Vecchi Tempi

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"oh Hermione!"
Molly Weasley fece la sua comparsa nella camera del figlio minore-facendo trasalire i due ragazzi che vi so trovavano all'interno-e rivolse alla roccia un gran sorriso.
Hermione si alzò dalla sua posizione compromettente e si avvicinò alla Signora Weasley.
"salve signora Weasley" la salutò, sorridendo.
"cara quando sei arrivata? Ti avrei salutato prima!"disse lei con rammarico.
" a proposito " intervenne Ron alzandosi a sua volta e raggiungendo la madre e la fidanzata." dove eri? "
" dovevo preparare delle cose " disse lei sul vago, distogliendo lo sguardo, poi lo puntò su Hermione.
" rimani a cena? " le domandò.
"non vorrei disturbare..."
"oh sciocchezze!" esclamò Molly, e Ron vide un leggero tremito nelle mani di Hermione. "puoi anche rimanere qui a dormire" aggiunse.
Chiunque avrebbe detto che Hermione Grenger e Ronald Weasley erano completamente l'opposto, in tutto e per tutto, ma in quel momento la loro reazione fu identica: arrossirono fino all:attaccatura dei capelli.
Molly comunque parve non accorgersi del loro disagio, o fece finta, ma spiegò:"la Tana è incredibilmente vuota, ci sono tutte le camere a disposizione, mi farebbe piacere se tu restassi."
Hermione girò lo sguardo verso Ron, che però sembrava soppesare con estrema cura qualcosa oltre la spalla di Molly, Hermione vi sbirciò, ma non c'era niente. Ron si morse il labbro, terribilmente indeciso, spaccato fra desiderio e timidezza.
Hermione, non trovando il consenso o il diniego che cercava per dare una risposta alla proposta inaspettata di Molly, si rigirò verso quest'ultima, pronta a mettere la parola fine a quella che era diventata una situazione imbarazzante. Cercò comunque un qualcosa dentro quegli occhi che lasciasse trasparire la reale volontà a farla rimanere, o se fosse stata solo una richiesta imposta dalla buona educazione.
Niente. Non vi lesse assolutamente niente.
Così prese una decisione in un modo che non aveva mai sperimentato.
Buttò alla cieca.
"Bhe..."
A Ron andrà bene?
"si rimango"
"ottimo!" disse la signora Wealey, entusiasta.
O è davvero entusiasta... Pensò Hermione o è un ottima attrice.
Ron parve riscuotersi, Sorrise, cinse con un braccio la vita della sua ragazza, e l'avvicinò a sé.
Hermione, ancora intenta ad osservare la figura della signora Weasley che si allontanava, sobbalzò, ma prima che potesse formulare un pensiero di senso compiuto si trovava già con la testa contro il mento del rosso.
Sono incredibilmente bassa pensò lei
E incredibilmente bassa pensò lui.
Hermione alzò la testa, e Ron si piegò sulle ginocchia per...
"Em-em"
Ron e Hermione sobbalzarono. Nessuno dei due si era accorto che la figura di Molly Weasley era stata sostituita da quella di un ragazzo dai capelli neri come la pece, rigorosamente in disordine, e gli occhi verdi.
"Harry!!!" esclamò Hermione felice, staccandosi da Ron per andarlo ad abbracciare.
Il rosso provò un moto di gelosia, e Harry si ritrasse. Non tanto perché aveva paura della furia di Ron-non aveva nemmeno notato le sue orecchie paonazze-, e nemmeno perché pensava di poter tradire Ginny,ma  per il semplice fatto che indossava solo un asciugamano intorno alla vita, ed era completamente bagnato.
Hermione lì fissò confusa.
Dietro di loro si settii un rosolino, seguito immediatamente dalla voce di Ginny proveniente da un angolo non identificato della casa.
"Oh Harry, ma Hermione ti ha già visto nudo"
Hermione arrossii di botto, come Harry, e Ron spalancò la bocca impallidendo. Poi capii.
I sette Potter.
E poi si ricordò di quello che aveva detto sua sorella.
Raggiungere Harry, in doccia.
Rabbrividii.
Perché le due donne più importanti della mia vita devono avere visto entrambe il mio migliore amico senza vestiti e io nemmeno una di loro-Hermione--senza qualcosa addosso?
Arrossii al pensiero.
Hermione si schiarí la voce,Harry e Ron la fissarono, ma poiché non parve avere niente da dire, il moro entrò nella stanza e si rivestii.
I due amici rimasero fuori, in silenzio.
Ron, osservò Hermione, si osservava furtivamente attorno, quando notò che non c'era nessuno si avvicinò alla ragazza e le scoccò un bacio a fior di labbra.
Hermione, completamente presa alla sprovvista, si girò verso di lui, aprii la bocca e la richiuse, l'aprii di nuovo e la richiuse, sembrava uno di quei pesci che, estratti dall'acqua bocchegiavano, increduli e confusi, fin quando non si rimettevano nel loro habitat, o li si uccideva.
"Hey" Harry uscii dalla stanza, vestito-per la gioia di Ron.
Quasi come un meccanismo inconscio, tutti e tre so dirigono giù per le scale e poi oltre la porta della Tana.
Istinto.
Costeggiarono la parte del capanna-il signor Weasley chiese il funzionamento di una porta girevole, e Harry rispose di buon grado.
"Oggi abbiamo incontrato Dean" disse a un tratto quest'ultimo.
Ron sobbalzò:sembrava essere passata un eternità, e non un paio d'ore.
Hermione fissò Harry dritto negli occhi. Come se gli volesse leggere dentro pensò Ron, e si chiese se lui aveva la stessa espressione della ragazza quando provava a leggere quello che le frullava nella mente. Perché? Si chiese spontaneo.
"È cosa vi ha detto?" domandò Hermione, e Ron vi lesse dentro il suo tono una domanda implicita, ma non riuscii ad affermare le parole. Era come se Hermione avesse lanciato una palla ad Harry, ma allo scopo di fargli vedere ciò che c'era dentro. Come quando vedi qualcosa sul fondo di un lago: sai che c'è, ma non sai cosa c'è. Ma a volte bastava solo essere coscienti della presenza, senza necessariamente scoprire in cosa consistesse.
Harry si strinse nelle spalle"ci ha salutato" a differenza di Ron aveva colto l'implicazione delle domande di Hermione:credevi volesse provarci con Ginny?
Quello che non tutti sapevano del Prescelto, era che viveva nella costante paura che succedesse tutto di nuovo, ancora e ancora. E aveva un terrore folle di perdere Ginny. Non che qualcuno iela portasse via, ma che con lei portasse via anche il cuore che lui le aveva donato.
"cavoli sono le 9" sbottò Ron ad un tratto "mamma starà già servendo i piatti" e con un misto di nervosismo e preoccupazione fece retrofronr e si avviò alla Tana, seguito dagli altri due, non prima però che si fossero scambiati uno sguardo divertito.
Ron era sempre Ron.
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A differenza di quello che Ron aveva temuto, Molly Weasley non aveva ancora fatto i piatti, anzi non aveva ancora chiamato a tavola.
La trovarono appunto seduta al tavolo. Stringeva una lettera fra le dita, ma non vi sembrava badarci, aveva lo sguardo perso nel muro di fronte a lei. Sguardo meditambolo.
"Signora Weasley?" domandò Hermione
"Molly...?" chiese Harry
"mamma...?"  tentò Ron, sbigottito. Non l'aveva mai vista così presa da qualcosa.
La donna parve ricapultata bruscamente alla realtà, voltò la testa verso di loro e Sorrise, ma era un sorriso che non raggiunse gli occhi.
"potreste apparecchiare la tavola?" domandò in modo gentile "ho un annunciò da farvi" e scomparve, senza aspettare una risposta.
Harry e Hermione si misero subito a lavoro, Ron invece si guardò intorno, spaesato.
"Ron?" lo chiamò Hermione.
"Ma che cosa le è preso?" chiese il rosso a nessuno in particolare, dando voce ai pensieri di tutti e tre.
Harry si strinse nelle spalle.
"spero niente di grave" mormorò Hermione, lanciando uno sguardo apprensivo a Ron.
"sicuramente non sarà niente di grave" la rassicurò lui, sottolineato dalla testa di Harry che annuiva, esprimendo il suo consenso.
"ma chi le avrà spedito quella lettera?" riprese Hermione dopo un minuto di silenzio.
Harry le lanciò un'occhiata, che doveva significare: non ti preoccupare con questa storia.
"Magari" disse Ron mettendo una forchetta sopra il tovagliolo "è solo Charlie che manda le sue notizie dalla Romania." e la verità di quelle parole lo colpiti con la forza di un pugno nello stomaco.
E successo qualcosa a Charlie? Si domandò e rabbrividii, non era pronto a perdere un altro fratello.
Non essere stupido si rimproverò te l'avrebbe detto. Confortato da questo pensiero, e fiducioso della bontà e del buonsenso della madre, continuò a svolgere il lavoro affidatogli da quest'ultima.
Harry, Ron e Hermione aiutarono anche a mettere i piatti, senza accorgersi della presenza su per le scale, che li guardava sorridendo.
A Ginny vennero in mente i vecchi tempi.
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Molly era stata silenziosa tutta la cena. Non era mai intervenuta nella conversazione dei suoi figli e non, né quando George aveva raccontato che un ragazzino aveva cercato di fregarlo-"come se fosse possibile!" aveva esclamato il gemello sorrodendo- ne quando Ginny aveva raccontato dei suoi allenamenti-"abbiamo buone possibilità di vincere!" aveva costatato lei-ne quando Ron aveva detto che lui e Harry avevano recuperato tutte le ferie, e qui di sarebbero tornati ad un ritmo normale da lì a poco.
Molly non si era limitata nemmeno ad annuire, non aveva lasciato nessun segno o cenno che indicasse che li stava ascoltando.
Adesso avevano finito di mangiare, erano tutti di buon umore e con la pancia piena zeppa di leccornie.
La signora Weasley fece vagare lo sguardo sui presenti, improvvisamente aveva perso il suo torpore di assenza.
"Bene" proferí, e la tavola si zittí all'istante.
E l'ora dell'annuncio pensò Ron, che via via che la cena andava avanti aveva sentito in lui crescere un misto di preoccupazione e eccitazione.
"ce bisogno di fare una riunione di famiglia" proseguiti Molly.
Hermione si guardò attorno, a disagio. Lei non era una Weasley. Harry era del suo stesso avviso.
Come leggendo loro nel pensiero, Molly aggiunse "Harry e Hermione servite anche voi" i due annuirono, e non aggiunsero altro. "Bene" riprese ancora una volta la donna. "c'è bisogno di tutti i fratelli, tenetevi liberi il 16"
"Molly" intervenne Harry "il 16 Teddy sarà qui"
"Teddy?" domandò Hermione, voltandosi verso il moro "viene?"
"il 16 aprile, caro" specificò la signora Weasley, e Harry sentii un peso abbandonare il suo petto. Rispose distrattamente all'amica.
Poi Ginny si decise a fare la domanda che tutti avevano in sospeso sulla lingua, ma che nessuno aveva il coraggio di fare poiché temevano la reazione di Molly.
Forse per affrontare una donna Weasley, ci vuole un'altra donna Weasley ragionò Hermione.
"Perché? Perché dobbiamo riunirci mamma?"
Ci fu un silenzio da parte di Molly.
"Percy deve dire una cosa importante" disse infine "per questo la cena lo messa il mese prossimo, per consentire anche a Charlie di venire"
L'aria si ghiacciò.
Percy e Charlie nella stessa stanza, che Merlino ci aiuti pensò Arthur Weasley.
I rapporti fra i due fratelli non erano molto buoni dalla morte di Fred, anche se nessuno ne capiva il perché.
Fatto sta che durante una cena si erano urlati a dosso, e il maggiore aveva fatto finire il più piccolo al San Mungo. Da lì Charlie e Percy non si erano più parlati. Hermione non sapeva esattamente cosa avesse fatto scattare la lite, ne di preciso cosa si erano detti, e non era sicura di volerlo sapere.
Nella cervello di Ron, invece, il ricordo era più che nitido, e non ci teneva a ripeterlo, sia realmente che con l'occhio della mente.
"la domanda è un altra, mamma" intervenne George, pacato "Charlie accetterà di venire?"
"deve" tagliò corto la signora Weasley "Percy è suo fratello, e devono riappacificarsi"
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Quella notte, quando alla Tana tutte le luci furono spente, nessuno cadde tra le braccia di Morfeo, o non subito, come invece erano abituati.
Arthur Weasley cercava di far ragionare la moglie: non voleva fare un altra gita al San Mungo con protagonisti i suoi figli.
George passò la notte a piangere silenziosamente, il ricordo delle parole di Charlie e Percy gli rimbombavano nella mente portandolo alla nostalgia di Fred.
Harry Potter e Ronald Weasley cercavano di distrarsi parlando d'altro, ma il pensiero era costante nella loro testa, e tenace, quanto può essere un battereo in un organismo sano. Prolifera e si moltiplica.
Al contrario le loro fidanzate, Hermione Grenger e Ginny Weasley, parlavano dell'imminente catastrofe che si sarebbe abbattuta su quella famiglia già mutilata.

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Romione: OltreWhere stories live. Discover now