Capitolo 45✔

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Sofia
Il tragitto è stato sconcertante, non vedevo l'ora di arrivare e scendere giù da quella moto che mi aveva reso il sedere quadrato. Letteralmente. Inoltre l'ansia è stata una mia buona amica fino all'arrivo e anche ora.

Siamo davanti casa di Martino da quasi 10 minuti in attesa degli amici di mio fratello.
È snervante. È snervante stare qui fuori ad aspettare.

"Puoi chiamare a Nicolò?"- gli urlo per l'ennesima volta -"Mi fanno male le gambe a stare qui, in piedi"

Sbuffo rumorosamente e come se il mio urlo fosse un richiamo un branco di ragazzi spuntano dall'angolo della strada. Tra loro c'è anche Michele.

"Eccoli"- sorride mio fratello andandogli incontro.

Io rimango lì, immobile.

"Hey fra"- mio fratello da una pacca sulla spalla ad uno poi ne segue un altro e un altro ancora.
"Quella è Sofia?"- la voce di Marco è riconoscibile tra mille. Ha già bevuto, si sente, è brillo - "Hey Sofia vieni qui"- urla.

Mio fratello si gira verso di me e mi fa cenno di raggiungerlo. Così lentamente mi avvicino a loro.
Solo in quel momento noto come io e Michele eravamo vicino. Era accanto a me, alla mia sinistra.

"Ciao a tutti"- borbotto timidamente.
"Bene entriamo?"- mio fratello termina quella situazione abbastanza imbarazzante.

Mio fratello inizia a camminare verso l'interno della casa e tutti lo seguiamo. Io e Michele siamo dietro tutti.

"Sei stupenda"- la sua voce è tremolante.
"Hai già bevuto?"
"Marco ha tirato fuori del sambuca. Non dovevamo festeggiare?"- fa spallucce.
"Quindi hai bevuto?"- replico
Mi guarda e ride di gusto.
"Non sono perfetto come il tuo ragazzo."- borbotta.

Entriamo dentro casa e ci dirigiamo tutti in cucina, li c'è Martino.

"Fratello"- mio fratello lo abbraccia per poi fare spazio a me.
"Ciao Martino"- gli sorrido -" Ciao Sofia. Sei seriamente stupenda"- alza le mani in cielo.
"Grazie Marti"- arrossisco.

I ragazzi continuano a girovagare per la casa e salutare gente a caso. Io rimango lì con Martino.

"Non mi aspettavo che venissi"- beve un sorso del liquido nel bicchiere di vetro. Dal suo odore sembra vodka alla pesca.
"Asia mi ha detto di venire"- dico -"E all'inizio manco ero convinta"- confesso.
"Alessia non viene stasera"- esclama credendo che fosse lei il problema.
"Anche se ci fosse stata, non mi importava"
" Quindi il problema è ancora Michele? Voi sembrate legati da un filo invisibile. Non vi dividerete mai"- ride bevendo un sorso- "Sto arrivando. Saluto delle persone"

Mi lascia sola con quelle parole che mi risuonano in testa sembrate legati da un filo invisibile. Non vi dividerete mai.
Erano le stesse parole che lui mi disse l'estate prima, pochi giorni dopo la nostra rottura.
"Ti sento legata a me da un filo invisibile. Nonostante ci siamo lasciati non ci divideremo mai"
Queste furono le parole che lui mi disse quella sera sotto casa mia, ed così insolito che Martino mi ha ripetuto le stesse parole ora.

Sul bancone trovo uno stesso bicchiere di Martino, lo prendo e lo porto fuori con me.

Mi appoggio con i gomiti nella ringhiera nera e alzo lo sguardo. C'è qualcosa di immenso e stupendo su di me. Tutto stava in silenzio, le stelle che ricoprivano quel telo nero stavano in silenzio.
Io sto qui ad ascoltare.

"Che fai qui?"- la sua voce interrompe il momento.
"Guardo le stelle"- sospiro, sorseggiando quel liquido che bruciava leggermente la mia gola.
"Perché?"- si avvicina a me poggiando anche lui i suoi gomiti nella ringhiera.
"Perché meritano di essere guardate"- tengo gli occhi sul cielo stellato.

Rimaniamo in silenzio per pochi secondi perché una domanda, forse dovuta all'alcool, mi viene spontanea chiedergli...

"Posso farti una domanda?"- chiedo
"Dimmi" - si siede sul bordo della ringhiera.
"Credi ancora a quel filo invisibile?"

Lui mi guarda per pochi secondi, sa che mi riferisco a quella sera, e poi annuisce.

"Si."- prende dalla mia mano quel bicchiere- " Tu ci credi?"- beve.
"Si"- sospiro -" Esiste un filo indistruttibile che ti lega per tutta la vita ad una persona, e non importa se tra voi è andata male , se ci avete provato varie volte e mai è andata bene. Qualsiasi cosa succeda, tu sarai costantemente e infinitamente legato a lui. Nonostante tutto. Ecco perché certi legami non si possono nascondere"- spiego rimanendo con lo sguardo fisso sul cielo.

Scende giù dalla ringhiera e si posiziona accanto a me.

"Mi guardi un secondo?"- sussurra.
"No".

Lui rimane stranito dalla risposta.

"Perché?"- borbotta
"So che mi vuoi baciare Michele"- sospiro.

Ride.

"Non sapevo di essere così prevedibile."- continua a ridere -" Ti potevi comunque girare e se poi non mi volevi baciare, ti spostavi"- fa spallucce.
"Purtroppo non ci sarei riuscita"- sussurro.

Lo sento ridere compiaciuto e inevitabilmente, sorrido anch'io.

"È evidente che questo filo esiste"- sussurra.

Non rispondo,afferro il bicchiere dalle sue mani.
Insieme ci mettiamo a ridere. Credo che questa discussione sia nata anche grazie all'alcool all'interno di noi. Non avrei e non avremo mai avuto il coraggio di tirare in ballo un discorso così importante.

Ad un tratto sento la borsa vibrare e automaticamente capisco che è il telefono.
"Scusami"- mi allontano da lui e prendo il telefono.

Federico.

*inizio chiamata *
Federico:"Ehi"
Io:"Federico"- la mia voce trema.
Federico:"Ma dove ti trovi?"
Io:"Da Martino."
Federico:"La festa non era tra qualche giorno?"
Io:"Si, ma infatti questo è una specie di riunione tra amici. " - mi guardo attorno -" Boh Fe, non so dove mi trovo"- scoppio a ridere
Federico:"Sofia?"
Io:"Si?"
Federico:"Hai bevuto?"
Io:"Ma ti pare"

...stiamo pochi secondi in silenzio ed è in quei secondi che Michele mi chiama.

"Tieni."-mi porta un altro bicchiere -"Ti va di fare un giro?"-mi chiede ridendo.
Sa che sono a telefono con Federico. Lo sta facendo per ripicca.

Gli faccio cenno di stare zitto ma ormai è troppo tardi.

Federico:"Sei con lui??"
Io:"Federico.."
Federico:"Federico cosa?"
Io:"Calmati, ti prego"
Federico:"Cos'è già vi siete baciati?"
Io:"ma cosa stai dicendo?"
Federico:"Su rispondimi."
Io"No Federico, io ti amo."
Federico:"Non mi sembra."
Io:"Federico?"
Federico:"Non ho voglia di parlare.Ci sentiamo"
Io:" Federico??"

Chiude la chiamata.

"È successo qualcosa??"- mi chiede Michele facendo il finto dispiaciuto.
"Devo andarmene via".

Entro dentro alla ricerca di Martino.
Lo trovo appoggiato ad una porta in vetro, completamente sbronzo.

"Martino"- lo chiamo.
"Hey splendore"-ride come no mai.
"Mio fratello?"
Rimane fisso a guardarmi.
"Cazzo Martino"- lo scuoto.
"Ti ammiravo"
"Martino, smettila. Ho bisogno di andarmene. Dove si trova mio fratello??."- ho le lacrime agli occhi.
"Penso che sia andato via, pochi minuti fa"- dice dubbioso.
"Ed io come faccio ad andare a casa?"- borbotto.

Ho voglia di urlare.

"Prendo le chiavi e ti accompagno?"
"Non ho intenzione di salire in macchina con te, combinando così."- sospiro- "andrò a piedi"
"Allora lasciati accompagnare a piedi" - Martino mi prende la mano e mi tira fuori da quella casa, e da quello che ho fatto e detto lì dentro.
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Weee
Spero vi sia piaciuto il capitolo

You & I || Federico RossiWhere stories live. Discover now