CAPITOLO5

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POV PEETA
Quando il cannone di Gale esplode Katniss si alza e corre in camera. Non ha versato una lacrima. La raggiungo e lei si é giá addormentata. Mi stendo accanto a lei.
-Questo é stato il più bello ma anche il piú brutto dei miei compleanni, ti amo- sussurro. Anche se non può sentirmi avevo bisogno di dirlo.
Le circondo la vita con un braccio e mi addormento. Fortunatamente non avremo scuola per un bel pó.
(..)
Katniss si gira in modo da avere la mia faccia davanti la sua. Sorride debolmente. Ha gli occhi rossi e nonostante avesse dormito ha le occhiaie scure.
-Buongiorno amore- sussurro. Lei non risponde semplicemente si avvicina di piú a me e nasconde il viso fra l'incavo del mio collo. Scoppia a piangere ed io la tengo stretta a me mentre le accarezzo i capelli. Vorrei dire qualcosa per farla stare meglio, ma mentre penso a cosa dire Katniss mi anticipa.
-Ho perso papá...i-io...non é giusto...non anche Gale e Madge- singhiozza.
-Loro sono ancora quí con te...- sussurro prendendole il viso tra le mani -sono ancora quí con noi, nei nostri cuori- continuo, poi la bacio.
Lei annuisce, deglutisce e con il palmo della mano si asciuga le guance.
Restiamo abbracciati per ore. A piangere, parlare e coccolarci.
Nessuno ci viene a disturbare. Sanno che abbiamo bisogno di questo.
L'unica cosa che riesco a pensare é: Gale é morto, ed é anche colpa mia.
(..)
Non pranziamo e verso le tre qualcuno bussa leggermente alla porta. Mi alzo e mi stendo sul letto di Prim poi Katniss dà il permesso di entrare.
Da dietro la porta sbuca Prim.
Non sembra nemmeno lei, é pallida, ha le labbra screpolate e gli occhi rossi e gonfi, circondati da un'ombra scura. É stata malissimo per Gale.
-Prim, tutto bene?- chiede Katniss mettendosi seduta.
-S-si...tutto bene, dovete scendere, c'é una persona per voi- mormora dopodiché esce.
Io e Katniss ci guardiamo negli occhi.
Jones.
Ci alziamo e ci cambiamo dopodiché scendiamo in salotto dove ci attende il sindaco.
-Peeta...Katniss...grazie per essere scesi ad incontrarmi...condoglianze- dice.
Io e Katniss ci sediamo, sul viso di Katniss compare un ghigno di rabbia e per evitare che scatti, parlo io.
-Ehm...grazie da parte di entrambi, e ci scusiamo per non avere dato le condoglianze anche a lei ma sappiamo che in questi momenti la solitudine é assai gradita..- dico. Katniss si morde il labbro duramente.
-Si, lo so, infatti sono quí per una cosa molta importante...-
-Sappiamo cosa sta creando- lo interrompe Katniss.
-Davvero?- chiede Jones.
-Si, ma sarei felice di ascoltare la vostra versione- dice Katniss, il suo é un tono che oscilla fra la sfida e il disgusto.
-Bene, allora. Sono ben 75 anni che gli Hunger Games uccidono bambini innocenti per il puro divertimento della capitale, continuano a parlarci del bisogno di ricordare,per evitare la nascita di una nuova guerra, continuano a mentirci e ad intimorirci. Siamo stati costretti a fare cose orrende come votare chi volevamo andasse agli Hunger Games e abbiamo aiutato con il nostro lavoro nelle miniere alla costruzione di bombe che hanno sterminato il distretto 13, ormai desolato e radioattivo. Credo sia arrivato il momento di dire basta a tutto ció, basta alla schiavitù dei distretti, basta agli Hunger Games, basta alle morti innocenti di bambini- dice.
Katniss scoppia a ridere.
-Credo, signor sindaco che lei questo discorsetto ve lo siate imparato a memoria- dice fra le risate. Jones é fermo e guarda dritto negli occhi di Katniss che pian piano si ricompone divertita.
-Continui- lo incito.
Jones tossisce. -C'è solo un modo per dire basta a tutto ció, con una ribellione e una ribellione come ben sapete...-
-Ha bisogno di ribelli- continua Katniss.
-Esatto Everdeen, una ribellione significa una rivolta e abbiamo bisogno di piú persone possibili, brave nella lotta, con le armi e forti, persone con un quoziente intellettivo alto in modo da elaborare piani, persone discrete con i computer o brave con le parole- dice Jones, spostando lo sguardo da me a Kat e viceversa.
-Abbiamo bisogno di persone come te, Katniss, tu sei bravissima con l'arco, potresti guidarci nei boschi per arrivare agli altri distretti o per nasconderci, sei molto forte emotivamente, e io sò che vuoi vendicarti, ho bisogno di te Katniss. E tu, Peeta, ho bisogno anche di te, sei forte fisicamente, intelligente e hai ottimi voti, sei davvero molto bravo con le parole, e anche tu, Mellark, vuoi questa ribellione-
-Nient'altro?- chiede Katniss tesa.
-Ho bisogno anche della signora Everdeen e Prim, sono ottime infermiere e nel caso qualche ribelle si facesse male avremmo bisogno di loro e le loro conoscenze-
Guardo Katniss, ha gli occhi socchiusi, la mascella tesissima e i pugni chiusi.
-Sú, dai Peeta, diglielo- mi dice Katniss.
-Non saró mai un soldato- dico fermo.
Katniss mi guarda accigliata.
-No invece, saremo entrambi dei ribelli, vi aiuteremo- dice.

IL RIBELLE (sequel to "IL RAGAZZO DEL PANE)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora