Calma

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Dopo la cena in cui Percy aveva presentato Audry alla famiglia la calma sembrava essere tornata in casa Weasley.
Qualche giorno prima erano arrivati i genitori di Fleur, che stavano in un albergo a Diagon Allen, ed erano passati a fare visita alla famiglia Weasley. Il parto era sempre più vicino, e Bill aveva fatto la valigia per l'ospedale, pronto a qualsiasi evenienza.
Ogni volta che lo vedeva, Ron, aveva iniziato a scorgere una felicità che non aveva mai notato. Era davvero contento di diventare padre, e lo si vedeva lontano un miglio.
Charlie aveva deciso di rimanere fino al momento del parto, e la signora Weasley non faceva che ricordargli che anche lui avrebbe, prima o poi, dovuto trovarsi una compagna. Charlie, in risposta, sbuffava.
Ginny aveva iniziato a fare sul serio con gli allenamenti, e temeva che non sarebbe potuta andare al parto di Fleur.
George aveva preso l'abitudine di accompagnarla e di guardarla giocare, anche se stava lì tre ore la mattina. Era davvero strano.
Ron e Hermione passavano ora più pomeriggi da lei che da lui. Spesso i signori Grenger uscivano a fare una passeggiata - "mi è venuto questo vezzo" le aveva detto il padre quando Hermione gli aveva chiesto come mai mostrava interesse per il movimento fisico per la prima volta alla età di 55 anni - e così i due ragazzi approfittavano della casa vuota e della privacy, che dagli Weasley era rara.
Adesso erano seduti sul divano. Hermione stava spiegando a Ron cosa fosse e come funzionasse una TV. Quello che aveva lei non era l'ultimo modello, certo, ma si vedeva ugualmente bene.
"quindi mi stai dicendo" disse Ron chiamando a raccolta tutte le sue qualità memoriche e funzionali che avesse a disposizione "che gli attori recitano difronte a queste felecere"
"telecamere" corresse Hermione sorridendo.
"Si si" Ron agitò una mano in aria "e che fanno così i film, e ci guadagnano pure!?!"
Hermione annuii.
"quindi è questo quello che fai" disse il rosso indicando la televisione con la mano "ti guardi quello che recitano le persone"
Hermione si pisizionò meglio sul petto di lui. "si, ma non ci sono solo quelli da guardare"
"ah no?" chiese Ron.
Lei rise sommessamente. "no. Ci sono anche quelle che si chiamano animazioni, ti dice niente?"
"assolutamente niente" il ragazzo avvicinò le sopracciglia.
La riccia prese a giocare con i capelli rossi di lui. "diciamo che sono omini, pupazzetti mossi dalle persone"
"marionette?" chiese Ron, con un a cenno di comprensione nella voce.
"non esattamente" rispose lei "ma a grandi linea si"
"quindi..."
"vuoi guardare un film?" chiese Hermione per la decima volta.
Il primo tentativo era andato a vuoto poiché Ron voleva sapere cosa fossero i film, e questo aveva portato ad un'accesa discussione e spiegazione del mondo Babbani.
"va bene" disse lui "che vuoi guardare?"
"Titanic"
"di che parla?" domandò curioso Ron.
Hermione prese il telecomando e avviò il film.
"lo vedrai..."
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"è tristissimo" singhiozzò Ron per la centesima volta.
"lo so" disse Hermione comprensiva.
Il Titanic non era stata un ottima idea.
"lui muore... E lei... Non si sposa!" le lacrime continuavano a sfilare sul volto del rosso, ininterrottamente.
Hermione gli passò un altro fazzolettino.
"perché non stavano in due su quella cavolo di porta!" disse Ron puntando un dito accusatore sulla TV, dove ormai passavano i titoli di coda.
"perche se no sarebbe stato a lieto fine e non drammatico" rispose lei in tono dolce, battendogli qualche pacca sulla spalla.
Il rosso si voltò verso di lei. "perché tu non piangi?"
"oh, Ron" disse la riccia "io lo visto così tante volte che lo so a memoria"
"e triste, vero?" domandò lui.
Hermione annuii.
"poteva capitare anche a noi" disse Ron dopo un po'.
Hermione lo fissò interrogativa.
"in guerra" disse lui "poteva capitare che uno di noi due morisse"
"e che l'altro non si sposasse" mormorò Hermione capendo il ragionamento di Ron.
Il rosso non era d'accordo. Si voltò verso di lei con espressione decisa.
"io vorrei che tu ti sposassi"
"cosa?"
Lui le prese le mani, la fissò dritto negli occhi.
Mare Vs Terra
"se mi succedesse qualcosa, io vorrei che tu trovassi un altro."
"se ti succedesse qualcosa" disse Hermione tirando via lo proprie mani da quelle del ragazzo. "perché dovrei sposarmi, se amo te?"
"perché vorrei che tu fossi felice" disse ovvio lui.
Hermione restò sorpresa. Fece scorrere lo sguardo dagli occhi di lui alle sue labbra.
Da la furono scintille.
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Ron tornava alla Tana con un sorriso dipinto in volto. Le tracce del risvolto sulle sue emozioni del Titanic erano completamente sparite.
Con Hermione si era divertito tanto.
Era andato via da casa della ragazza giusto cinque minuti prima che ri entrassero i coniugi Grenger. Li aveva visti in macchina e poi parcheggiare.
Sperava che non avessero visto lui.
"buona sera" urlò Ron entrando alla Tana.
George, al tavolo della cucina, gli rivolse uno sguardo malizioso.
Aveva capito.
Ron non se ne curò. Passò oltre e prese le scale.
Voleva trovare Harry in camera, ma la stanza era vuota.
Corrugò la fronte. Era sicuro che Harry doveva essere a casa, eppure non c'era.
Ora che ci pensava, era sparito molto più spesso nell'ultimo periodo dopo la cena. Che cosa doveva fare?
Ron guardò dietro di sé, per controllare se ci fosse qualcuno.
Via libera.
Si avvicinò al letto di Harry e rovistò un po'. Infilò la mano sotto il cuscino e la ritrasse con uno scatto.
Dall'indice cadeva un rivoletto di sangue.
Fissò confuso la striscia rossa che cadeva dal piccolo taglio che si era fatto.
Alzò il cuscino, e, se prima era confuso, adesso lo era di più.
Fra il cuscino e il materasso c'erano una ventina di riviste, una delle quali aveva tagliato il dito di Ron.
Il rosso ne prese una, con l'intenzione di guardare il titolo, quando la porta di sotto si aprii.
"ciao a tutti" disse la voce di Harry.
Ron rimise frettolosamente tutto a posto.
Si sedette sul suo letto nell'attimo stesso in cui Harry apriva la porta.
"ciao Ron" disse il moro.
Ron gli rivolse un sorriso finto: avrebbe scoperto cosa fossero quelle riviste.
Oh, eccome se l'avrebbe scoperto.

Romione: OltreDär berättelser lever. Upptäck nu