Non Ci Voleva

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Per Hermione era scattato il terzo mese.
Il bambino continuava a crescere e a stare bene, ma della pancia neanche l'ombra.
Si consolava sul fatto che presto però, tutti avrebbero capito che era incinta.
Erano all'incirca a metà ottobre, e Ron e Hermione si stavano preparando per andare ad un altra visita, quelle di ruotin.
I nomi non erano cambiati: maschio Arthur Harry Weasley, femmina Rose Minerva Weasley. Non avevano però ancora informato i parenti della loro scelta, volevano farlo quando avrebbero saputo il sesso del bambino.
Oggi.
"sei pronta?" gli chiese dolcemente Ron entrando in stanza.
La trovò davanti allo specchio, di profilo.
Le si avvicinò da dietro, mettendole una mano sulla pancia.
"sei Sempre bellissima" le disse baciandole il collo.
Hermione Sorrise "ma io voglio vedere la pancia"
"perché?" chiese lui, senza però spiccata curiosità.
"potremmo iniziare a parlarle, lei scalcerà"
"lei?" chiese lui, ora attentissimo alla conversazione.
Hermione si strinse nelle spalle. "credo sia una lei" si giustificò.
"ah" Ron non sembrava troppo contento, ma sorrideva "comunque, sei pronta?"
Hermione annuii. Si infilò lo stesso vestito che aveva usato per le visite precedenti - che le andava ancora - e, insieme al marito si diresse al piano inferiore.
Fecero una veloce colazione, poi Ron si mise al volante dell'auto, partendo diretti all'ospedale.
Ron, notando l'innaturale silenzio nell'abitacolo, voltò la testa verso il posto del passeggero.
Hermione teneva gli occhi chiusi, la testa appoggiata allo schienale e le mani sulla pancia.
"Hermione?" la chiamò Ron, un po' preoccupato, ma cercando di non darlo a vedere.
Le aprii un occhio "mmm?" chiese stanca.
"stai bene?" domandò Ron, alternando lo sguardo alla strada di fronte a lui, alla moglie al suo fianco.
Hermione annuii "riposo solo un po' gli occhi" disse, e la sua palpebra cadde sull'occhio color terra.
Ron continuò a guardarla preoccupato, decidendo anche di rallentare la macchina, in modo da non spostare troppo Hermione.
Arrivati all'ospedale, lui scese e aprii alla moglie, che non sembrava essersi accorta che l'auto era ferma.
"Hermione?" la chiamò dolcemente, smuovendole un braccio.
Lei aprii gli occhi. Mormorò qualcosa di incomprensibile, e poi si rese conto che erano all'ospedale.
"scusa" disse mentre usciva dalla macchina "mi ero addormentata"
"tutto ok?" chiese Ron.
Le Sorrise, rassicurante.
"entriamo, allora"
Varcate le soglie dell'ospedale, notarono il trambusto, ma non ci badarono troppo.
Ormai non chiedevano più le indicazioni alle infermiere dietro il bancone: dopo tre visite erano praticamente di casa.
Arrivarono al solito corridoio tappezzato di sedie rosa e azzurre, e si sedettero in attesa.
Questa volta c'erano diverse coppie, ma sembravano tutte al primo figlio, tranne una, in cui il padre teneva in braccio un bambino di due anni, e la madre aveva un pancione sicuramente da nove mesi.
Hermione si incantò a guardarla: si passava gentilmente la mano sulla pancia, e rivolgeva a questa dei sorrisi quasi impercettibili.
Chissà quando io sarò così pensò la riccia, e si passò distrattamente una mano sul ventre.
Diverso tempo dopo, finalmente chiamarono Ron e Hermione.
"Weasley?" disse una giovane infermiera, avvolta in un camice troppo piccolo, che le metteva in risalto il seno.
Hermione guardò la moretta con disapprovazione.
Ron, senza dare segno di aver notato il petto della giovane donna si alzò, prendendo per mano Hermione, in modo che anche lei potesse fare lo stesso.
Hermione si lasciò tirare su e insieme al marito si diresse a fare la visita.
Varcarono la porta e trovarono il solito dottore un po' vecchio che, come aveva detto lui stesso, probabilmente avrebbe fatto nascere il bambino.
