Bill E Fleur

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"SCATTARE, TUTTO DEVE ESSERE LINDO PER IL PRANZO!"
Questo fu il grido di battaglia che accolse Ron e Harry appena ridestatosi dalle braccia di Morfeo. Più precisamente spinti giù dalle Braccia di Morfeo, in quanto la signora Weasley era arrivata in camera-annunciando la sua presenza con una sonora sbattimento di porta-e aveva fatto evanascere i materassi dei due ragazzi.
Ancora storditi dal risveglio e intorpiditi dal sonno-o nel caso di Ron dai sogni- non riuscirono a connettere gli unici due neuroni di cui disponevano appena svegli, e di conseguenza a capire tutto quel trambusto. E la signora Weasley era solo una minima parte di questo: Arthur andava aventi e indietro, dal giardino alla porta di casa; Ginny stava simultaneamente pulendo i vetri delle finestre del soggiorno (alla Babbana) lavando il pavimento (con la magia) e pronta ad avere una crisi di nervi, nel momento in cui qualcuno l'avesse interrotta; George era riuscito a farsi bandire dalla Tana, solo per essere spedito al Ghirigoro a comprare tovaglie pulite e - come Ron avrebbe scoperto più tardi- un pezzo di legno, che doveva fungere da gamba di un tavolo, la cui originale si era inspiegabilmente rotta.
"RONALD BILLUIS WEASLEY, ALZATI IMMEDIATAMENTE DEVI DARE UNA MANO!"
Ron trastecolò violentemente, ed Harry-seduto al suo fianco per terra - sobbalzò tanto che gli occhiali gli scivolarono giù dal naso, e se non avesse avuto i riflessi pronti di un buon Cercatore quale era, si sarebbero frantumati al terreno.
" mamma" tentò Ron, ma venne brutalmente interrotto:
"HO DETTO SCATTARE"
"Ma..."
La signora Weasley-che era occupata a pulire alla bell'emeglio la camera dei due giovani Maghi-si girò verso di lui con fare minaccioso, le mani sui fianchi e il sopracciglio destro pericolosamente vicino all'attaccatura dei capelli. Gli occhi mandavano lampi. Harry ebbe l'improvviso fleshbeck di quando, al secondo anno, erano arrivati alla Tana del bel mezzo della notte.
"HO. DETTO. SCATTARE."
A ogni parola si era avvicinata di un passo, e aveva allungato la 'e' finale con tale veemenza da indurre i due ragazzi giù per le scale. Senza indugi.
Arrivati al pian terreno scorsero la fidanzata del moro, nonchè sorella del rosso. Ron fece per rivolgerle la parola, per chiederle quale cataclisma si fosse abbattuto sulla casa per generare un casino del genere, ma lei l'aveva preceduto.
Si girò molto lentamente, una espressione furiosa sul viso, molto simile a quella di Molly poco prima, e sembrava sul punto di lanciare loro una Maledizione senza Perdono-non interessandosi ai legami affettivi e familiari che la imparentavano con gli oggetti di tale incantesimo.
Dopo un primo momento di smarrimento, Ron si rese conto con orrore di aver pesticciato il pavimento ancora bagnato, con le piste a riprova della sua deprorevole mancanza a volare per raggiungere la cucina.
Acquistata tale conoscenza, aveva afferrato il migliore amico e l'aveva trasportato alla cucina-saltando-nell'esatto momento in cui sua sorella aveva iniziato a sbraitare.
"Miseriaccia" commentò Ron sottovoce "che cavolo sta succedendo?"
Prima che Harry potesse dare una risposta, o anche solo provarci, dal piano superiore giunse la voce della signora Weasley:
"SE VOLETE CONTINUARE A VIVERE INDENNI SOTTO QUESTO TETTO, ANDATE SUBITO A PULIRE LA VOSTRA STANZA, O CI SARANNO CONSEQUENZE MOLTO GRAVI ALLE QUALI IO NON RISPONDERÒ"
il suono di una porta sbattuta riencheggiò in tutta la casa, annunciando l'ennesima entrata in casa del signor Weasley.
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Dopo aver pulito il soggiorno, spolverato le mensole, lucidato i vetri delle finestre, aver riordinato le camere e aver sostituito la gamba mancante del tavolo, a Herry, Ron, Ginny e George fu concesso di riposarsi, e, per la gioia di Ron, anche delle spiegazioni:
"Oggi è domenica" gli disse Ginny sperando che lui capisse.
Ron aggrottò le sopracciglia.
"la domenica prima del tuo compleanno"
Ron manifestò la propria ignoranza aggrottabdo nuovamente le sopracciglia-anche se il pensiero che il giorno dopo sarebbe stato il suo compleanno, gli accese una scintilla di emozione e attesa dentro lo stomaco.
"Merlino, Ron!" sbottò Ginny "Bill e Fleur!"
Finalmente una lampadina si accese nel suo cervello, ricordando vagamente che ci sarebbero stati dei biscotti.
"Il pranzo!" esclamò allora felice, contento di dare una spiegazione alla sua privazione del sonno-non che tale spiegazione fosse sufficiente per concedere il diritto a interrompere il bel sogno che stava facendo-.
"Buon giorno fratellino"
"sono più grande di te, Ginny!" scattò immediatamente, contrario a cedere l'età a sua sorella.
"oh Ron" sospirò George, mettendosi teatralmente una mano sul cuore "è l'età mentale che conta."
Ron fece per rispondere, ma in quel momento il campanello suonò, e con uno strillò di gioia da parte della signora Weasley-che Ron non seppe se interpretare come di giubileo o isterico- andò ad aprire.
Bill e Fleur Weasley apparvero sulla soglia della porta in tutta la loro bellezza: lui indossava dei jeans larghi, strappati e una camicia bianca, un po' sbottonata sul davanti che lasciava intravedere il petto coperto da peli rossicci. I capelli erano rigorosamente tenuti in una coda bassa, che secondo Ginny gli conferiva un bell'aspetto. Questo era stato momentaneamente 'sgualcito' dall'attacco del lupo mannaro Fenir Kreibac, che gli aveva lasciato le inesorabili cicatrici, a segno e promemoria che nessuno, nessuno, era uscito dalla guerra indenne.
Fleur indossava un completino premamma, azzurro, che si intonava con i suoi occhi. I capelli biondi erano lasciati sciolti e le ricadevano lungo le spalle in onde sinuose. Nonostante la gravidanza rimaneva la ragazza più bella che Ron avesse mai visto-Hermione e Ginny a parte.
"Oh Bill" Molly strinse il primo genito in un abbraccio stritolatore Made in Weasley. Poi passò alla moglie "Fleur!" dopo il matrimonio dei due, Molly aveva iniziato a tollerare la ragazza, fino a farsela risultare simpatica nell'ottobre dell'anno prima, quando i novelli sposi le avevano comunicato che sarebbe diventata nonna.
"È dimmi come va la gravidanza? Dolori? Nause? L'ecografia titt'apposto? Bill ti fa sgobbare, perché se così fosse, potresti benissimo venire qui, non sei un disturbo" sorrise affabile, nonostante Fleur sapesse che voleva solo la bambina, rispose al sorriso.
"tutt'apposto Molly, Bill mi tratta benissimo, non ci sarà bisogno che venga qui" il volto della signora Weasley si rabbuiò "le Nause mi sono passate al terzo mese, ho un po' di mal di testa la mattina, ma niente di più, e il parto è previsto per la fine di aprile"
Intanto si erano avviati alla cucina, dove sul tavolo era imbandito di un pranzo che sarebbe stato ridotto a meno di poltiglia nel giro di un'oretta, massimo due. si sedettero:
Bill e Fleur presero posto a capotavola, difronte a Molly e Arthur, Harry e Ginny si sedettero su un lato del tavolo, fra Bill e Molly, e Ron e George presero posto sull'altro lato, fra Fleur e il signor Weasley.
"vi ho fatto dei biscotti" annunciò Molly raggiante
"Molly se continui così diventerò una balena!"
"oh tranquilla Fleur" intervenne George con il miglior ghigno del suo repertorio "per quello ci ha già pensato Bill"
Arthur, George, Ron e Harry scoppiarono a ridere, quest'ultimo con il risultato di imbrattare di succo di zucca il suo migliore amico, seduto proprio di fronte a lui.
"Miseriaccia Harry!" protestò Ron, mentre Bill fulminata con un occhiata il fratello-senza-orecchio, e Ginny era sicura che l'unica cosa che gli impediva di schiantarlo fosse il fatto che fra lui e George ci fossero Fleur e Ron. Altrimenti oh si che l'avrebbe schiantato pensò Ginny, le labbra increspiate in un sorriso.
"ma in somma George, ti pare commenti da fare?" sbottò allora la signora Weasley. "non pensi mai che potresti offendere?" ma fu prontamente smentita dalla risata cristallina di Fleur, che aveva trovato la battuta molto divertente. in effetti è proprio cosí aveva pensato, e per un po' si ritrovò indisposta nei confronti di Bill. dopotutto, era colpa sua se adesso era una mongolfiera!
"comunque" Molly riportò l'attenzione sulla donna in cinta "i tuoi?"
Fleur sorrise "a metà aprile si prenoteranno un hotel fino alla nascita della bambina, e si tratteranno per un paio di settimane"
"Oh ma non c'è ne è bisogno" scattò immediatamente la suocera "possono benissimo venire qui"
Ron si strozzò con il pollo. Oh no gemette ci mancano solo i francesini!
"non c'è ne è bisogno Molly grazie dell'offerta ma loro vogliono emh..." cercò la parola adatta "lussi" decise in fine.
Merlino grazie
"oh be ci sono sempre gli altri figli"
Fanculo Merlino.
La conversazione virò su canali che a Ron non interessavano, e smise di ascoltare. Da quello che capii, Harry stava raccontando delle immancabili 'seccature'. Si beo invece dei ricordi del suo sogno. Il senzo di calma e la queste che l'avevano pervaso non si addiceva per niente al cognome Weasley, eppure... Eppure a lui andava bene cosí, cosí... Originali.
Nel sogno...
"Ron mi passi il sale"
George lo sottrò alle sue fantasticherie, riattilandolo brutalmente alla realtà. Prese il sale e lo gettò al fratello. Era in procinto di rimettersi in viaggio con la sua immaginazione-destinazione sogno appena fatto! - ma un esclamazione di Harry lo costrinse a rimanere es ascoltare:
"bado a Teddy tutta la settimana del 10 e quindi..."
Ron non sapeva come fossero arrivati a Teddy, e non gli interessava. Teddy Lupin, il figlio di Remus e Tonks, orfano...
Harry se ne era occupato spesso negli ultimi due anni, con l'aiuto suo di Hermione e Gunny, ed era davvero affezionato al bambino.
Nonostante Harry non avesse modelli di padre o padrino, lui si era comportato egregiamente in entrambi i campi.
"portalo qui, Harry" disse Molly"se Andromeda sta via per una settimana starà meno in pensiero se il bambino è a casa nostra invece che solo con te dai Bleck"
Harry parve pensarci un attimo, poi accettò. Dopotutto riflettè ha ragione, ho diciotto anni, non posso prendermi cura di un bambino di due completamente solo, se a Teddy succedesse qualcosa io... Io... Anche se non completò il pensiero, non se li sarebbe mai perdonato.
Il pranzo prosegui senza indugi, era ormai finito quando un'altra questione catturò l'attenzione di Ron, anzi riguardava Ron.
"Percy viene domani al compleanno?" domandò cauto Bill.
L'aria si gelò.
tutti attendevano la risposta dalla signora Weasley.
Molly annuii, senza guardare nessuno.
Ron si sentii irrigidirsi.
Ti prego Bill, non dire quello che penso tu stia per dire.
Bill gli scoccò un occhiata, e non disse altro. Capí:la conclusione era logica perfino a lui. ma comunque un triste pensiero si insidiò in lui, piantando radici profonde il suo cervello, e crescendo finoad oscurare, con le sue fronde di negatività tutto il resto:
Prima o poi dovranno smettere.
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Quella sera Ron andò a dormire tranquillo, il turbamento di qualche ora prima era sparito, confinato in un angolo del suo cervello e chiuso a chiave. Si addormentò sperando di rifare il sogno che era stato bruscamente interrotto quella mattina, conscio che il giorno dopo sarebbe stato il suo compleanno, e ci sarebbe stata la festa.
Ma, cosa più importante di tutte, avrebbe rivisto Hermione.

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Romione: OltreWhere stories live. Discover now