La Verità Delle Riviste

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"allora" Ron si mise seduto sulla coperta, fra Harry e Hermione "qualcuno di voi ha allergie?"
Hermione gli mollò uno schiaffetto sul braccio "dovevi chiederlo prima!" sibilò.
Ron agitò una mano in aria "dettagli. Allora?"
"Angelina non può mangiare le noccioline" disse George.
"non ci sono noccioline" assicurò Ron.
Angelina gli Sorrise "bene, perché altrimenti stramazzerò al terreno"
"I'm em si, di solito è questo quello che fanno le allergie." disse Ron leggermente a disagio.
Angelina e George erano proprio difronte a lui, uno accanto all'altro. Le loro ginocchia si toccavano.
"Bene, allora ecco i panini" distribuii il cibo che era stato rigorosamente avvolto nei tovaglioli per proteggerlo da Ron non sapeva bene cosa, forse insetti.
All'inizio mangiarono nel silenzio ma Angelina Johnson era sempre pronta a parlare di Quiddich.
"abbiamo ottime probabilità di vincere" disse la donna di colore.
"ne sono sicuro" asserrii George, ma senza ironia nella voce.
Angelina gli rivolse un tenerissimo sorriso.
"bhe si" intervenne Ginny, stranamente a disagio "giochiamo bene"
"giocare molto bene" disse Harry, passando le un braccio intorno alle spalle.
Hermione sbuffò, fingendosi irritata.
"Si Hermione" la precedette Angelina "parleremo di Quiddich"
"chissà perché avevo un sospetto..." disse lei.
Tutti gli altri risero.
Mangiarono parlando del più e del meno. Harry raccontò la storia di Dean e Seamus e delle gemelle Patil.
Ginny rise così tanto che rischiò di strozzarsi con il panino che stava mangiando.
Poi avevano parlato del negozio di George. Anche lui aveva qualche aneddoto interessante e episodi spiacevoli.
Hermione invece disse che una sua collega - che Ron aveva il sospetto fosse Astoria - si era scontrata con lei, ed avevano mischiato dei fogli molto importanti.
Ci avevano messo due ore a ripristinare tutto.
Qui fu Ron a quasi strozzarsi con il proprio panino, e Hermione si affrettò a battergli qualche pacca sulla spalla.
Adesso stavano nel silenzio più assoluto ascoltando il leggero fruscio di foglie che il vento scuoteva. Erano sazi e anche un po' stanchi.
George sospirò guardando il cielo.
"Bene" Ron si alzò, doveva parlare da solo con Harry.
"Bene" ripeté Hermione.
Ron battè le mani solare. "avete intenzione di stare la a poltrire?" chiese.
"tu" disse George "parli di movimento fisico?" lo indicò incredulo.
Ron alzò il mento - in una perfetta imitazione di Hermione -  "Ma certo"
"va bene" anche Harry si alzò in piedi, seguito a ruota dagli altri.
"George?" chiese Angelina, notando che il ragazzo era l'unico a rimanere ancora seduto.
Il gemello si guardava in torno con aria circospetta.
"che hai?" chiese ancora la donna.
George socchiuse gli occhi "Ron ci sprona a fare attività fisica"
"Si..."
"questo vuol dire una sola cosa"
"ovvero?" chiese Hermione.
George la guardò dritto negli occhi, una serietà mai vista prima turbava i suoi lineamenti.
"il mondo sta per finire"
Angelina rise fragorosamente, e si aggrappò al braccio di Harry per non cadere.
"molto spiritoso, George" disse ironico Ron.
Hermione tratteneva a stento le risate, e Ginny non ci provava nemmeno.
"in marcia" intervenne Harry cercando di celare il proprio attacco di ridarella.
Ron si avviò a testa alta davanti al gruppo seguito immediatamente da Hermione.
Harry, Ginny, George e Angelina diedero un attimo sfogo alle risate, e poi gli seguirono.
Hermione si avvicinò all'orecchio di Ron.
"allora?" chiese.
"allora cosa?" bisbigliò lui in risposta.
Hermione alzò gli occhi al cielo, esasperata. "sei riuscito a parlare con Harry"
Lui la guardò ad occhi sgranati "e tu come fai a saperlo?"
"ho visto le occhiate che gli lanci" disse lei.
Ron sbuffò "no"
"Hai intenzione di dirmi perché gli vuoi parlare?"
Il rosso le Sorrise "forse"
"Bene"
Lei si allontanò da lui, prese a braccetto Ginny e iniziarono a parlare fitto fitto. In poco tempo di aggiunse anche Angelina alla discussione, e le tre donne rimasero più dietro, mentre Harry, Ron e George le precedevano.
Ron affiancò Harry, e lo tirò non troppo gentilmente al suo fianco.
"che c'è Ron?" chiese il moro inarcando un sopracciglio.
Ron lanciò una fugace occhiata a George, che stava guardando le donne dietro di lui, e si chinò sull'occhio di Harry.
"ti devo parlare" sussurrò.
"che cosa è successo?" domandò Harry, il tono ad un tratto apprensivo.
"Ho visto i giornali che tieni sotto il cuscino" disse Ron, e osservò bene la reazione dell'amico.
Harry sgranò un po' gli occhi poi lo guardò e sospirò, conscio di essere stato beccato.
"quindi" mormorò Ron "vuoi farlo?"
"Ho diciotto anni a momenti diciannove e Ginny diciotto, se non ora quando?"
Ron sgranò gli occhi "tu vuoi farlo con Ginny?" sibilò.
"Ron non te ne sei accorto?" chiese Harry, sorpreso "quelle sono case per una famiglia"
"io credevo che volessi comprarti una casa per te"
"Ron, quelle case sono grandissime" disse Harry in modo ovvio. "era logico che ci volessi andare con Ginny"
"Lei sa...?"
"no" disse Harry.
Passò qualche attimo di silenzio, poi Ron si fermò. Si voltò molto lentamente verso Harry e lo abbracciò.
"mi mancherà dividere la stanza con te" disse.
Harry gli battè qualche pacca sulla spalla.  "magari saremo vicini di casa"
"Quando?" chiese Ron staccandosi dall'abbraccio.
"è ancora presto!" esclamò Harry "non ho ancora trovato la casa giusta"
"davvero?" Ron sentii un peso abbandonarli il petto. Sopsirò di sollievo.
"Si" Harry gli cinse le spalle con un braccio "hai presente il ristorante babbani dove hai portato Hermione? Io lo ritrovato perché c'erano le case in vendita. Vedi..."
Le loro voci si persero mentre ancora parlavano di case, mentre si infilava o nel fitto della foresta.
Dalla parte femminile venivano gli echi di conversazione analoga a quella maschile.
Ma nessuno ne fece parola con gli altri.

Romione: OltreWhere stories live. Discover now