Capitolo 78✔

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Sofia
Ore 11:30 
Siamo da poco atterrati all'aeroporto di Milano e Leonardo mi sta letteralmente trascinando contro la mia volontà verso l'uscita mentre le sue 'urla' si confondono con i tabelloni che chiamano i diversi voli

"Ti sbrighi? Ti sembra che siamo al lungomare di Palermo? NO, quindi accelera quei passi"- sbraita

La sua mano destra stringe sul mio polso a tal punto che le nocche delle sue dite si colorano di un biancastro e mi porta con se, attraversando quel fiume di gente all'entrata.

"Torniamo a casa,ti prego"-lo scongiuro trascinando con me quella valigia troppo pesante.
"Zitta e cammina su"-mi ordina.

Sbuffo rumorosamente e lo seguo verso l'uscita.

L'unica cosa positiva di tutto ciò è Benjamin, rivedere Benjamin. Fa strano rivedere dopo cosi tanto tempo una delle persone che un tempo mi era stata cosi tanto vicino, ma che poi il tempo e i fatti accaduti nel corso, ha allontanato. Una domanda che sostanzialmente mi sorge spontanea è il tempo è riuscito anche a cambiare il nostro rapporto? Saremo ancora Sofia e Benjamin? O saremo cosi distaccati che ci sentiremo a disagio nel salutarci come un tempo?

"Lo vedo"- la voce di Leonardo interrompe i miei lunghi pensieri.
Seguo la direzione del suo sguardo ma non riesco a vederlo a causa delle differenza di altezza.

"Io no Leonardo"-mi lamento

"Lo raggiungo, stai qui per favore". mi punta il dito

Annuisco facendo il labbruccio e ciò gli provoca una grande risata.

Il mio migliore amico si allontana da me e lo vedo scomparire tra le persone e le macchine.
Io rimango ferma li, sola.
A differenza del solito il silenzio che mi tiene compagnia, in quel momento mi inquieta e forse mi fa anche immaginare suoni del tutto surreali come sussurri o anche passi dietro di me.
Il mio cuore fa una capriola e giunge su per la mia gola quando due mani si poggiano sui miei occhi.
Le sue mani sono molto calde e il freddo di quei due o tre anelli che porta sulle dite, mi fanno sussultare.

Il terrore che scorre nelle mie vene termina al sentire il suono della voce della persona in questione-"Mi deludi. Ancora non mi hai riconosciuto?"

"B-Benjamin??"-sussurro

Sposto velocemente quelle mani dai miei occhi e mi giro verso di lui.

"Oh dio mio Benjamin!"- mi getto tra le sue braccia senza pensarci e lui sembra sorpreso da quel mio gesto ma poco dopo mi stringe forte a se.

"Ciao tesoro"

Accarezza la mia nuca e su di essa lascia dei delicati baci. Mi stava coccolando, sapeva che avevo bisogno di questo. Alzo una testa, rimanendo tra le sue braccia e cerco un contatto visivo con lui che trovo subito dopo "Dimmi che stai bene, ti prego"

La mia voce è sofferente ma ho seriamente bisogno di sapere che sta bene e che non sta soffrendo.

"E' passato. Sta passando "-mi sorride rassicurandomi -"Tu stai bene? Sei cosi grande"- dondola

"Gli anni sono passati Benjamin, sono cambiate tante cose. Sono cambiata io"

"L'ho visto nei tuoi occhi"- sussurra.-"Non riesco a intravedere quella scintilla nei tuoi occhi, non vedo più il tuo sorriso, non vedo più le tue speranze. Si vede, si sente, si percepisce. Mi sembra di averti ritrovata ma avverto quell'ostile senso di estraneità"

Lascio cadere giù le braccia che circondavano la sua vita e mi affretto a fare qualche passo indietro. Aveva colpito il bersaglio a pieno.

"Il pensiero che tutto questo è opera di Federico, mi fa salire i nervi "-distoglie lo sguardo da me e lo sposta sulle sue scarpe

You & I || Federico RossiWhere stories live. Discover now