Prima Della Cena

346 11 1
                                    

Il 16 era arrivato. Mancava qualche ora all'arrivo di Percy, e la Tana era incredibilmente silenziosa.
Hermione era arrivata poco prima, e lei è Ron erano nel loro posto.
La ragazza guardava il ciliegio, l'albero vicino al quale si erano detti 'Ti amo' la prima - e ultima - volta.
Sorrideva. Si Ricordava di dover parlare con Fleur, e l'emozione e l'eccitazione erano cresciute mischiandosi fino a diventare ansia d'attesa.
Non sapeva bene di cosa parlare, ma sentiva il bisogno di farlo, come lo aveva sentito per tutto quel tempo, e era cosciente che, quando se la sarebbe ritrovata davanti pe sarebbero venute in mente.
Il pensiero di Astoria e delle sue domande su Draco Malfoy era completanente svariato dalla sua mente. Ma, dopotutto, non erano fatti suoi.
Ron era a sedere sul tronco orizzontale, e fissava la ragazza. Aveva visto la direzione del suo sguardo, ma non l'aveva seguito.
Con i suoi occhi color mare scrutava la sua fidanzata, sperando che lei voltasse la testa, in modo da incontrare quegli occhi color terra che tanto amava.
Il rosso era un po' preoccupato per Charlie e Percy. Sperava vivamente che si sarebbero ignorati, che non si parlassero, per il bene di tutti.
Non poteva immaginare che Percy era più che d'accordo con lui.
---------------------------------------------------------
Bill e Fleur si stavano preparando per andare alla Tana. Bill era felice del ritorno di Charlie, gli era mancato molto. Il ragazzo era anche venuto a fare una visita ai coniugi, e Bill non poteva essere più felice.
Bill e Charlie erano stati i primi Weasley ad andare a Hogwarts, ed avevano un bellissimo rapporto fra fratelli, anche se erano l'uno l'opposto dell'altro.
Bill era bravissimo a scuola, ed era stato prefetto e Caposcuola, ma non gli era mai interessato il Quddich.
Charlie era molto bravo in Cura delle Creature Magiche, ed era un asso nello sport. Era riuscito a diventare anche capitano della squadra scolastica. E aveva portato più volte Grifondoro alla vittoria.
Era stato Charlie a ritrovare Nymphadora Tonks e a farla entrare nell' Ordine, con l'aiuto di Malocchio Moody.
Era stato invece Bill, a fermare Charlie prima che colpisce con un altra maledizione Percy. Era stato Bill a calmarlo. Sospirò.
Fleur si dava vestendo nella stanza affianco. Il suo pancione diventava sempre più grande, e il parto era vicino. I dottori avevano stimato che sarebbe nato il 29 aprile, ma sapeva che si potevano sbagliare di qualche giorno. Si carezzò un po' la pancia, prima di infilarsi in vestito così largo che, se non fosse stata incita, le sarebbe caduto dalle spalle.
Sorrise alla pancia. Sua sorella Gabrielle era letteralmente impazzita di euforia quando aveva saputo che sarebbe diventata zia, e le aveva fatto un sacco di domande sulla gravidanza, quella più ricorrente era stata: come è essere incinta?
Sorrise.
"Fleur?" la chiamò Bill, affacciandosi sulla porta.
La donna annuii, uscirono e si smateriallizzarono alla Tana.
Speravano entrambi che sarebbe filato tutto liscio.
---------------------------------------------------------
Ginny era più in ansia di quello che voleva dare a vedere. Camminava avanti e dietro nella stanza che dividevano il suo fidanzato e suo fratello, con Harry seduto sul letto che la guardava :non la aveva mai vista gesticolare come stava facendo in quel momento.
Era nervosa e Harry lo vedeva chiaramente.
"Quindi" disse Ginny parlando velocemente "se fanno un movimento sospetto, se dicono qualcosa di sospetto, se sbuffando o parlano in modo sospetto-"
"faccio un Incantesimo scudo" disse Harry precedendola. Era tutto il giorno che Ginny gli dava istruzioni su come comportarsi nelle situazioni.
Per certi versi, a volte era peggio di Hermione con la sua mania del controllo.
Ma solo quando non era in sé.
Ginny si sedette pesantemente accanto a Harry, sbuffando. "scusa" disse "è solo che.."
"lo so" Harry la prese per le spalle "non devi giustificarti."
"cime credi che andrà?" domandò Ginny esitante.
Harry le baciò la testa. "bene" disse.
"sono più che sicuro che andrà bene"
Ginny alzò il viso verso di lui.
"quelle non sono le mie labbra" disse e Sorrise.
Harry la baciò dolcemente.
---------------------------------------------------------
Molly e Arthur erano nella loro stanza. Era incredibile pensare che Molly avesse partorito ben sette volte su quel letto, che avesse allattato e cambiato pannolini, e che il materasso reggesse ancora.
Pensava fosse magico, con tutto l'amore che aveva donato ai suoi figli su quelle molle cigolanti.
Anche lei era preoccupata, ma doveva essere forte. I suoi figli potevano essere anche cresciuti, ma avevano ancora bisogno di averla come punto di riferimento.
Doveva mascherare le sue emozioni per loro, per dare loro conforto.
Era difficile, certo, ma lei era una madre.
Sospirò. Suo marito era nervoso quanto lei, ma non riusciva a nasconderlo bene.
Se vedono che Arthur è nervoso perdono la speranza che vada tutto bene pensò e questo non deve accadere, per nessuno motivo.
Arthur, dal canto suo, ci provava a essere positivo, ma non ci riusciva. Non era mai stato bravo come Molly. Era anche per questo che l'ammirava.
Lei era perfino riuscita ad entrare nel Lumaclab del loro tempo. A lui, invece, Lumacorno non aveva proprio badato. Nessuno aveva mai badato troppo a lui.
Molly era stata la prima a vedere che non era solo uno scansa fatiche, e Arthur le era grato per questo.
Ma adesso c'era una prova di forza, mostrarsi positivi per contagiare anche gli altri. Tutti contavano su Arthur e Molly per un consiglio e per un po' di fiducia.
E lui l'avrebbe data, miseriaccia se l'avrebbe fatto.
---------------------------------------------------------
"Coniugi Weasley"
Fu cosí che Charlie salutò Bill e Fleur quando si furono smateriallizzati davanti al cancello della Tana.
Lui ci era andato per svuotare la mente.
Non voleva vedere Percy, ma aveva visto un dolore troppo grande negli occhi di sua madre. Non sopportava che lei stesse male.
Non avrebbe detto niente a Percy, lo avrebbe ignorato. Era il massimo che poteva fare, ed era il miglior compromesso.
Doveva solo rispettarlo. Era facile, no?
Sapeva che non era colpa di Percy la morte di Fred, ma non riusciva a perdonarlo, come non riusciva a provare lo stesso odio nei confronti di Ron.
Percy aveva abbandonato la famiglia, Ron no. Solo che avevano visto entrambi morire il loro fratello, e non se lo meritavano.
Ma Charlie era arrabbiato perché non era riuscito a salutare il fratello morto. E l'odio che provava verso i mangiamorte si era riversato su Percy.
Charlie avrebbe voluto passare più tempo con Fred, ma non ne aveva avuto l'occasione, Percy si, ma l'aveva gettata al vento voltando le spalle alla propria famiglia.
"Charlie" lo salutò Bill raggiante, ma l'unica cosa che sentii Charlie fu : se loro sono qui attiverà presto anche Percy.
Non si sbagliava.
"Bill" disse un po' moscio.
Il fratello cercò di sorridergli, ma poi demorse:la sua sembrava di più una smorfia.
"avete già preparato il tavolo" osservò Fleur, accennando al tavolo posto nel giardino.
Charlie annuii "si, adesso aspettiamo solo Percy."disse, notando che Arthur Molly e George parlavano già seduti.
" accomodiamoci allora" disse Bill.
Si sedettero tutti, mentre il ricchettare dell'orologio scandiva il tempo a colpi d'ansia. Poco dopo arrivarono anche Harry e Ginny, e Ron e Hermione furono gli ultimi.
Ormai erano le 19, Percy sarebbe arrivato da un momento all'altro.
Pop.
Nessuno l'avrebbe mai detto, ma tutti trattennero il respiro.
Percy avanzò nel giardino della Tana, con qualcun'altra al suo fianco.
Percy si fermò difronte ai genitori.
"mamma, papà, lei è Audry Philpott, la mia fidanzata."
Che la tragedia abbia inizio pensò Ron.

Romione: OltreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora