Pomeriggio A Casa Weasley

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Se c'era qualcosa che Ronald Weasley aveva sempre amato, questa era di sicuro i compleanni. Più precisamente, i suoi compleanni. Gli era sempre piaciuto stare al centro dell'attenzione, dopotutto, con cinque fratelli maggiori tutti più prodigiosi di lui, questo capitava di rado. La festa, la torta, ma, soprattutto, i regali. Adorava scartare la carte, per poi ripescare nei suoi meandri oscuri l'oggetto del suo desiderio. Certo, alle volte non gli piacevano, alcuni li riciclava, si potrebbe dire che li buttava, ma ciò non toglieva l'eccitazione nel scartare una semplice scatolina.
Anche se, col passere del tempo, aveva imparato a memoria i regali che avrebbe ricevuto. Bill e Percy un libro, Charlie manutenzione per la scopa, Fred e George degli scherzi e Ginny del cibo.
Era anche ormai tradizione che ricevesse il maglione fatto in casa da sua madre, Molly, mentre il padre avrebbe sicuramente fatto qualcosa di Babbano. Se prima il suo era il regalo più noioso e inutilizzabile, negli ultimi tempi, era quello che apprezzava di più. Non solo aveva iniziato a trovarli realmente interessanti, ma gli servivano soprattutto per far colpo su Hermione.
Sospirò al pensiero.
Era appena tornato da un allenamento degli Aurur insieme ad Harry, ed era, a dir poco, distrutto. Anche perché avevano dovuto sopportare una cerchia di maghi che voleva a tutti i costi delle perle sulla guerra. Voleva parlare ai salvatori del Mondo Magico. Una donna l'aveva colpito particolarmente: voleva abbracciare i due ragazzi.
"che seccature" aveva poi commentato Harry, dopo che erano riusciti a superare quella marmaglia e ad arrivare alla Tana. "come se non fossimo già stanchi morti per il lavoro".
Si era subito ritirato della sua stanza, alla Tana, e si era sdraiato sul letto per riposarsi un po'. Harry, al contrario, era andato subito da Ginny, nonostante, con il fatto che abitava anche lui alla Tana, la vedeva tutti i giorni. Nonostante questo nuovo acquisto della casa, la Tana aveva decimato i suoi abitanti. Percy era andato a vivere da solo appena un anno prima, e alla Tana rimanevano solo George, Ron, Ginny e Harry. Ma, spesso, e soprattutto negli ultimi due mesi, venivano spesso raggiunti dal primogenito di casa Weasley, Bill, e sua moglie, Fleur, in dolce attesa. Forse era proprio per questo, pensò Ron, che Molly lì invitava: non vedeva l'ora di diventare nonna. E sarebbe avvenuto giusto fra un paio di mesi, dato il settimo di gravidanza. Anche loro due erano stati "invitati" al compleanno di Ron.
Più volte Ron si ritrovava a pensare a loro, e alla loro bambina, Dominique, e si chiedeva spesso se sarebbe assomigliata a Bill. Magari avrebbe avuto i capelli rossi, degna Weasley, o gli occhi azzurro mare di Fleur.
E questi pensieri lo portavano, inevitabilmente-volente o nolente-, a come sarebbe stata una figlia fra lui ed Hermione. Senza che potesse fermarlo, un sorriso gli si formò spontaneo sulle labbra
"RON!"
Il sorriso gli morí all'istante, sentendo la voce di sua madre. Controvoglia si alzò dal letto e per poco non andò a sbattere contro quello di Harry, che condivideva la stanza con lui. Nonostante le numerose stanze vuote entrambi i ragazzi avevano insistito per continuare a condividere la stanza, in onore dei vecchi tempi.
Scese strascicando i piedi fino alla cucina, con la coda dell'occhio vide Harry e Ginny che parlavano animatamente sul divano del salotto.
"si mamma?"
Molly Weasley per poco non sobbalzò, rischiano anche di far cadere una teglia di biscotti dalle sue mani. Ron sorrise al cibo.
"oh, mi chiedevo se potessi aiutarmi ad apparecchiare la tavola" la madre gli sorrise, poi si voltò e posò la teglia su in banco della cucina.
Ron annuii, e con un colpo di bacchetta tovaglioli, forchette e coltelli volarono al proprio posto.
il rosso sorrise soddisfatto, poi corrugò la fronte, segno di confusione
"mamma?"
"si caro?" rispose la donna senza voltarsi
"per chi sono i biscotti?"
Molly gli rivolse un altro sorriso
"Bill e Fleur" esclamò entusiasta
Ron sospirò di nuovo, per, quanto? 5 secondi? Aveva pensato che fossero per lui.
"ieli dò domenica, quando vengono"
Il figlio avvicinò le sopracciglia, cercando di ricordare. Bill e Fleur venivano? Domenica? Nella sua mente non era collezionato una scena in cui veniva informato della visita dei quasi-neo-genitori.
Notando la confusione di Ron, Molly si affrettò a spiegare: "gli ho invitati io, voglio fare una cena con loro, sai per sapere della gravidanza, dei genitori di Fleur, della nascita"
"oh"
Erano ad appena giovedì e già faceva i biscotti? Non era presto? Si scrollò nelle spalle, alla fine, si disse, era sua madre l'esperta di culinaria.
"A TAVOLA!!!" urlò Molly inaspettatamente, e Ron per poco non cadde all'indietro. Su una cosa era certo: se nelle missioni Auror se la scampava con qualche graffio, con suo madre un infarto sarebbe stato assicurato.

Romione: OltreWhere stories live. Discover now