CAPITOLO9

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-Peeta!- urlo per la millesima volta.

Ancora una volta nessuna risposta.

Esce da una delle monotone casette Bennet e sua madre.

In realtà il suo nome non é Bennet, bensí Jay ma tutti lo chiamiamo con il suo cognome. Si precipita da me e si acciglia quando nota le mie guance inondate di lacrime.

-Cosa é succeso, Kat?- mi chiede preoccupato.

-P-Peeta, è s-scomparso- balbetto.

-Scomparso? Non eri con lui?-

-Ci eravamo d-divisi un secondo e quando s-sono tornata....- dico e non so cosa mi prende, semplicemente lo abbraccio forte -n-non l'ho piú trovato-

-Katniss vieni entra- dice facendomi entrare in casa sua, esito ma poi mi arrendo.

-Da quanto lo stai cercando?- mi chiede.

-Da quando é finita la r-riunione- riesco a dire. Jay spalanca gli occhi.

-Kat ma sono passate quattro ore!- dice ancora sorpreso.

Io faccio spallucce e tiro su con il naso.

-Hai controllato a casa?-

Annuisco.

-A casa sua?-

-Sí...-

-Dal sindaco-

Annuisco dinuovo.

-Ehm... in piazza?-

-Due volte-

-A scuola?-

Sto per dire "si" ma non sarebbe la veritá. -No!-

Bennet sorride leggermente.

-Andiamo-

Lo ringrazio ed usciamo insieme, mi fermo sotto l'uscio della porta.

-Kat?- mi chiede accigliato.

-Grazie, Jay- dico, mi sorride e ci incamminiamo verso la scuola.

Durante il tragitto Bennet mi chiese se avevo controllato al forno, al palazzo di giustizia, nei boschi e altri posti e la mia risposta era sempre e solo sí.

Quando entro nel cortile della scuola sono di nuovo in lacrime. Come sempre il portone é aperto e quando entro nel corridoio torno a chiamarlo.

-Peeta, sei qui?- urlo.

Nessuna risposta.

-Mellark!- urla Bennet.

Nessuno risponde, é tutto in silenzio ma ho la vaga impressione di essere osservata. Mi giro di scatto quando sento dei mormorii,ma vedo solo il resto del corridoio vuoto.

Controlliamo tutte le classi ma niente. Non c'é ombra di Peeta.

Controlliamo il cortile ma niente.

-Katniss é tardi... è meglio se ti accompagno a casa- dice Bennet, a malincuore annuisco sperando di incontrare Peeta lí.

C'è un leggero venticello che é piacevolmente tiepido dato l'imminente arrivo della primavera.

Lacrime salate continuano a inondare le mie guance e ho tantissimo sonno.

Quando arrivo sotto il cortile di casa mia mi sento male, mi gira la testa e credo di essere svenuta.

(...)

Apro gli occhi e sono nel mio letto, ho una fascia intorno il capo e mi gira tantissimo la testa. Credo di aver sbattuto la testa quando sono svenuta.

Dal sole che penetra dalla finestra intuisco che forse sono le undici o mezzogiorno, dato il sole molto alto.

Dovrei alzarmi ma sono stanca quindi aspetto che arrivi Prim, Peeta o mamma.

Peeta.

Alcuni ricordi sbocciano nella mia testa come fiori.

Provo a chiamare il nome di Prim o di mia madre. Ma la mia voce é simile ad un gemito di dolore.

Sto male e voglio dormire.

Chiudo gli occhi ma li riapro quando sento la porta aprirsi.

É Prim.

-Katniss! Sei sveglia- dice raggiungendomi nel letto.

-P-Peeta è quí?- chiedo con un filo di voce.

Prim si morde il labbro e guarda verso il basso, poi scuote la testa.

Dal piano di sotto mamma chiama Prim che scende da lei.

Il sorriso caldo di Peeta è il mio ultimo pensiero.

L'ultimo pensiero prima di addormentarmi.

Faccio un'incubo terribile.

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Eccolo! 🙌

Sono stanchissima ed è il massimo che sono riuscita a scrivere... vi chiedo scusa! ❤️

Beh.... cosa pensate sia successo? 😔💖

See u soon.

-C 💕💎

IL RIBELLE (sequel to "IL RAGAZZO DEL PANE)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora