Capitolo 38

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Resto immobile mentre la persona fuori la porta continua a bussare con i pugni.
Nessuno mi chiamava Catnip, oltre Gale.
E Gale non c'è piú.
Magari è frutto della mia immaginazione.
Magari è solo la mancanza di Peeta a farmi delirare.
Fino a quando Prim non esce dalla cucina.
-Katniss non apri?- chiede.
Io resto in silenzio.
Poi la voce proveniente da fuori parla di nuovo, non c'è dubbio, anche la voce è la sua -Catnip! Apri só che ci sei!-
Mi giro verso Prim che è sbiancata.
-G-gale?- mi chiede.
-È impossibile- dico io.
Lei cammina ancora con gli occhi spalancati ed io mi sposto per farla passare.
Apre lentamente la porta e l'altezza statuaria del mio migliore amico fà ombra al sole alle sue spalle.
-Finalmente- dice entrando ed abbracciandoci forte entrambe.
È Gale.
Non riesco neanche a pensarci, è lui, davvero lui.
-M-ma t-tu eri..- balbetto tra le sue braccia.
-Morto?- continua lui.
-S-si..- mormoro.
-Infatti lo ero- concorda lui premendosi la spalla, dove la stoffa leggera della sua maglia è impregnata di sangue e sporca di fango, cenere e sudore, come il suo viso e le sue mani.
-Ho da raccontarvi molte cose- dice.
Annuisco, incapace di credere ai miei occhi.
Sto parlando con Gale?
Si, oddio si.
-Ma prima...- inizia.
Mia madre esce dalla cucina e lo vede.
Ha piú o meno la mia reazione, resta ferma, immobile, con gli occhi spalancati e il viso sbiancato.
-Sembra che tu abbia visto un fantasma, Mary- ironizza Gale andando ad abbracciarla.
Mi accorgo di star piangendo quando noto una lacrima solitaria rigare il viso di mia madre. Prim invece sorride ampiamente felice di vedere, quello che per lei è un fratello, come Peeta.
Peeta. Deve saperlo.
-Sei ferito- dice mia madre guardando con sguardo preoccupato la spalla di Gale.
-Si, ma io non sono un caso grave- dice.
Tutte lo guardiamo confuse.
-Entrate- dice.
Entrano un capitolino che sorregge un ragazzo moro,e una ragazza bionda visibilmente a disagio con un ustione tremenda su metá viso.
-Oh, ragazza vieni subito quí! Prim fai un impacco, é un'ustione di secondo grado minimo!- dice mia madre in preda al panico.
Mentre Prim fá sedere quella ragazza io mi avvicino al ragazzo che non riesce a stare in piedi.
-Come ti chiami?- chiedo facendolo sedere vicino all'altra ragazza e Gale.
-Tomas- dice lui.
-Bene Tomas, cosa ti é successo?-
-Sono caduto arrampicandomi, credo di essermi rotto qualcosa- dice, avrá all'incirca 19 anni.
-Madre- la chiamo -controlla Tomas, questo ragazzo, é caduto- dico.
-Certo cara, Tomas vengo subito- dice mentre inietta qualcosa con una siringa all'altezza della giugulare della bionda.
Tutta questa puzza di sangue mi sta dando al cervello.
-Gale! Mamma per Gale, posso fare qualcosa?- chiedo.
-Non puoi togliere il proiettile?- dice mentre prova a far fare alla gamba e al braccio di Tomas alcuni movimenti. -Si- dice tastando il rigonfiamento all'altezza del gomito -il braccio è rotto, la gamba ha avuto solo una contusione-
-Mamma!- la chiamo.
-Si Katniss! Ci penso io a Gale, tu inizia a fasciare il braccio di Tomas- ordina.
Annuisco e mi avvicino a Tomas che ora ha vicino a lui il capitolino, é impossibile non riconoscere una persona di Capitol City, nonostante sia arrivato fino a quí, lui profuma ancora come se fosse appena uscito dal bagno.
Prendo le fasce da un cassetto della dispensa e dopo aver passato della roba gelatinosa passatomi da mia madre, inizio a fasciare il braccio muscoloso di Tomas.
É un ragazzo normalissimo, moro con gli occhi scuri.
-Di che distretto sei?- gli chiedo.
Lui non risponde.
-Non l'ha detto neanche a noi- dice il capitolino.
-Come ti chiami tu?- chiedo.
-Ezra- risponde.
-Che ci fà un capitolino nel distretto 12?- chiedo turbata.
-Se questi quá- indica la bionda, Gale e Tomas -sono quì, e grazie al sottoscritto-
Tomas annuisce sforzandosi di non piangere.
Ezra è un pò piú grande di Tomas, ma non fisicamente, solo d'etá. Ha i capelli e gli occhi uguali a Tom,ma i lineamenti sono molto meno definiti.
Tomas ha la mascella ben definita, mente Ezra... non ho mai visto un uomo come lui.
Ezra sembra inquieto, arrabbiato, triste.
Tomas smarrito.
La bionda non smette di piangere, le lacrime mettono ancora di più in risalto i suoi occhi azzurrissimi, immagino sia di qualche distretto favorito.
-La ragazza- dico -di che distretto é?-
-Hanna? È di Capitol City- risponde Ezra.
Non me l'aspettavo. -Vi conoscete?- chiedo.
-Sono il suo insegnante- dice.
-Ah... lei é un insegnante?- chiedo.
-Di colpo mi dai del lei?- ride con nullo entusiasmo e divertimento. -Si lo sono, ma non essendo mia alunna credo tu possa chiamarmi Ezra, e non Signor Fitz o professore, dammi del tu-
Annuisco, poi fermo la fasciatura di Tomas. Lui azzarda un piccolo sorriso.
-Katniss- mi chiama Gale, che ora ha una fasciatura impregnata di sangue all'altezza della spalla.
-Si?- chiedo.
-Usciamo in cortile; abbiamo molte cose di cui parlare-

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E anche questo capitolo é andato!
Nel prossimo capitolo Gale racconterá a Katniss cosa é successo e come fá ad essere lí, e inoltre Katniss capirá che qualcuno le ha mentito, chi?
Secondo voi?
-ciao🌺:)

IL RIBELLE (sequel to "IL RAGAZZO DEL PANE)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora