Teddy Remus Lupin

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Ron e Hermione entrarono alla Tana, carichi di buste della spesa.
Trovarono George, Percy e Bill stravaccati sul divano, con espressioni esauste, che rasentavano l'esaurito.
La coppia posò le borse alla porta, e si stiracchiarono per il dolore per il  peso che avevano dovuto trasportare.
"come va?" chiese Ron ai tre fratelli.
In risposta ricevette solo grugniti senza alcun verso articolato.
"dove è Fleur?" chiese Hermione con la testa che saettava da una parte all'altra.
Bill aprii la bocca per rispondere, ma le parole furono ovattate da una porta che sbatteva.
Le teste di tutti scattarono verso Ginny, appena scesa dalle scale, che non sembrava di buon umore.
Dall'altra parte, la rossa lì fissò inarcando un sopracciglio, in un espressione che sembrava gridare la frase: che cazzo avete da guardare?
Tutti colsero la domanda implicita, e si affrettarono a distogliere lo sguardo.
"Quindi?" incalzò Hermione, con una punta di impazienza nella voce.
"ah si, lei è -"
"Finalmente siete tornati!!!"
Sobbalzarono all'entrata in casa di Molly e Arthur. Ron, che si era alzato a metà dal divano dove si era seduto dopo l'entrata della sorella, vi si risedette con un tonfo che, se c'è ne fosse stata, avrebbe sollevato una nuvoletta di polvere.
Arthur prese la parola:"come era il negozio babbano?"
Ron era troppo stanco per rispondere, ma provò comunque una punta di rimorso nel vedere la luce di genuina coriusità che animava il padre spegnersi, per lasciar posto ad una espressione delusa alla risposta del figlio:"come qualunque altro negozio, papà"
"comunque non è questo il momento" intervenne Molly, scoccando un'occhiata di rimprovero all'ultimo figlio maschio.
Ron sbuffò.
"dovete mettere in cucina la roba" proseguii imperterrita la madre ignorandolo. Indicò le buste per terra, che ancora spostavano ai piedi della porta di ingresso.
Hermione si affrettò a chinarsi per prenderle, e, a malincuore, Ron si alzò dal divano per aiutarla.
"Faccio io" strillò in quel momento Ginny, raggiungendo Hermione con un balzò. "l'aiuto io Ron" aggiunse poi.
Ron le fissò sconcertato e incontrò gli occhi color terra pieni di confusione di Hermione. Era troppo stanco per indagare, e, ancora una volta, piombò pesantemente sul divano.
Le due ragazze scomparvero in cucina, ed armeggiarono con la spesa, creando strani rumori.
Fra i quattro Weasley sul divano passò un attimo di silenzio.
"Ma allora dove è Fleur?!?" esclamò allora Ron, con la strana sensazione che se nessuno di loro avesse spiccicato parola sarebbe impazzito.
"è andata-"
Una porta sbatte violentemente, interrompendo.
"è ma che diamine" sbottò allora Bill, facendo sobbalzare gli altri tre.
Ron fissò la porta della cucina, che si era riaperta, e gli parve di scorgere la porta del retro che conduceva in giardino spalancata.
Corrugò la fronte e rimase in attesa.
Passi felpati.
"bhe, che avete da guardare" la voce stizzita di Ginny giunse dal frigo, arrivò alla porta che dava sul soggiorno e la chiuse. Il rumore rimbombò nella casa vuota.
"forza Bill" esclamò George solare "vediamo se riesci a finire la frase."
"stavo dicendo" proseguii Bill ignorandolo, e Ron fu costretto a riportare l'attenzione su di lui "che è andata a casa, per un giramento di testa"
"ah" mormorò Ron. Non gli importava granché di che fine avesse fatto Fleur ma aveva sperato che la storia occupasse un buon quantitativo di tempo per non essere in ascolto del silenzio, e di non sforzarsi, quindi, di trovare altri elementi di conversazione.
Evidentemente però, era l'unico che necessitava di sentire le voci altrui, in quanto i fratelli erano già tornati alle loro occupazioni:guardare il vuoto.
Ron sbuffò, frustrato.
Come fanno a stare nel silenzio?
So alzò ed andò in cucina. Poggiò una mano sulla maniglia e Bill, Percy e George lo videro volare all'indietro, sbattendo con forza contro la parete opposta.
"ma che diavolo..."
"Ronald" Ginny apparve sulla soglia del soggiorno "stai al tuo posto"
Scomparve di nuovo, nel silenzio attonito che avvolgeva i maschi.
Perché Ron doveva sempre immischiarsi? Ginny richiuse con forza dietro di sé la porta della cucina.
Si rimise a mettere a posto le scorte che avevano portato, e i suoi gesti tradiva il nervosismo e la frustrazione.
Perché Harry si era comportato così?
Non la riteneva in grado?
Non la riteneva capace?
Sbuffò. Anche se non voleva ammetterlo era preoccupata. Preoccupata del suo attacco.
Ritornò con la mente a quando si erano allontanati da Bill, cercando di capirci qualcosa.
Avevano appena finito di rimettere una trave del soffitto al suo posto. Avevano concluso.
"Bene" disse Bill rialzandosi "e fatta"
Harry e Ginny sospirarono di sollievo.
"a dopo" Bill scese dalle scale, imitato immediatamente da Ginny, che diede una pacca sulla spalla del fidanzato, ma lui non si mosse.
"Harry?" lo chiamò.
Nessuna risposta.
"Harry" chiese cauta avvicinandosi.
Ancora silenzio. C'erano solo il rumore delle proteste degli gnomi del giardino, e il loro sibilare nell'aria.
"Harry..."
Il ragazzo aveva lo sguardo perso nel vuoto e, ancora una volta, non rispose. In lontananza si sentii il tonfo ovattato di uno gnomo.
"Harry... Harry!" si portò le mani alla bocca.
Harry si era come riscosso, era coperto di sudore freddo, e gli occhi sembravano spiritati. Si passò ripetutamente una mano tra i capelli.
"oh Merlino" mormorò, la sua voce suonava distorta, estranea.
"Harry..."
Lui parve non sentirla, si accasciò alla parete.
"Merlino Merlino" si prese le ginocchia con le braccia, portandole al petto
"Harry cosa c'è? Che hai" Ginny si accovacciò accanto a lui.
Harry prese a muoversi avanti e indietro, dai rumori sottostanti la ragazza capii che Ron e Hermione erano tornati.
"va via"
"Harry ma cosa?...!"
"vattene Ginny!" sbottò lui. Si passò una mano tra i capelli, il respiro gli si fece sibilante. "non voglio che mi vedi così"
"cosa...?" le parole le morirono in gola. Harry sembrava distrutto.
Il moro alzò lo sguardo su di lei, e Ginny lesse in quegli occhi smeraldo una supplica che le fece stringere il cuore "Chiama Hermione. Ho bisogno della mia migliore amica."
Ginny aveva semplicemente annuito. Aveva detto a Hermione di raggiungere Harry sul retro della casa.
Sperava che almeno lei parlasse chiaro.
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Hermione camminava verso la Tana, con Harry al fianco. Era riuscita a dissipare i suoi dubbi, a giudicare dal sorriso che aveva in viso.
Tuttavia gli lanciava occhiate di traverso.
Avrebbe parlato con Ginny, poco ma sicuro.
Poi lampante le venne un'idea, come una luce bianca che cresceva di intensità nel suo cervello.
"ma certo!" esclamò.
Harry la fissò confuso.
"Non ti lascerò solo" disse Hermione, fiutando il suo disorientamento.
A Harry quelle parole bastarono.
Hermione si diresse da Molli e Arthur, dietro di lei la coda volava, creando una curiosa scia marrone.
Quando arrivò davanti ai due aveva l'affanno, ma riuscii comunque a chiedere:
"ha un telefono, signor Weasley?"
Gli occhi do Arthur Weasley si illuminarono.
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Bill e Percy se ne erano andati, e sul divano rimaneva solo Ron.
La porta di ingresso si spalancò, lasciando entrare un Harry confuso.
Come attratta da una calamita, Ginny si precipitò in soggiorno, Ron notò che lo guardava con apprensione, ma non capii perché.
Harry le rivolse un sorriso stentato, per rassicurarla, ma lei si ritrovò a essere più turbata di prima.
"cosa avete comprato" domandò Harry a Ron, sedendosi affianco a lui.
"pappine, pannolini, salviettine... Sapevi che ci sono più di dieci Marche solo per queste ultime? E dicono tutte la stessa cosa, per Merlino! Non fanno altro che confonderti, ma come fanno le donne babbane a distinguerle?" Ron lo fissava seriamente curioso di scoprire la spiche delle Babbane.
Harry era rimasto come stordito dal fiume di parole che gli aveva vomitato addosso il migliore amico. Rimase a guardarlo, colpito dalla velocità con la quale le aveva snocciolate, velocità che credeva possibile solo ad Hermione. Sbattè le palpebre. Voleva una risposta?
"Non lo so" disse, ancora shockato.
"bhe" Ron si strinse nelle spalle "è più facile da noi"
"o forse tu sei troppo stupido" ipotizzò Ginny, guadagnandosi un occhiataccia dal fratello. Si sedette anche lei sul divano, studiando Harry.
La crisi sembra sia passata pensò, e sperava ardentemente di non sbagliarsi.
"da voi lavorare come è stato?" domandò ancora Ron. Ora che aveva due interlocutori attivi non voleva riprecipitare nel silenzio.
"Rose e fiori" rispose Harry, ironico.
Ron lo guardò male "mi ero solo interessato" e calcò sull'ultima parola.
"con Bill è stato facile" rispose Ginny, attorcigliandosi una ciocca di capelli rossi sull'indice "faceva tutto lui"
Ron la guardò, sospettoso "per sua spontanea volontà, immagino"
Ginny Sorrise smagliante "assolutamente"
Il rosso non era convinto, ma sua sorella riusciva sempre a far fare agli altri quel che voleva. Si strinse nelle spalle. Meglio non indagare.
"Gente!!!" trillò una voce solare entrando in casa in quel momento.
Hermione si sedette sul divano vicino a Ron. "rimango tutta la settimana con voi" aggiunse, sempre sorridente.
Ron la fissò.
Harry la fissò.
Ginny la fissò.
Vedendo tutti quelli sguardi addosso, il sorriso di Hermione vacillo, fino a spegnersi.
"ma è fantastico!!!!" esclamarono poi tutti e tre all'unisono.
Ron era felice perché così passava più tempo con la sua fidanzata.
Harry era felice perché così non sarebbe rimasto solo.
Ginny era felice perché avrebbe avuto una confidente.
Hermione Sorrise.
E il giorno dopo Teddy sarebbe stato alla Tana.
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"adesso mi spieghi perché vai avanti e indietro?" domandò George alla sorella.
Era la mattina del 10, Harry era appena andato a prendere Teddy, ed erano già tutti svegli.
Il salotto era occupato solo da George, Molly, Arthur e Ginny.
Ron e Hermione erano usciti, dicendo che andavano nel giardino della Tana.
Vanno al loro posto aveva pensato Ginny, e aveva ragione.
"sono nervosa" rispose Ginny.
George si limitò a sospirare.
La porta si aprii proprio quando Ginny era di spalle. So voltò di scatto.
"Harr... Ah" disse delusa.
"grazie Ginny, anche io ti voglio bene" esclamò Ron rientrando in casa con Hermione.
"non è ancora tornato?" domandò quest'ultima.
"ti sembra che sia tornato, Hermione?" sbottò Ginny e riprese la sua marcia.
George si sporse verso la riccia "e nervosa" spiegò in un sussurro.
"ti ho sentito George" sibilò Ginny.
"molto nervosa" commentò sottovoce Ron.
Non abbastanza, in quanto Ginny si voltò verso di lui, furente.
"RONA-"
Fu interrotta da un bussare alla porta.
La rossa si catapultò ad aprire.
Harry Potter sostava sulla soglia con in braccio un bambino di quasi due anni.
Teddy Remus Lupin era finalmente arrivato alla Tana.

Romione: OltreWhere stories live. Discover now