Nomi

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Hermione stringeva in mano l'ecografia.
Mentre tornavano a casa dall'ospedale aveva perfino permesso a Ron di guidare, giusto per avere il tempo di ammirarla.
Il suo bambino era già bellissimo.
Ron parcheggiò nel vialetto di casa, e le aprii la portiera, un po' per cavalleria, un po' perché erano due minuti che la macchina era ferma e Hermione non scendeva.
La moglie gli Sorrise, poi si portò fuori dall'auto, e gli prese la mano.
Sorpreso, ma grato per quel contatto, Ron la strinse, e insieme si diressero alla porta di casa.
Fu lui ad aprirla, e Hermione si buttò sul divano con poca grazie e sedendo in modo scomposto, cosa che non le si addiceva per niente.
Ron la guardò sorridendo, non erano così diversi, allora.
Hermione riprese la foto dell'ecografia, e la ammirò, incapace di staccarsene.
Se ne era già innamorata.
Ron le si sedette a fianco, e guardò da sopra la sua spalla.
Il bambino (o bambina) era ancora troppo piccolo per poter vedere tanti dettagli che entrambi erano avidi di scoprire, ad esempio i lineamenti del viso, o il colore dei capelli.
Ma avrebbero aspettato.
Non riuscivano neanche a vedere gli arti. Potevano avere solo un piccolo assaggio di quello che sarebbe diventato.
Ad un tratto, Ron Sospirò.
"che c'è?" chiese Hermione voltandosi verso il marito, un sopracciglio inarcate ad indicare la sua espressione interrogativa.
"Dobbiamo scegliere il nome" disse, mentre la mano destra sfiorava il ventre della moglie.
"c'è ancora tempo" ribattè lei.
"non ti piacerebbe chiamarlo per nome mentre gli parliamo?" disse il rosso.
Hermione soppesò la questione. Pensare ora a un nome non doveva voler dire per forza che gli avrebbero dato quello. Potevano sempre cambiare idea.
Per questo era meglio portarsi avanti, avvantaggiarsi, in modo da trovare più nomi e scegliere in un'opzione più vasta.
Annuii. "qualche idea?" gli chiese.
"no" rispose mestamente lui.
"pensiamoci" aggiunse, quando notò che anche nella mente della moglie c'era il vuoto totale come nella sua.
Hermione trovò il compito più difficile di quanto credesse. Tutti i nomi che aveva valutato fino ad allora - perché si, lei ci aveva già pensato - erano come svaniti, risucchiati da un vortice. E Hermione cercava di rincorrere il ricordo, la suonanza, ma, quando li raggiungeva lì scartava, perché non andavano bene.
Sospirò,era la prima volta che non riusciva a dare una risposta a qualcosa.
"usciamo?" le propose Ron, quasi leggendole nel pensiero.
Avevano bisogno di più stimoli.
Si alzarono e sorpassarono quella porta che avevano varcato solo una mezz'oretta prima.
Si presero per mano, sospirando.
Andarono nella direzione opposta rispetto all'abitazione dei Potter, lontano da "vicolo delle smaterializzazioni" e quindi, da l'unico contatto magico che avevano in quella strada Babbana.
Quando ormai si erano distanziati parecchio da casa loro, Ron si decise a parlare.
"se è femmina" disse, Perché gli erano venuti in mente solo nomi femminili "potremmo chiamarla Molly, come mia madre"
"così che si chiami come la cugina e diventi Molly III Weasley?" chiese Hermione inarcando un sopracciglio.
"hai ragione" disse Ron: non voleva che la sua ipotetica figlia portasse un nome che avevano già due componenti della famiglia.
"se è femmina" riprese Hermione "che ne dici di Jean, come mia madre?" Ron fece una smorfia.
"che c'è?" fece lei un po' sconvolta.
"tesoro" disse Ron "il tuo nome è bellissimo, ma Jean non mi piace"
Hermione lo guardò incredibilmente sorpresa. "perché?" chiese, incapace di trattenersi.
"troppo corto, troppo duro come suono, in più è difficile da pronunciare!"
Hermione si ritrovò ad annuire, neanche a lei il nome Jean convinceva molto: non voleva che la figlia portasse come primo nome il suo secondo.
"Ginny?" propose di nuovo lei.
