Capitolo 39

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-Voglio sapere tutto quello che è successo- dice Gale, quando usciamo in cortile.
Gli racconto tutto, ogni minimo particolare.
-Mi sono perso tutto questo?- chiede perplesso.
-Anche di più, ma tutto in poche ore non penso ti possa far bene- dico.
-Infatti, ho un gran mal di testa, dovrei riposare- dice.
-Certo, ma prima voglio sapere come fai ad essere quì- gli ricordo.
Lui sbuffa e mi chiede di entrare e parlarne dentro perchè sta iniziando a fare freddo.
Quando arriviamo in camera mia ci sediamo sul letto e dopo alcune titubanze finalmente inizia a raccontare.
-Non so da dove iniziare- ammette.
-Il tuo cannone, tu eri morto!-
-Infatti, ero morto-
-E perchè ora...?!- insisto.
-Katniss, ti spiego, mi hanno raccontato alcune cose, non so se sono verità, perchè io sinceramente non ricordo nulla di quei giochi-
Annuisco. -Uh-hu-
-L'hovercraft prese il mio corpo dal suolo, dopo che il mio cuore smise di battere, ma mentre salivo il contatto con il ferro, aiutato da una leggera scossa elettrica, ha fatto in qualche strano modo ripartire il mio cuore-
-Poi che ti hanno fatto?-
-Mi hanno curato, e sono ritornato in forma, mi avevano assicurato che sarei tornato al 12, ma poi mi chiusero in prigione, la mia libertà sarebbe stato un atto di ribellione-
-Loro non potevano permettere che ci fossero due vincitori...- rifletto.
-Esattamente. Pensavo davvero che sarei morto in prigione,fino a quando non conobbi il mio compagno di cella-
-Tomas?-
Gale annuisce. -Sì, lui. Per le prime settimane non mi parló neanche, poi si sciolse pian piano, non mi ha mai detto di quale distretto fosse, e neanche come ci era finito lì, diceva che l'unica cosa che doveva interessarmi di lui era la sua voglia di scappare da quella prigione-
Si prende una pausa, rabbrividendo al ricordo di quei momenti.
-Mangiavamo due volte al giorno, se eravamo fortunati, il sole era diventato ormai per noi un qualcosa di irraggiungibile, l'aria puzzava di chiuso, e le condizioni igieniche erano cento volte peggiori di quelle in cui vive la persona più povera del distretto-
Immagino un animo come quello di Gale, in una condizione del genere, senza poter essere liberi, cacciare, o semplicemente respirare l'aria dei boschi.
-Deve essere stato terribile-
-Lo è stato, ma la mancanza di Madge ha reso quei momenti ancora peggiori, io e Tomas ci svegliavamo a vicenda da numerosi incubi tutte le notti. Ci svegliavamo senza sapere se era giorno o notte, vivevamo chiusi in gabbia, letteralmente-
-E quì come ci siete arrivati?-
-Siamo partiti più o meno 8 giorni fá, abbiamo ucciso, Katniss, tutte le guardie, mentre scappavamo qualche cella dopo la nostra c'era una ragazza, all'incirca della tua etá, si chiamava Aria, ci pregó di aiutarla, io stupido codardo volli scappare, ma Tomas rimase lì facendo di tutto per trovare nel mazzo di chiavi elettroniche che avevamo rubato ad una guardia, la chiave per aprire la sua porta- la sua voce si spezza e gli accarezzo la mano nell'inutile tentativo di dargli forza.
-Mentre Tomas cercava sbucarono dall'altro lato tantissimi pacificatori, in un numero esagerato, Tomas non aveva intenzione di muoversi, voleva salvare Aria, poi lei urló tra le lacrime che dovevamo scappare, di non preoccuparsi per lei, Tomas continuava a restare lì, Aria mi guardó con sguardo supplichevole e capii cosa intendeva, strattonai lontano dalla cella Tomas e lo trascinai con me verso l'uscita-
-Gale...- dico stringendolo in un abbraccio.
-Lei é ancora lì dentro...- mormora.
Vorrei dirgli qualcosa ma non so davvero cosa.
-Continua- lo incito.
-Appena fuori un pacificatore mi sparó la spalla, Tomas mi prese e mi aiutó a scappare entrando in un edificio enorme un poco più in lá.
Era una scuola, lo si capiva benissimo, pensavamo che dato che erano le tre del pomeriggio circa, non ci fosse nessuno ed iniziammo a riposare.
Il dolore alla spalla era atroce e Tomas non aveva idea su cosa fare, mi disse che andava a cercare qualcosa per medicarmi ma tornó con Ezra ed Hanna-
-Che ci facevano loro lì?-
-Si stavano organizzando per andare a trovare una persona...- dice.
I suoi occhi iniziano ad inumidirsi e gli chiedo se è sicuro di voler continuare lui annuisce e dopo un respiro profondo continua.
-Ezra ci fece nascondere a casa sua,raccontammo ad Ezra tutto tranne di Aria, ovviamente,e lui sembrava sul punto di chiedermi l'autografo, da perfetto capitolino-
Sorrido leggermente alla vista di Gale che fà una strana smorfia ed alza gli occhi al cielo.
-Ed Hanna?- chiedo.
-Lei era tornata dai suoi, ci disse che il giorno dopo sarebbe tornata a salutarci-
-Ma poi...- inizio.
-Il giorno dopo ha deciso di scappare con noi- continua lui.
-Come mai?-
-I genitori sono separati, non ha ottimi rapporti con il padre e la madre inizia pian piano ad odiarla, l'unica persona a cui teneva era in prigione- dice lui tirando sù con il naso.
-Non mi dire...- lo prego.
-Sì Katniss, Aria-

IL RIBELLE (sequel to "IL RAGAZZO DEL PANE)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora