Capitolo 100

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I giorni passarono...

Nicolas e Sofia si riconciliarono subito dopo l'accaduto, anche se quest'ultimo ebbe una serie di ripercussioni sulla loro relazione. Corinne si convinse di intraprendere una relazione stabile con Michael ma ciò la indusse a diventare partecipe della sua vita , accantonando così la sua ... in essa vi era anche Sofia. Sofia, disorientata da una relazione instabile e una amicizia persa, trovò la pace desiderata nella figura di Benjamin; il loro non era un rapporto perso, solo impolverato in un angolino della stanza.

La loro amicizia 'rinata' sembrò essere l'unica arma di guarigione per entrambi.

Perchè sembrò ? Perchè non si sa mai cosa potrebbe succedere...

*****
Sofia
*chiamata con Benjamin*

Benjamin:" Quindi domani alle 19."
Io:" Benjamin ho capito. Veramente stai tranquillo"
Benjamin:" Non sto tranquillo Sofia. Tu dimentichi le cose!"
Io: " Non mi dimenticherò di te Benjamin"
Uscì dalla mia bocca una piccola risata divertita e roteai gli occhi.

In quell'istante, però,il campanello suonò...

Io:" Benjamin, perdonami, devo chiudere"
Benjamin:"Vai vai, a dopo"
*fine chiamata*

Misi giù la chiamata e appoggiai il telefono sul piano colazione, posto di fronte a me. 

"Arrivo"- strillai, avvolgendomi per bene nella mia vestaglia rosa 

Il mio mood casalingo quotidiano era evidente e un po' mi dispiaceva mostrarmi così ma la voglia di sistemarsi era sotto zero, quindi mi recai alla porta. 

Non appena apri la porta, dinanzi a me trovai Nicolas che, con una eleganza rara, scoppiò a ridere senza un contegno

"Ti sto per lasciare fuori, Nicolas"- dissi impassibile alla sua reazione

"Sei pronta per fare la nonna?"- disse continuando a ridere a crepapelle.

Spinsi la porta per chiuderla ma lui lo impedì con il suo piede. 

"Che palle, nemmeno si può scherzare"- si ricompose, assumendo un espressione scocciata.

Gli lanciai uno sguardo innervosita e mi misi seduta sul divano, aspettando che lui faccia la stessa cosa. 

Si guardò velocemente intorno per giungere da me.

"Vorrei proporti una cosa"-  prese posto accanto a me  
"Sentiamo?!"
"Volevo proporti una serata in disco, domani."

Mi fermai un attimo e mi voltai ancora più inalterata di prima.

"Tu sai che domani viene Benjamin..."- spostai i cuscini che ci dividevano.

"E quindi?" - alzó un sopracciglio.

"E quindi, io sto con il migliore amico".

Mi alzai e salì le scale, seguita da Nicolas.

Entrai in camera mia e mi avvicinai all'armadio.

"Meglio Benjamin che me?"-si infastidì.

Non diedi conto alla domanda.

Tirai fuori dall'armadio, indumenti a caso e corsi via dalla stanza urlando in corridoio un "Nicolas, io mi vado a preparare.", per poi sparire in bagno.

Presi l'intimo e i vestiti per poi uscire dalla stanza.

Andai in bagno e mi diedi una sistemata.

Iniziando lavandomi il viso,finendo mettendo un rossetto rosato sulle labbra.

Raccolsi le scarpe da terra e sorrisi falsamente al mio riflesso nello specchio.

Appoggiai la mano sulla maniglia e appena aprì la porta,vidi Nicolas appoggiato sul muro di fronte.

"Che ci fai lì?"-dissi.

Si spostò da muro e tiró giù quella maglietta nera che portava addosso.

"Avevamo una discussione.."-cercò di continuare ma io sbuffai.
"Sai cosa c'è? Non ti sopporto!"- disse

Scese giù mentre io rimasi immobile lì

Quelle parole mi segnarono..

Poco dopo sentì la sua voce.

"Senti, domani io vengo - No sono solo - Cazzi tuoi? - Sono calmo - Ok - Ci sentiamo."

Guardai le scarpe che tenevo in mano e le lasciai cadere per terra per poi correre giù.

"Tu ci vai?"-dissi senza scendere l'ultimo gradino.
"Non pretendere che sto a casa!"- esclamò indifferente.
"Stai tranquillo, non pretendo nulla da nessuno...vai pure"

Mi voltai verso le scale e prima di salire pronunciò quelle parole...

"La dovremmo finire qua"-si alzò e si avvicinò a me.

Mise la sua mano sulla mia e la prese per poi girarmi verso di lui.

"Non siamo più quelli di una volta,si è rotto qualcosa...in te"

Scossi la testa e levai la sua mano sulla mia.

"Vuoi scaricare la colpa su di me?" - dissi salendo ma lui mi fermò.

"Sofia, per favore. Ascoltami, prendiamo una pausa se sarà destino..." - non terminò la frase perché i miei occhi iniziarono a far scivolare le lacrime.

"Il destino non esiste..." -sussurrai.

Lui mi venne in mente ma subito cercai di dimenticare.

"Scusami ma ho bisogno di stare sola, vai via."-dissi asciugando il mio volto con la mano.

Annuì e ma prima di andare, mi lasciò un bacio sulla guancia bagnata.

Fatto ció, si allontanò da me con le lacrime agli occhi e aprì il portoncino per poi chiuderlo alle sue spalle.

Mi lasciai cadere per terra mentre il pianto aveva preso il possesso di me.

I miei singhiozzi e i miei 'no' rompevano il silenzio nel soggiorno mentre allo stesso tempo mi faceva sentire la ragazza più sola di questo mondo...

Fate smettere questo dolore...

******
Heii🦋
Come state???

Spero vi sia piaciuto!

You & I || Federico RossiWhere stories live. Discover now