"come mia sorella?" Ron la fissò poco convinto.
Hermione si strinse nelle spalle "mi piaceva" si giustificò.
"non mi piace" disse Ron dopo un'attenta riflessione.
"certo che sei difficile, eh!" esclamò lei, un po' divertita un po' scocciata.
Ron le fece un sorriso di scuse.
"vediamo, invece se è un maschio?" chiese ancora lei.
Ron si mise a pensare di gran lena: non voleva chiamare suo figlio come uno dei suo fratelli, ma i suoi genitori avevano scelto i più belli, limitando le opzioni di nomi maschili.
Neanche Hermione aveva qualche idea, o meglio, una c'è l'aveva, ma aveva paura a proporla a Ron.
Quando, però, vide che, dopo dieci minuti abbondanti, erano ancora al punto di partenza, lo disse.
"Fred?" chiese, un po' titubante.
"no" disse Ron, deciso.
"Perché" trovò il coraggio di chiedere lei.
Ron la fissò. Era figlia unica, e quindi certe cose non le capiva al volo.
"lo lasciamo a George" rispose usando un tono più gentile rispetto a quello precedente.
"Oh" Hermione non ci aveva pensato.
"allora, Percy, Charlie, William..?"
"oh Merlino, no!" esclamò il rosso.
"non vuoi chiamarlo come uno dei tuoi fratelli?" chiese lei, sorpresa.
"no" Ron scosse la testa sorridendo.
Hermione, stavolta, si astenne dal chiedere perché.
Un altra idea si fece spazio nella mente della donna.
"Harry?" disse.
Ron la fissò.
"pensaci" disse lei, emozionandosi "Harry ce sempre stato per noi, e noi per lui, scommetto che gli farebbe piacere se chiamassimo nostro figlio come lui."
"Si" a Ron piaceva come idea "ma come secondo nome" aggiunse poi.
Hermione ci riflettè un attimo, poi annuii.
"Manca il primo nome" Sospirò scoraggiata.
"Arthur" esclamò Ron all'improvviso.
"come tuo padre?" chiese lei.
Ron annuii "abbiamo Molly II, perché non dare anche Arthur II?"
"Mi piace" disse Hermione.
"Arthur Harry Weasley" declamò allora Ron.
"se è maschio" disse Hermione guardandolo truce.
"se è maschio" ripetè Ron "se è femmina?"
Rimasero con quell'interrogativo per tutto il pomeriggio, portandolo anche sulla via del ritorno.
Si guardavano in torno, cercando di scorgere qualcosa che potesse vagamente somigliare a un nome carino.
Erano ormai sul vialetto di casa, quando Ron si immobilizzò all'improvviso.
"cosa c'è?" chiese Hermione estraendo fulminea la bacchetta.
"Rose" disse Ron.
"cosa?" chiese lei, non riuscendo a capire.
"se è femmina" chiarii Ron "possiamo chiamarla Rose Hermione Weasley"
Rose pensò Hermione:le piaceva.
Ma aveva da ridire sul secondo nome.
Per Ron era stato come un lampo a ciel sereno: vedendo le rose che aveva piantato nel giardino gli era tornato in mente il sogno che faceva quando era ragazzo, ormai.
Per avere di più di quella casa che aveva visto in sogno voleva dare a sua figlia il nome delle rose, perché aveva capito che non era l'abitazione bianca la sua casa, ma lo era la sua famiglia.
"non mi piace Hermione come secondo nome, però" disse la moglie, riattirando Ron sulla terra.
"allora Minerva" disse, mentre votava la testa verso la donna.
"come la nostra preside?" Hermione Corrugò le sopracciglia, confusa.
"come la Dea Minerva" ribattè Ron.
"Dea della saggezza perché...?" chiese lei, in modo che il marito continuasse la frase.
"se è femmina avrà sicuramente il tuo cervello" disse Ron posando dolcemente le proprie labbra su quelle di lei.
Hermione sorrise "vuoi condannarla già dalla nascita?" gli chiese.
Ron annuii "non avrà problemi con una madre come te"
Hermione arrossì.
Mentre varcavano la soglia fu lei a parlare.
"Rose Minerva Weasley se è femmina"
"Arthur Harry Weasley se è maschio" completò lui.

Romione: OltreWhere stories live. Discover now