POV KATNISS
Marcus mi spiega il piano e lo trovo semplicemente geniale. Non è molto articolato e studiato ma abbiamo molte versioni nel caso in cui qualcosa andasse storto ed è molto importante.
-Allora...- farfuglia Marcus. -Vuoi restare quì a dormire?-
-Oh no, non voglio darti fastidio e poi nell'ultimo periodo senza avere accanto Peeta non dormo più- ammetto.
-Katniss, il distretto a quest'ora è molto pericoloso e poi non daresti fastidio!- mi fa notare lui.
-Non dormirei comunque senza Peeta accanto-
-Prova quì! Prova a dormire! Magari riposi un pó. Domani sarà una giornataccia Kat!-
Sbuffo. -Okay... ma non va bene comunque, non ho niente quì con me- dico incrociando le braccia al petto.
-Non preoccuparti, so come aiutarti- dice rivolgendomi un sorriso triste.
Quando Marcus mi porge i vestiti di sua madre non li accetto subito ma poi mi arrendo.
I capi profumano di talco ed è come se traboccassero di amore materno.
Quando esco dal bagno Marcus incrocia il mio sguardo e non riesco a decifrare la sua espressione. È una camicia da notte lunga di un azzurro molto chiaro con delle spalline e il collo ovale. Quando lui entra nel bagno approfitto della sua assenza per preparare il divano. Prendo un cuscino dal cassettone e un lenzuolo bianco nell'ipotetico caso in cui stanotte facesse freddo. Alla fine sono soddisfatta del risultato.
-Te lo scordi- dice una voce alle mie spalle.
Mi giro verso Marcus che sposta lo sguardo da me al divano e viceversa.
-Non dovevo?- chiedo imbarazzata. -Scusa...-
-Katniss dormo io sul divano, ti ho già preparato il letto, vai-
Restiamo qualche minuto a battibeccare ma alla fine vince lui ed io dormo sul letto.
Mi stendo sul lenzuolo blu e vengo travolta da un profumo bellissimo. Profuma di primavera, di alberi di pesco e rugiada. Profuma di Marcus.
Inspiro profondamente e provo a rilassarmi. Guardo l'orario sul comodino di legno e noto a malincuore che sono le 3 del mattino.
Mi giro e rigiro fra le coperte in disperata cerca di sonno. Sono stanca, ma non voglio dormire. Ho paura. Ho paura di sognare Peeta.
Mi alzo dal letto e cammino scalza fino al soggiorno.
Marcus è sveglio e mi guarda mentre mi avvicino a lui.
-Non riesci a dormire, vero?- mi chiede quando lo raggiungo.
Annuisco.
-Vuoi parlare un pó?- mi chiede.
-Magari-
-Ti sta bene la camicetta di mia madre- dice rivolgendomi un timido sorriso.
Sorrido anch'io.
Marcus sfiora con i polpastrelli il tessuto all'altezza del mio ginocchio e vengo scossa da tanti brividi.
-Ti manca?- gli chiedo.
-Non l'ho mai conosciuta-
-C-come mai?-
-È morta durante il parto- dice lui senza spostare lo sguardo dal tessuto.
Resto in silenzio.
-Cos'è? Non dici il solito "mi dispiace"?- sogghigna lui.
-No, credo sia inutile- spiego.
Lui resta in silenzio.
-Se a me dispiace o meno non ti cambia la vita, è ovvio che mi dispiace per te ma le condoglianze non riportano in vita le persone- dico.
-Quando è successo a tuo padre... per questo non volevi condoglianze...- mormora lui.
-Esatto-
-Io non capisco, allora cosa è giusto fare secondo te?-
-Il silenzio, credo valga molto più di un mi dispiace-
Marcus annuisce e finalmente torna a guardarmi.
-Sei così strana, Katniss-
-Davvero?-
-Sei diversa-
-In senso buono?-
-In senso ottimo-
(..)
Apro gli occhi e sono stesa sul letto di Marcus. Non ricordo bene cosa è successo ieri sera, peró sono più che sicura di non essere andata io nel letto da sola.
Mi alzo e faccio il letto. Mi vesto,ripiego la camicetta azzurra e la poggio sul cuscino.
Quando scendo nel soggiorno ad aspettarmi trovo Marcus seduto sul divano a guardare la TV. Stanno trasmettendo un documentario sul distretto 1.
Mi siedo accanto a lui.
-Buongiorno- dice lui.
-Giorno-
-Dormito bene?-
-Ho dormito... wow-
Non dormivo da così tanto tempo che avevo dimenticato questa sensazione.
-Eccome se hai dormito, ieri sera mentre parlavamo ti sei addormentata sulla mia spalla e quindi ti ho preso in braccio e portata sul letto- mi racconta lui.
Rido. -Scusa-
-Nah...non ti preoccupare- dice lui facendo uno di quei suoi sorrisi sbilenchi.
-Che ore sono?- chiedo perlustrando con lo sguardo la stanza in cerca di un orologio.
-Le 11- dice Marcus.
-Come fai a saperlo?- gli
chiedo curiosa.
-Sono magico- scherza lui.
Rido. -Dai sii serio!-
-Ho guardato sul cerca persone, scema- dice lui.
Gli do un leggero schiaffo sul braccio e gli rivolgo un'infantile linguaccia che lui ricambia.
(..)
-Andiamo?- gli chiedo.
-Andiamo-
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IL RIBELLE (sequel to "IL RAGAZZO DEL PANE)
FanfictionQUESTA STORIA É UN SEQUEL primo libro: "IL RAGAZZO DEL PANE" secondo libro: "IL RIBELLE" terzo e ultimo libro: "LA FINE"