Capitolo 54✔

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Sofia
Arrivati alla villa di Martino, i ricordi iniziano ad riaffiorano, uno per uno. Il lungo vialetto è addobbato da lucine e lanterne molto vintage, il quale porta verso un'enorme porta del tutto spalancata. Questa sicuramente non è un'idea di Martino. Lo conosco fin troppo bene.

"Tu sei sicuro che devo entrare?"- sussurro voltandomi verso di fratello che si trova a pochi passi dietro di me, insieme agli altri.
"Sbrigati"- mi spinge in avanti.

Entriamo all'interno e ci ritroviamo in una grande sala, anche essa decorata come gli stessi addobbi del vialetto. La musica ad alto volume trapana le orecchie e la puzza di alcool misto al fumo blocca le vie respiratorie. Poco dopo ci accoglie Martino, nella sua completa eleganza. Non bada molto ai ragazzi ma si concentra su di me. È alquanto sorpreso nel vedermi.

"Non ci speravamo più"- borbotta portando le due mani dietro la nuca.
"Sono venuta solo per non farti fare la fine di quella sera"- ridacchio.
Lui si morde l'interno guancia per evitare di ridere, ricordando quella sera.
"Ancora dobbiamo giocare"- mi sorride
"Quando vuoi tu Marti"- faccio spallucce.
Lui ride ma torna subito dopo serio quando incrocia lo sguardo di Michele.
"Va bene. Ci becchiamo in giro"- sposta lo sguardo su tutti noi per poi scomparire tra la folla.

Immediatamente mi volto indietro e vedo Michele proprio dietro di me. Le sue braccia erano lungo il suo corpo e le sue mani erano chiuse in dei pugni
La sua voce aveva assunto un colore sul rosso, era la rabbia che saliva.
Sospiro e poggio la mia mano sul suo pugno.

"Ti vuoi calmare? Non ti faccio unire alla folla conciato cosi"- sussurro avvicinandomi a lui
Lui abbassa lo sguardo su di me e annuisce, rilassando i suoi muscoli. Apre entrambi le mani e ne passa una tra i capelli.
"Non so perché io.."- tenta di giustificarsi ma io lo fermo -"Non importa."- sospiro

Mi allontano e torno accanto a mio fratello.
Mi prende la mano e insieme ci intrufoliamo tra la quantità elevata di gente che vi era alla festa.

Mi sento così spaesata che mentre mio fratello mi trascina per tutta la stanza, io cerco una porta aperta per uscire fuori. Ho bisogno di respirare aria pulita.

Mio fratello si ferma a salutare un suo amico, al centro della sala, ed io ne approfitto per mollare la sua presa.

"Torno presto."- urlo per sovrastare la musica.
"Stai attenta"- urla anche lui.

Annuisco distratta e mi allontano da lui. Cerco di farmi spazio tra la folla, ricevendo anche degli insulti per gli spintoni ma dopo un lungo tragitto riesco a raggiungere la porta scorrevole che porta ad un grande balcone incassato.

Metto un piede fuori e rimango sbalordita da ciò che vedo. Le luci della notte danno un atmosfera unica alla situazione e le luci della città, che non dorme mai, mi fa sentire meno sola in questo silenzio. Mi avvicino alla ringhiera e appoggio su di essa i gomiti. I rumori dell'interno risultano ovattati qui fuori, quindi non interferisco i miei pensieri. Sostengo il mio viso con le mie mani e ammiro la vista che c'è in quel fantastico balcone. Ad un tratto però sento dei passi, sempre più vicini a me. Non mi interesso alla persona appena entrata e rimango fissa a guardare di fronte me.

"Sofia, ti conviene entrare. Fa freddo qui"- sussurra portando alla bocca la sua Camel.

Non rispondo inizialmente, tengo lo sguardo sul panorama davanti a me.

Rilascia il fumo e si gira,appoggiandosi di schiena sulla ringhiera.

"Ti preoccupi della mia salute o cosa?"- sposto lo sguardo su di lui, ridendo

You & I || Federico RossiTahanan ng mga kuwento. Tumuklas ngayon