CAPITOLO3

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POV GALE

Sono giorni che ci spostiamo, giorni che perlustriamo l'arena in cerca di Evelyn, la ragazza del distretto 4.

Mi giro verso Rue. Guarda in basso e saltella a un metro da me. Mi terrorizza averla al mio fianco. Uno di noi deve tornare a casa ed io non ucciderei per niente al mondo una bambina innocente di 12 anni. Non lo farei mai. Mai.

É pomeriggio inoltrato e sto pensando di accamparci giá ora, Evelyn é come scomparsa. Rue mi tocca un braccio e mi giro per guardarla. Mi fá segno di non parlare e poi punta verso l'alto. Mi giro nella traiettoria del suo dito, confuso. Un uccello sta fischiando un motivetto.

Mi concentro sul fischio e capisco che non sta cantando ma imitando la voce di qualcuno, sta cantando qualcosa come "non voglio morire".

Rue si mette sulle punte ed io mi abbasso leggermente. Mi sussurra nell'orecchio.

-É una ghiandaia imitatrice... ripete ció che sente, é quí vicino...Evelyn-sussurra.

Sò cosa sono le ghiandaie imitatrici, quando eravamo piccoli Katniss cantava e loro ripetevano le sue canzoni, come se fossero il suo eco.

Annuisco e continuo a camminare, accompagnato da quel fischio straziante. É arrivata la fine.

Saliamo una piccola collina e mi guardo intorno. Prati e boschi. Poi noto un leggero fumo. Quasi impercettibile a 500 metri da noi. Lo riconosco,é il fumo provocato da un fuoco da poco spento alimentato a erbe secche.

-Lí!- punto verso il fumo. -Evelyn é lí!- dico.

Rue mi sorride ma non é un sorriso vero, il sorriso non gli arriva fino agli occhi, i quali sono stanchi, pieni di lacrime e contornati da occhiaie scure.

Mi mordo l'interno della guancia e cammino in direzione del fumo. Fino a quando la vedo. Non conoscevo il volto di Evelyn fino ad ora. La vedo seduta con la schiena appoggiata ad una roccia che parla da sola a bassissima voce. A vederla sembra normale. Forse é per questo che non l'avevo notata. Ha i capelli biondo scuro e gli occhi scuri, la pelle abbronzata. Ma non puó essere normale se é arrivata fra i primi 3 agli Hunger Games.

Mi domando quale sia la sua tattica. Ammesso che ne abbia una. Io non credo di averne una.

Io e Rue rimaniamo ad osservarla per molto, Rue da sopra un'albero ed io da dietro una grotta alla sua destra.

Non abbiamo un piano. Ma credo che stiamo pensando la stessa cosa.

Passa molto tempo, troppo,ed Evelyn si addormenta. Rue scende silenziosamente e abilmente dall'albero e si mette al mio fianco. Mi guarda e só che sta aspettando me.

Credo che uccidere una persona che sta dormendo sia orrendo e per un'attimo ho l'istinto di fare rumore in modo da svegliarla,poi realizzo che non importa come o quando, se uccidi una persona resti sempre un'assassino.

Poi non so come, non so perché ma Evelyn muore. É la prima persona che uccido. Rue é di spalle in modo da non vedere la scena. Il cannone spara ed é come se avesse sparato un colpo diretto nel mio cuore. Poi un'altro nel mio stomaco. Lascio il coltello accanto al corpo senza vita di Evelyn, lascio lí anche la spada e il coltellino da cintura che avevo in tasca. Rue sente il rumore del ferro che batte su altro ferro e si gira. Mi guarda accigliata avvicinarmi a lei e poi vede le nostre uniche armi lontane.

-Gale...- mormora. L'abbraccio forte. Fortissimo.

-Rue- dico sciogliendo l'abbraccio. È in lacrime.

-Non é giusto- dice pulendosi le guance.

-Rue, tu non morirai- dico serio.

-Tu meriti di vincere! Io non voglio... non voglio che...non perché ho 12 anni, ho ucciso Cato e Clove, Gale! Io...basta-farfuglia.

Ho capito cosa vuole intendere, ma é troppo innocente anche per dirlo. Non vuole vincere solo perché ha 12 anni e quindi non c'é un motivo per il quale devo morire io e non lei. Ma io la mia decisione l'ho giá presa.

-Rue, devo andare- dico.

-D-dove?- mi chiede confusa.

-Da Madge-

-No!- urla lei allontanandosi.

-Rue...-

-No ti prego no! Non te ne andare- dice lei fra le lacrime.

-Rue ti prego corri via, vá nel bosco ti verrano a prendere- dico.

-No...no....- continua a dire lei scuotendo la testa.

-Rue vá- la supplico ma lei continua a dire "no" e a scuotere la testa.

-Rue, se mi vuoi bene vá- dico, Rue alza la testa e mi abbraccia forte.

-Ti voglio bene, Gale- sussurra nel mio orecchio, pianissimo in modo che possiamo sentirlo solo io e lei.

-Ti voglio bene anch'io- sussuro.

-Ora corri- la incito. Lei mi sorride. Con un sorriso ancora piú triste di prima e la guardo correre via piangendo.

Poi faccio quello che deve essere fatto.

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Eccoci.

Gli Hunger Games sono finiti.

Spero che il capitolo vi abbia emozionato, perché io ho pianto tantissimo e ci ho messo tipo tre ore a scriverlo... beh che dire... vorrei tanto sapere la vostra opinione..

Vi voglio lasciare con una mia citazione che credo vi lascerá perplessi... poi piú in lá capirete:

Scrivere é un potere. Il potere che a me piace di piú.

Una storia e dei personaggi vengono manipolati da te, dalle tue idee e dalle tue iniziative,scrivere una cosa che gli altri non si aspettano é la dimostrazione piú grande della tua potenza. Quindi scrivete ed impressionate.

Aspettatevi di tutto ❤️

Ciaaao! *va a piangere in un'angolino*

-C 💎

IL RIBELLE (sequel to "IL RAGAZZO DEL PANE)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora