CAPITOLO17

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-Stai scherzando, spero- dico.

-No Katniss é la cosa migliore- spiega Watson.

Scuoto la testa. -Dobbiamo aspettare Peeta- dico.

Sulla stanza si alza come un sospiro a mezz'aria, tutti mi guardano con aria affranta.

-Katniss...Peeta é scomparso da 1 mese, é ufficialmente disperso... é definito...- bisbiglia Watson.

-Definito?- incalzo.

-Deceduto- termina Jones.

Gli rivolgo un'occhiataccia che purtroppo non lo uccide. Mi alzo ed esco di corsa dalla stanza. Inizio a camminare avanti e indietro per tutto il corridoio.

Poi ho un lampo di genio. Entro con passo pesante di nuovo nella sala silenziosa.

Mia madre mi rivolge un sorriso rassicurante ma riesco a vedere i suoi occhi lucidi nella flebile luce delle candele.

-Non si va da nessuna parte- esordisco.

Attiro l'attenzione di tutti. Si alzano alcuni mormorii e la risata grossa di Jones.

-Cosa?- chiede, l'ex sindaco.

-Senza di me non potete partire, giusto?-

La faccia di Jones si colora di rosso e sul suo volto compare un ghigno. Gonfia il petto come se stesse trattenendo il respiro per potermi urlare contro ma poi si calma e annuisce.

-Giusto- dice Bennet.

-Io non voglio andarci domani, quindi l'impresa é rimandata- dico incrociando le braccia al petto.

(..)

Mi stringo il CP alla cintura e cammino con passo svelto verso la casa di Jhon.

Ad aprirmi é Daisy, la sorellina.

-Ciao piccola- dico. Lei mi guarda come se fossi chissá quale dea e mi sorride ampiamente.

-Ciao Katniss- dice lei entusiasmata. Mi stupisce abbracciandomi. Data la sua statura mi circonda le coscie con le sue esili braccia e istintivamente le accarezzo i biondi capelli.

Mi ricorda vagamente Prim, tranne per gli occhi scuri e profondi che mi ricordano Jhon.

-Dov'è il tuo fratellone, Daisy?-

-Uh chiamami Day- dice battendo le sue piccole manine.

Una voce chiama il suo nome e ben presto Jhon la raggiunge accanto alla porta.

-Ehy Katniss! Che ci fai quí?- chiede imbarazzato.

-É venuta a trovare il suo fidanzato- dice Day guadagnandosi un occhiataccia da Jhon.

Stranamente non mi imbarazza questa situazione, anzi mi irrita. D'un tratto Daisy non é piú adorabile quanto prima.

-Non siamo fidanzati, sorellina. Ora vai a giocare, sú!- la incita Jhon.

Day annuisce e corre sú per le scale.

Entro in casa di Jhon seguita da lui. Osservo il camino, il tavolo e le tende, identiche a quelle di casa mia.

-Allora, qualcosa non va?- mi chiede.

"No guarda, sto bene. Semplicemente Peeta é ritenuto morto e mi manca da morire", vorrei dire.

-No...cioé sì... Jhon ti devo parlare- farfuglio.

Lui deglutisce rumorosamente e si accomoda sul sofá invitandomi a fare lo stesso.

-Dimmi tutto- esita.

-Credo che Marcus sia coinvolto con la scomparsa di Peeta, credo che tu abbia ragione- mento.

Jhon sorride debolmente. -Esatto- dice confuso.

-Scusa Jhon, posso usare il bagno?- chiedo.

-Oh certo! Al piano di sopra, seconda porta a destra- dice lui.

Sorrido e mi dirigo verso le scale.

Salgo le scale, cammino per il corridoio e entro nella prima porta a sinistra.

Come previsto mi ritrovo nello sgabuzzino, che trovo vagamente vuoto. Normale insomma. Scendo le scale per la cantina facendo attenzione a dove metto i piedi. Quando entro nella cantina non trovo ció che di solito si trova in una di esse, bensí un vero e proprio studio.

Una scrivania, una libreria e alcune scartoffie. Sullo scrittoio noto il cercapersone bianco di Jhon con lo schermo illuminato.

Mi avvicino al CP e leggo la frase che compare.

-Domani ore 23:00 in piazza, abbiamo problemi urgenti-

Sorrido. Abbiamo la stessa casa, mio caro Jhon; penso.

****

ED ECCOMI!

Era da un pò che non scrivevo uno "spazio autrice" ed ora eccomi quá 💕

Approfitto di questo capitolo, che sinceramente amo. Credo che Katniss sia davvero una grande in questo capitolo e quando l'ho riletto giuro che l'ho stimata tantissimo😂

Ve lo aspettavate?

Ci si rivede, bellissimi!❤️

_chia.

IL RIBELLE (sequel to "IL RAGAZZO DEL PANE)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora