
Lo sentiva dentro di lei.
La donna si avvicinò alle pareti e sfiorò con la mano la pittura. Era un po' malconcia, e di certo non era adatta alla camera di un bambino.
Appena trasferiti si era detta che avrebbe buttato subito quelle scatole, ma non c'è ne era mai stata l'occasione.
Adesso erano obbligati dal fatto che quella camera sarebbe diventata la stanza del bambino.
O bambina pensò Hermione. A lei sarebbe andato bene di entrambi i sessi, ma con le femmine capiva le capiva di più, in quanto a quelle cose ci era passata in prima persona.
Se fosse stato maschio, però, non avrebbe ugualmente faticato a instaurare un rapporto con lui, in quanti lei, Hermione, era la madre.
La difficoltà sarebbe stata sempre di Ron.
Scosse la testa sorridendo mentre si avvicinava a un alta pila di scatoloni.
Erano tutta roba inutile, notò guardando dentro, non sarebbe stato difficile disfarsene.
Avrebbe aspettato Ron, ma poi quella camera sarebbe stata del bambino.
Poco ma sicuro.
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Ron era ancora al campo di allenamento Aurur con Harry, che si esercitavano.
Con alte probabilità avrebbero fatto tardi.
"Expelliarmus" la bacchetta di Ron volò via dalla sua mano, colpito da l'incantesimo di Dean Tomas.
"non ti distrarre Weasley!" esclamò il capo, mente Dean faceva un sorriso di scuse e porgeva la bacchetta a Ron.
Il rosso annuii, concentrato.
Concentrarsi sarebbe stato molto faticoso.
Due ore dopo, quando l'allenamento fu finito, Ron decise di non lavarsi la, ma di farsi la doccia a casa.
Salutò velocemente Harry, che non aveva voglia di tornare a casa presto, e si diresse verso la fine del campo, proto a smateriallizzarsi.
Uscii dal vicolo che usavano sempre e si diresse a passo spedito verso la sua casa.
Chiuse gli occhi quando la costruzione bianco-panna si palesò davanti al suo cammino.
Un sorriso involontario gli si formò sul volto Quando il pensiero che Hermione aspettava lui, e solo lui, per quella casa altrimenti vuota.
Ma fra qualche mese, ci sarebbero state due persone aspettarlo.
Sorrise di nuovo e accelerò il passo, come se camminando velocemente facesse passare il tempo in modo più rapido, e quando fosse entrato dalla porta avrebbe visto Hermione con in braccio un bambino.
Il piccolo Weasley.
Ron aveva la strana sensazione che sarebbe stato maschio. Se lo sentiva.
Arrivato alla porta di casa alzò il pugno, ma questa si spalancò prima che potesse bussare.
Hermione gli Sorrise.
"ciao tesoro" la salutò Ron entrando.
"Dobbiamo parlare" disse lei mentre chiudeva la porta.
Ron si voltò di scatto, preoccupato, ma si tranquillizzò a vedere il sorriso della moglie.
Hermione si sfiorò di nuovo la pancia mentre parlava.
"è quindi dobbiamo buttare quegli scatoloni" completò, smettendo di accarezzarsi la pancia.
Ron la guardò un po' frastornato: Hermione gli aveva vomitato addosso un fiume di parole concedendogli solo mezzo secondo per elaborare il significato del suo monologo fra una parola e l'altra.
Una volta che la botta di quelle informazioni ricevute troppo velocemente svanii, Ron annuii, on pieno accordo con la moglie: sarebbero diventati genitori, e questo implicava crescere.
Svuotare la stanza, tuttavia, fu tutto fuorché semplice.
Ron era contrario alla volontà di Hermione di aiutare alla Babbana, voleva che lo facesse con la magia, per non sfiancarti troppo.
Hermione invece era contraria a usare la magia quando avrebbe potuto benissimo usare le mani.
"è meglio che non ti affatichi, Hermione" disse dolcemente Ron, accarrezzandole il labbro.
Hermione schiaffeggiò la sua mano - Ron emise un "ahi" di protesta, ma più dj sorpresa che per dolore - "mi rifiuto di usare la magia Ron"
"perché?" chiese lui, ma più che una domanda sembrava un Sospiro esasperato.
"Perché no!" disse lei, mentre prendeva uno scatolone.
Ron Sospirò e le si avvicinò da dietro: convincerla quando era imputata così era un impresa ardua, perciò demorde e la lasciò fare.
Ovviamente lui, Ron, aveva sempre la bacchetta puntata sulla moglie, in modo di aiutarla quando c'è ne sarebbe stato bisogno.
Prima della fine della giornata tolserò metà degli scatoloni, ma i restanti erano sempre la, ingombranti.
Ron guardò il suo operato e Sorrise: aver già fatto la metà del lavoro era un sollievo per lui.
Hermione guardò la stessa stanza in modo appena più triste: lei avrebbe voluto finire tutto in un solo giorno.
Ron le prese la mano e si sporse per baciarla.
Hermione si allontanò con espressione parecchio schifata.
"cosa c'è?" chiese Ron confuso.
"puzzi" lei gli Sorrise.
Il marito Sbuffò divertito prima di dirigersi in bagno e farsi una doccia.
Hermione aveva ragione: puzzava terribilmente.
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Ron e Hermione mangiarono una cena un po' povera, entrambi troppo esausti per fare altro.
Cenarono con una insalatona.
Pulirono insieme i piatti, un po' parlando di come fosse andata la giornata a l'altra, un po' interrogandosi su che cavolo ci fosse in quegli scatoloni.
"sono serio, Hermione" disse Ron "come abbiamo fatto a collezionare tutta quella roba?"
Lei rise "non ne ho la piu pallida idea" rispose.
Guardarono entrambi nella direzione dell'oggetto della loro discussione: gli scatoloni erano posizionati vicino alla porta di ingresso, accatastati, pronti per essere buttati.
Ron sorrise: di cose effettive, in quelle scatole, c'era poco e niente.
Il giorno dopo erano entrambi liberi dal lavoro, e continuarono la loro ricerca.
Riuscirono a svuotare l'altra parte di scatoloni.
Stavolta usarono per metà magia, e per metà alla babbana.
Quando rimase un ultimo scatolone, sembrava essere il più pesante, e fu Ron a prenderlo.
Hermione lo guardava dalla soglia e, improvvisamente, lo vide sbilanciarsi in avanti.
Ron riuscii a mantenere l'equilibrio, ma gran parte di quello che conteneva la scatola cadde.
Hermione si avvicinò velocemente al marito. Accertatosi che stesse bene, guardò ciò che c'era per terra: si trattava semplicemente di qualche panno bucherellato e inutilizzabile, con qualche pentola del stesso avviso.
La donna si chinò e iniziò a rimettere tutto dentro la scatola. Ron fece lo stesso.
Si bloccarono entrambi quando Hermione tolse l'ultimo straccio.
Sul pavimento spiccava una scacchiera Babbana. Per l'impatto non si era rotta ma, ansi, era completamente integra e nuova, come se non fosse mai stata usata.
"te lo regalata io" rammentò Hermione.
"al diciannovesimo compleanno" disse Ron mentre la prendeva in mano.
Si scambiarono uno sguardo, poi lui passò la scacchiera a Hermione e portò giù la scatola, insieme alle altre.
Hermione andò nella camera che condivideva con Ron ormai da quattro anni, e posò la scacchiera sul comodino di lui.
Era stato bello ritrovarla.
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Gli scatoloni erano completamente finiti, adesso mancava solo da dipingere la stanza.
Ron e Hermione contemplavano le pareti, sospirando.
Il loro sguardo andava da queste, ai pennelli e alla vernice sul pavimento.
Alla fine avevano scelto il colore blu perché, a detta di Ron, se fosse stata una femminuccia al massimo avrebbero cambiato i colori con la magia.
Sospirarono e si misero a lavoro.
Due ore dopo avevano finito. La stanza era completamente adatta per un bambino - apparte per il letto che non c'era - e le pareti erano completamente verniciate di azzurro.
Ron rimase incantato incantato a guardare il lavoro di due giorni, che avrebbe ospitato il loro bambino.
Sorrise.
"finito" dichiarò dopo qualche attimo.
"non ancora" ribattè Hermione.
Ron la guardò interrogativo, ma lei era già uscita dalla stanza.
Tornò cinque secondi dopo, con qualcosa in mano.
Ron la riconobbe all'istante.
Hermione appese il quadro alla parete con la magia, poi si mise accanto al marito, sulla soglia.
Insieme guardarono felici la cameretta che avrebbe ospitato il loro bambino, soffermandosi sulla prima ecografia appesa alla parte in una bella cornice d'argento.

Romione: OltreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora