Capitolo 69✔

199 10 0
                                    

Sofia
*il giorno dopo*
Ore 06:20
Io e Federico siamo in aeroporto. Non posso ancora crederci che sto partendo, con lui, verso la città dei miei sogni. Mi sembra veramente assurdo.

Siamo seduti su delle sedie scomode dell'aeroporto che aspettiamo il nostro volo.
Guardo Federico e gli sorrido dolcemente.
Mi stringe forte la mano destra, intrecciata con la sua mentre con la mano libera tiene in mano il telefono sul quale dedica la sua attenzione. Credo che sia questione di lavoro. E per questo che mi limito ad accarezzare il dorso della sua mano senza disturbarlo.

Mi lascio andare nello schienale e mi concentro su ciò che mi circonda, iniettandomi un po' di malinconia e tristezza mentre osservo gli occhi di quelle persone che sono pronti a dire 'arrivederci' ai loro cari, ai loro amori. Si, l'angolo delle partenze è il più brutto, il più doloroso. Almeno quando si deve lasciare andare una persona che vi sta al cuore.
Le persone,che vi sono all'angolo delle partenze, variano anche in base al carattere: vi sono quelli che piangono e ti spezzano il cuore non tenendo conto di ciò che possano pensare le persone, e quelli che si fingono forti e ti regalano speranza.
Una cosa che però accomuna i due generi è il fatidico momento di lasciarsi. Le scene sono tutte uguali, ognuna di loro ti lascia il fiato in sospeso e in seguito seguono fiumi di lacrime.
Ad esempio questi due ragazzi davanti a noi, entrambi su i 20 anni. Stanno per dirsi arrivederci per due lunghi anni. Lei lo tiene stretta a se ma da che deve lasciarlo andare.
Ed ecco che le loro mani si dividono, i suoi occhi si chiudono per non nascondere la lacrime e l'ultimo "ricordati che ti amo"  sussurrato all'orecchio dal ragazzo, ti lascia quel fiato in sospeso come dicevo.
Si può paragonare ad un soffio di vento che in un attimo spazza via tutto. Tranne dai cuori. Quello mai.

La voce dell'hostess rimbomba dentro le casse, chiamando il nostro volo, così stringo la mano di Federico per attirare la sua attenzione.
"Eccomi"- esclama spegnendo il suo IPhone e riportarlo in tasca- "Pronta?"-dice prendendo la sua valigia.

Mi alzo insieme a lui e annuisco sorridente.

"Allora andiamo"- mi sorride anche lui, lasciandomi un casto bacio sulle mie labbra.
"Andiamo"-dico convinta.

Raggiungiamo il controllore che una volta guardato il passaporto, ci permette di dirigerci verso l'aereo

"Buon viaggio signori "- ci fa cenno di camminare.
Ringraziamo e ci dirigiamo verso l'aereo.
"London...Londonnn"-canticchio saltellando .

Sento Federico ridacchiare così mi volto verso di lui .

"Amore come si dice?"-dico avvicinandomi a lui .
"Londra stiamo arrivando?"-fa finta di pensare .
"Esatto! Londra stiamo arrivando!"-dico per poi stamparli un bacio.
*****
Ore 11:25
"Hey, siamo arrivati"- sento l'indice di Federico fare su e giù lungo la mia guancia, provocandomi un leggero solletico.
"Sul serio?"- stropiccio gli occhi.
"Sul serio."- ride

Riesco aprire del tutto gli occhi, solo pochi secondi dopo e riesco a collegare il tutto quando vedo Federico con le valigie piccole in mano.

"Ho dormito così tanto?"- chiedo alzandomi in piedi.
"Da quando abbiamo fatto lo scalo"- mi sorride dolcemente.
"E tu hai dormito?"- prendo la mia piccola valigia, aiutando Federico.
"Si, mi ha svegliato un signore"- si gratta la nuca.
"Un signore?"- mi metto in fila per uscire fuori dall'aereo.
"L'hostess"- puntualizza.

Mi giro lentamente verso Federico e alzo un sopracciglio.

"L'hostess? E com'era questa hostess?"- chiedo ironica
"Molto carina"- porta il suo labbro inferiore tra i denti e girovaga con lo sguardo attorno a se.
Sgrano gli occhi e apro leggermente la bocca.
"Dai amore, scherzo. Ero impegnato a guardati"- rotea gli occhi divertito.
"Mi guardi dormire?"- sussurro stranita.
Federico non risponde poiché ci avviciniamo all'uscita, quindi aspettiamo di oltrepassare l'ulteriore controllo per poi continuare la discussione.

Scendiamo la rampa di scale e appena metto piede per terra. Prendo un respiro profondo.
Sono a Londra. Nella mia adorata Londra.

"Dai andiamo?"- Federico mi affianca e mi sorride dolcemente
"Si, nel frattempo parliamo dello stalking mentre dormo"
Scoppio in un enorme risata. Federico si limita a accennare un sorriso poco divertito.
"Non posso guardati?"- aggrotta la fronte la
"Tutte le volte che vuoi"- faccio spallucce
"E allora, permettimelo"- esclama

Alzo le mani in segno di difesa e ci dirigiamo a procedere con gli ultimi controlli.

Dopo una ventina di minuti, riusciamo a liberarci del controllare e corriamo fuori da quell'aeroporto.

Londra è un incanto. Nessun posto è come Londra. Niente di Niente. Londra è unica anche per le sue piccolezze ed io amo le sue piccole cose.

Federico mi lascia sola poiché riesce a trovare un vetro su cui specchiarsi. Incrocio le braccia e mi schiarisco la voce, attirando la sua attenzione- "George Clooney andiamo o preferisci stare qui a guardare la tua bellezza?"

Si volta verso di me per poi farmi la linguaccia.

"Tanto lo so che sei gelosa dalla mia bellezza"-dice affiancandomi prendendo la sua valigia.

Alzo gli occhi al cielo e dalla labbra mi esce un "puff"

Prendo anch'io la mia valigia ma vengo bloccata dalla sua presa. Avvolge la sua mano sul mio polso e mi tira verso di se.

"Mi sfidi?"-mi fissa con i suoi occhi azzurri.
Cerco di reggere il suo sguardo ma non riesco.
"Non mi fai paura"- dico cercando di non fallire nella mia missione: essere dura quanto lui.
"Stai tenendo lo sguardo basso carina"- borbotta
Alzo di scatto lo sguardo e lo posiziono su di lui.
Lui sussulta
"Che c'è Federico?"- mi faccio prendere dal momento e scariche di rabbia 'finta' attraversano le mie vene.
"Mi sono innamorato di te"- inclina la sua testa.

I miei occhi si illuminano al rumore di queste parole e socchiudo gli occhi facendo la finta confusa.

"Si, mi sono innamorato di te e del tuo faccino adorabile"- molla la presa dal mio polso e porta la sua mano sul mio viso.
L'unica cosa che riesco a dire è un semplice 'oh' che si fa spazio tra le mie labbra.
"Tu non mi ami?"- si allontana velocemente da me
"Oh honey.."- borbotto a mó di inglesina
Prendo la sua mano e la intreccio alla mia.
Gli sorrido dolcemente e mi avvicino al suo viso lasciandogli un casto bacio sulle labbra.

Non serve altro da dire
*****
Dopo aver preso un taxi, raggiungiamo il nostro hotel. Camera nostra è la 310 e si trova al terzo piano, lì dentro ci attendono del cibo e una bottiglia di non so cosa ma appena la ragazza della hall c'ha avvisati del cibo penso che il mio cervello sia andato in tilt.

"La 310 è questa"- Federico si sofferma di fronte ad una porta. Inserisce la chiave nella serratura e la ruota al suo interno.
Appena apriamo la porta il mio cuore sembrava fare le capriole. È così bella. È semplicemente stupenda.

La stanza è abbastanza grande, illuminata dalla grande vetrata che sul un terrazzo dal quale la vista è mozzafiato. Lo stile inglese vi è in ogni singola cosa è ancora più bella la stanza. Al suo interno c'è un lussuoso letto matrimoniale abbastanza visibile appena si entra, un ampia cabina armadio di fronte al letto e un intima area studio. Inoltre vi è un piccolo soggiorno con un set relax che comprende un divanetto e due poltroncine.

Entro lentamente in stanza e poggio la valigia accanto a letto. La mia attenzione finisce immediatamente sul terrazzo, sul quale vado.

Sposto il vetro scorrevole e esco fuori.
Anche qui fuori è tutto meravigliosamente perfetto.

Poggio le mie mani sulla ringhiera e mi sporgo leggermente. Riesco a vedere la mia Londra. Riesco a respirare Londra. Sembra veramente un sogno!

Sento due mani appoggiarsi sui miei occhi e come sempre sussulto al suo tocco.
Poggio le mie mani sulle sue e le tolgo per girarmi verso di lui.

"Che ne pensi?"-dice dando un veloce sguardo attorno per poi poggiarlo di nuovo su di me.
tutto perfetto. È tutto magnificamente perfetto"a sussurro
"Sono felice che ti piaccia" - sorride

Scuoto la testa e respiro ancora una volta l'aria di Londra-" Federico mi ha reso la ragazza più felice dell'universo. Federico sono la ragazza più felice dell'universo"
Allargo le mie braccia e abbraccio Federico.
"Mi basta questo. Voglio solo la tua felicità"
"Tu sei la mia felicità" -sussurro timidamente.

You & I || Federico RossiWhere stories live. Discover now