Ritorno E Complimenti

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"ok, spiegami perché dobbiamo farlo" chiese Ron per la milionesimo volta alla moglie, mentre rifaceva il letto.
Hermione alzò gli occhi al cielo, mentre girava per casa mettendosi il cappotto. "perché siamo persone gentili e responsabili sulle quali le altre persone possono contare" rispose secca.
"ma stiamo saltando tutti i nostri giorni liberi!" protestò Ron, non volenteroso a prestarsi per opere di carità.
"Ronald" Hermione si voltò bersi di lui "sono i tuoi fratelli"
"lo so" Ron sistemò l'ultimo cuscino e raddrizzò la schiena "appunto per questi possiamo non andarci. Sono giustificato!"
Lei mise su una faccia a metà fra lo sconvolto e l'oltraggiato. Poi si voltò, diretta al piano inferiore.
"Hermione" la chiamò Ron inseguendola.
La donna si fermò alla porta della cucina, girò su se stessa per guardarlo e si appoggiò allo stipite. "un giorno potrebbe servire a noi"
Lo fulminò con uno sguardo glaciale ed entrò nella cucina, fendendo l'aria con la coda di cavallo che si era fatta, segno che la discussione era finita.
Ron Sospirò: non voleva arrendersi così facilmente, ma non aveva scelta.
Entrò in cucina e si mise a fare colazione. Trovò la moglie già a mangiare e, soprattutto già vestita.
Se lui non l'avesse  accompagnata lei ci sarebbe andata lo stesso.
Conscio della conclusione dei piani della donna, una volta finita la colazione, si vestii velocemente - prendendo le prime cose che gli capitava o a tiro. Tanto mi vedranno solo la mia famiglia pensò - e scese di sotto quando era pronto.
Hermione era già alla porta. Gli Sorrise.
"allora vieni?" gli chiese.
"si" Ron sbuffò, le circondò I fianchi con le braccia "ma solo perché tu vuoi"
Hermione si alzò sulle punte e lasciò al marito un tenero bacio sulle labbra.
"lo so" disse prima di staccarsi da lui. Fu lei ad aprire la porte e camminare spedita verso il vialetto della casa, senza guardarsi indietro.
Ron rimase interdetto sulla porta, a fissarla confuso. Voltò la testa verso la casa vicina, quella dei Potter, aspettandosi di veder uscire i due coniugi.
Non uscii nessuno.
"Ron?" Hermione, già alla fine del vialetto di casa si voltò, alla ricerca del marito, temendo che avesse cambiato idea.
"non aspettiamo Harry e Ginny?" chiese il rosso.
Hermione guardò la casa di fianco alla loro, poi scosse mestamente la testa. "non lo so, ma se aspettiamo rischiamo di fare ritardo." e riprese a camminare.
Ron guardò l'orologio che aveva al polso, e rincorse la moglie.
"non siamo in ritardo" disse, ed era la verità.
"in ritardo sul mio anticipo" spiegò Hermione.
"cos..e perché vuoi arrivare in anticipo?" chiese lui mentre la affiancava in un passo molto veloce.
"perché si"
Lui la prese per un polso "Herm, aspetta possiamo fare anche con più calma"
Hermione fece per tirare via la sua mano, poi Sospirò.
"va bene" disse scocciata "facciamo con calma."
Ripresero a camminare con un passò più lento, rilassando un po'.
Anche se Ron percepiva un certo nervosismo da parte di Hermione, come se si rilassasse solo lui.
La guardò in sottecchi.
La donna si torturava le mani e si mordeva il labbro inferiore con i denti.
Fu il turno di Ron di sospirare "e va bene, corriamo"
La moglie gli lanciò un sorriso riconoscente, poi camminò a passo di marcia, con Ron alle calcagna.
Velocemente arrivarono al "vicolo della smareriallizzazione" e girarono su se stessi tre volte, tenendosi per mano.
Ron sentii l'aria mancare, come se fosse infilato a forza dentro un tubo troppo stretto.
Nel giro di mezzo secondo si ritrovarono difronte alla Tana.
Molly e Arthur avevano proposto di fare una cena con tutti i nipoti, più gli zii, e Hermione era voluta andare per forza.
Ron ne avrebbe fatti volentieri a meno, dato che ci erano stati di recente, ma nemmeno lui riuscii a trattenere un sorriso felice che gli incespicò il volto.
Hermione si fiondò dentro il cancello, quasi correndo.
Prima che arrivasse fuori dalla suo portata, Ron la afferrò per un polso, e la attirò a sé.
"Ferma, Ferma, Ferma" le disse, muovendo un dito ammonitore davanti alla sua faccia confusa. "prima facciamo un ritorno"
Hermione lo guardò disorientata, e Ron iniziò a tirarla verso il bosco della Tana "visto che siamo in anticipo..." disse, lasciando la frase sospesa, mentre si addentravano nel bosco.
Hermione capii e Sorrise.
Arrivarono a una radura circolare, con al centro spiccava un tronco caduto, che adesso era in orizzontale, parzialmente coperto di Edera.
Era il loro posto.
Dopo essersi trasferiti non c'erano andati spesso, per via della distanza, quindi ritrovarlo così, davanti ai loro occhi, quasi immutato, come se fosse congelati nel tempo, era un bello shock.
"wow" sussurrò lei, staccando la mano da Ron, e avanzando verso la radura.
Ron la raggiunse, abbracciandola da dietro.
"è uguale" commentò.
Hermione annuii, gli occhi che le brillavano. Il suo sguardo vagò sugli alberi intorno, fino a fermarsi su quello di ciliegio.
Ron, come se le avesse letto nel pensiero, la sospinse in avanti, avanzando verso l'albero.
Si ritrovarono a una piccolissima distanza, e Hermione toccò la corteccia. Sembrava che la accarezzasse.
"Ti ricordi?" mormorò. "qui è stata la prima volta che-"
"ci siamo detti Ti Amo" completò Ron, alternando o sorrisi dalla moglie al. Ciliegio.
Hermione alzò lo sguardo si di lui, poi poggiò le proprie labbra su quelle del marito, che aveva baciato così tante volte, ma che quando lo faceva era come la prima volta.
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Uscirono dal bosco della Tana sorridenti.
Appena entrarono alla Casa, però, il loro sorriso si allargò.
"Ron, Hermione"
Teddy Remus Lupin veniva loro incontro, sorridendo.
Ron si abbassò e aprii le braccia, il bambino si tuffò dentro queste, e Ron lo sollevò per aria. Il bambino aveva sei anni, eppure Ron lo prendeva ancora in braccio senza alcuna fatica.
"come va?" chiese giovanile lui, sistemando un po' meglio il bimbo.
"Ho imparato a cambiare colore degli occhi" disse Teddy gasato.
"mmm, fa vedere" disse Hermione avvicinandosi al piccolo e scompigliandogli I capelli. Lo guardò dritto negli occhi, e li vide diventare, da una tonalità di marrone, a una più chiara.
Gli Sorrise "Bravissimo" si complimentò.
"non mi è riuscito bene" si lagnò lui mettendo il broncio "prima sono riuscito a farli diventare verdi, adess-"
"Frena" lo interruppe Ron, prima che il bambino iniziasse un monologo per deprimere se stesso e gli altri "lei è la Strega più brillante della Sua Età! Sai cosa significa ricevere un complimento da lei?"
Teddy scosse la testa, incantato dal sorriso di Ron.
"che sei stato bravissimo" il rosso lo fece ondeggiare un po'.
"Davvero?" chiese il bambino guardando la donna.
"oh si" rispose questa sorridendo.
Teddy Sorrise di rimando, ma non sembrava troppo convinto.
Ron si chinò al suo orecchio "sai una cosa? A me non ha mai fatto complimenti"
Teddy rise.
Ron lo rimise a terra, un po' stanco.
Il bambino lo guardò.
"zio Harry e zia Ginny?" chiese.
"arrivano" gli assicurò Ron "siamo noi in anticipo"
"ah" Teddy Corrugò la fronte "perché siete venuti in anticipo?"
Ron accennò con la testa a Hermione che parlava con Andromeda Tonks.
"chiedilo a lei."
Teddy Sorrise.
Un sonoro pop distrusse tutti dalle loro attività.
Bill e Fleur avanzavano nel giardino, lui con in braccio Victoire e lei con il passeggino, dove riposava la piccola Dominique.
Appena la bambina si girò nelle braccia del padre e vide Teddy scalciò per essere messa giù.
Con un Sospiro Bill la accontentò.
"Teddy" strillò la bambina correndo verso l'amico.
"Vic" disse lui.
Dopo che la bionda ebbe salutato il maghetto si girò verso gli unici zii presenti.
Ron non le fece nemmeno aprir bocca, che la sollevò in aria, baciandole la fronte.
"zio" Victoire allargò le braccia, allaciandole dietro il collo dello zio.
Hermione le carezzò piano la testa, già ricca di capelli lunghi e biondi.
Victoire si voltò verso di lei e la salutò.
"va dalla nonna" le disse Hermione.
La piccola annuii, e Ron la mise giù.
Insieme a Teddy si diresse da Nonna Molly, in cucina.
"bhe, ciao" Bill era a un passo da loro, fuori dalla porta.
Ron e Hermione si affrettarono ad entrare, e sedersi sul divano, in modo che Bill e Fleur potessero fare lo stesso.
Si salutarono un po' frettolosamente, dato che dopo poco arrivarono anche Percy e Audry con Molly II e Lucy.
La più grande corse immediatamente dallo zio Ron, che la prese in braccio come aveva fatto con tutti gli altri.
Hermione invece prese Lucy, In modo che Audry - che la teneva in braccio - potesse salutare tutti gli altri.
Quando arrivarono anche George e Angelina e Harry e Ginny pranzarono, e tutto trascorse nel modo migliore.
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Si stavano tutti preparando per andare via.
I bambini si erano quasi tutti addormentati.
George a Angelina se ne erano già andati.
Ron e Hermione si stavano mettendo il giacchetto, pronti a salutare tutti.
Non avevano calcolato un piccolo imprevisto, però.
"Audry, Dobbiamo andare al Ministero" disse Percy allarmato.
"perché?" chiese la donna.
Lui le passò un foglio, nel silenzio attonito che regnava nella stanza.
Lei sbuffò.
"cosa c'è?" chiese Molly.
"niente" Audry si massaggiò le palpebre chiuse "ci serve qualcuno che tenga le bambine per la notte"
"perché?" chiese Harry, mentre armeggiava di aprire la porta con Teddy addormentato in braccio.
"lunga storia"
"possiamo tenerle noi" disse Hermione.
Ron annuii alle parole della moglie: gli dispiaceva un po', ma amava i suoi nipoti "
" se no possono stare qui" intervenne Nonna Molly.
"No" disse Ron: non voleva che la madre faticasse "possiamo tenerle noi, davvero."
"grazie" Audry Sospirò di sollievo.
"ma figurati" Hermione prese la piccola Lucy addormentata e Ron fece lo stesso con la sorella.
Percy e Audry svegliarono velocemnte la maggiore, per informarla che avrebbe dormito dagli zii, e quella parve molto felice. Si riaddormentò subito.
Mentre si dirigeva o verso casa, con accanto Harry Ginny e Teddy, non parlarono, per non svegliare i bambini.
Si salutarono molto silenziosamente, con due baci sulle guance.
Entrati in casa stessero le due bambine sul letto matrimoniale, rimboccando loro le coperte, e i coniugi si sistemarono sul divano.
Era notte fonda, quando Ron rivolse la parola a Hermione.
"sei sveglia?" sussurrò.
"cosa vuoi Ron?" chiese lei un po' scocciata.
"oggi ho detto una cosa a Teddy" riprese il rosso.
Hermione annuii, ad occhi chiusi, invogliandolo proseguire.
"gli ho detto che non mi hai mai fatto complimenti, sai per tirarlo su di morale, dopo che non era riuscito a cambiare colore degli occhi"
Hermione alzò le palpebre di scatto, lo guardò nel buio. "primo" disse, sistemandosi meglio sotto il peso del marito che le stava sopra "c'è riuscito, secondo: non ti ho mai fatto complimenti?"
Ron scosse la testa, e si apprestò per tornare a dormire.
Hermione appoggiò la testa al bracciolo del divano, pensosa.
Prese una decisione.
Si girò sul piccolo divano fino a baciare le labbra dell' uomo che amava.
Non lo vide, ma percepii lo sguardo sorpreso di Ron.
Hermione sussurrò solo poche parole all'orecchio dell'uomo, tirandosi su sui gomiti, la massa i forme di capelli che le ricadeva di lato.
"sei il miglior marito che una donna potesse desiderare"
Sorrisero entrambi, poi tornarono a dormire.

Romione: OltreWhere stories live. Discover now