Hermione si sdraiò sul lettino, scoprendosi la pancia, come ormai era abituata a fare.
Il dottore passò il gel sulla pancia di lei, e, involontariamente, Hermione ebbe un sobbalzò per quanto fosse freddo.
A questi non c'era abituata.
Ron scruta a tutto con sguardo critico, più preoccupato e attento del solito: la scena in macchina lo aveva spaventato.
Temeva che qualcosa non fosse nella norma.
Perciò guardava con insistenza il medico, attento a qualsiasi cambio di espressione o turbamento.
Quando, però, si volto verso di loro sorrideva.
"volete sapere il sesso del bambino?" chiese.
Ron e Hermione si guardarono: gli occhi mare di lui avevano perso tutta l'angoscia di poco prima, e brillavano di curiosità; gli occhi terra di lei brillavano della stessa curiosità, ma mista a indecisione: voleva saperlo, ma voleva anche la sorpresa.
Intuii dagli occhi di Ron, però, che io desiderio di saperlo adesso era più forte, e, incredibilmente, lei si sentii investita dalla stessa impazienza di sapere quale nome dare al bambino.
"Si" risposero in coro.
"è un"
Un urlo soffocò le parole del medico.
L'infermiera dal camice stretto scattò fuori, seguita da Ron.
"sta partorendo!" urlò una voce maschile, e il rosso si sorprese a sentirla e a riconoscerla.
Oh merda.
Hermione su stava rivestendo, pronta a lasciare il lettino a qualcuno che ne avesse bisogno.
Il medico la precedette fuori, e non credette ai propri occhi.
Neanche Hermione lo fece.
Quando aveva sentito le parole "sta partorendo" non aveva riconosciuto la voce, e aveva immediatamente pesati alla donna incita di nove mesi con il bambino di due anni.
Si sbagliava.
Un altro uomo e un altra donna erano entrati in stanza con due bambine al seguito.
Bill e Fleur, e lei era in travaglio.
Ron scattò al fianco del fratello, che sorregge a Fleur dolorante.
Dominique piangeva, aggrappata alla gamba del padre. Ron la prese in braccio, cercando di calmarla.
Hermione, vedendo il marito in difficoltà, lo raggiunse, e prese in braccio Victoire, che sembrava sconvolta.
"Hermione" mormorò Ron come ammonimento: non voleva che la donna faticasse troppo.
Dominique prese a piangere più forte, e Ron la cullò come meglio poteva.
"Da questa parte" l'infermiera dal camice stretto portava una sedia a rotelle, dove Fleur ci si sedette con un Sospiro di sollievo.
L'infermiera la portò dal medico che aveva visitato Hermione, e la porta si chiuse.
"Mamma!!!" strillò Dominique disperata, fra le braccia di Ron.
"dove la portano?" chiese Victoire in un sussurro, rivolta a Hermione.
"starà bene" assicurò la riccia prima di sedersi su una sedia azzurra.
Ron la imitò, e riuscendo così a calmare anche Dominique.
Adesso sorrideva.
Ron la mise sulle gambe e le fece fare il cavallino.
Victoire, in braccio a Hermione, guardava lo zio e la sorella sorridendo.
Dalla porta chiusa, inaspettatamente, si sentii il pianto di un bambino.
Ron e Hermione si scambiarono uno sguardo, poi si alzarono - portando con loro le bambine - e si avvicinarono.
Il medico uscii in quell'istante dalla porta, stremato ma sorridente.
Quando i coniugi Weasley entrarono trovarono Fleur sdraiata sul lettino dove poco prima Hermione aveva fatto la visita, con un fagottino tra le braccia. Bill era accanto a lei, guardavano il bambino incantati.
"Mamma" sia Dominique che Victoire si sporsero verso la madre, e Bill le andò a prendere.
"Vic, Domi, vi presento il vostro fratellino, Louise Weasley" disse Bill, posando le bambine ai due lati della madre.
Vic e Domi guardarono incantate il bambino, e Ron e Hermione guardavano con la stessa espressione la famiglia di Bill e Fleur.
C'era solo una parola per descriverla:
Felice.
Ron prese per mano Hermione, e lei si passò una mano sulla pancia, non vedendo l'ora che anche il suo bambino nascesse.

Romione: OltreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora