Capitolo 1285

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Le do un bacio sui capelli,mettendola giù e facendola andare in camera sua restando a guardarla con un sorriso: sono contento del fatto che non sia più un problema per lei. Inizialmente non le piaceva l'idea di parlare diversamente in mezzo alle persone,ma abbiamo fatto di tutto per farle capire che non doveva preoccuparsi degli altri e sono felice che ora l'abbia capito. La raggiungo in camera sua e,mentre lei ha già iniziato a togliersi il pigiama,vado a prenderle nell'armadio,una delle sue tutine che usa da stare in casa.

Em: dopo posso andare fuori?

B: sì,tranquilla. Infila la tuta e andiamo principessa.

Em: vieni fuori con me veo?

B: certo: non ti lascio di sicuro andare da sola.

Em: va bene. Mi aiuti papo?

Vado da lei che seduta sul suo letto sta cercando di mettersi i pantaloni,così la aiuto e le faccio indossare la maglietta,infilandole anche le scarpe.

Em: andiamo papo.

B: sì,ma non ti prendo in braccio,scendi da sola eh!

Em: certo,a me pace solo se mi potti in braccio quando saliamo.

B: che pigrona!

Le do una piccola pacca nel sedere e iniziamo a scendere: ovviamente si faceva prendere in braccio per evitare la fatica di fare le scale,visto che a scenderle é più facile. Le apro la vetrata che da sul giardino e subito Emily schizza fuori andando subito nel lato sinistro del nostro giardino,sulla sua amata altalena. Ovviamente dopo che me l'aveva chiesta per Natale,io ed Emma abbiamo deciso di accontentarla e da quando l'abbiamo presa,é diventata il suo passatempo preferito.

Em: papo vieni o no?

B: arrivo,arrivo.

Mi sbrigo a raggiungerla,visto che la signorina perde spesso la pazienza,quando non la faccio giocare subito,così la prendo e la metto sull'altalena visto che ancora non riesce a salirci da sola.

B: pronta?

Em: sì,vai papo.

B: sicura?

Em: sì,dai.

Mi piace stuzzicarla perché odia aspettare,ma poi la tiro e le do una spinta iniziale visto che anche se non sapeva partire da sola,ormai riusciva a continuare ad andare da sola muovendo le gambe.

Em: papo non andare via.

B: tranquilla,rimango qui. - le indico il muretto - Mi vado a sedere là e ti guardo.

Em: no papo,siediti qui così sei più vicino.

B: come vuoi.

Mi sarei andato a sedere abbastanza vicino,ma Emily non vuole perdermi di vista nemmeno un secondo,quindi la accontento e mi siedo sul prato,tanto fortunatamente non ha piovuto da un po' e poi lo teniamo sempre curato.

Em: papo io ti devo dire una cosa.

B: perché suona male il modo in cui lo dici?

Em: non lo so.

B: hai usato lo stesso tono di tua madre e con lei non è mai un buon segno.

Em: dai papo,non dire così.

Emily si mette a ridere,portandosi istintivamente una mano davanti alla bocca,ma riportandola subito sulla catena dell'altalena nel momento in cui inizia a traballare.

B: allora dimmi.

Em: volevo sapere una cosa.

B: ok e questo me l'hai detto,ma se non mi dici cosa non posso risponderti.

Em: non so se posso chiedettela peró.

B: amore lo sai che puoi chiedermi quello che vuoi.

Non so cosa voglia chiedermi,ma probabilmente é una delle sue richieste particolari che io ed Emma solitamente decidiamo di accontentare nel limite del possibile.

Em: come sono nata io papo?

Tra tutto quello che pensavo mi avrebbe chiesto,di sicuro non immaginavo questo,anche perché nonostante fosse la bambina più curiosa che conoscessi,non aveva mai fatto questo genere di domande.

B: in che senso Em?

Em: io come sono divettata così? Tu e la mamma mi dite che prima di adesso,ero piccola piccola e prima ancora ero nella pancia della mamma.

B: esatto e per nascere sei dovuta uscire dalla sua pancia,ma questo lo sai.

Em: sì lo so che hanno fatto un taglio nella pancia della mamma per tirarmi fuori,ma come ho fatto ad entrarci?

L'unica domanda che Emily aveva fatto in questi anni al riguardo era stata come aveva fatto ad uscire dalla pancia di Emma e chiaramente le abbiamo detto così perché non era il caso di dirle da dove era uscita davvero. Ovviamente peró non le avevamo spiegato la prima fase che l'aveva portata nella pancia e di sicuro non glielo avrei spiegato oggi.

B: amore lo sai che un bambino nasce quando due persone si amano tanto come me e la mamma.

Em: sì,ma voi vi amate sempre papo,quindi perché ci samo solo io ed Alex?

B: perché un bambino é un regalo speciale e capita solo alcune volte,altrimenti non avrebbe nulla di speciale e chiunque potrebbe averne uno.

Em: ma quindi io e Alex samo capitati come dei regali?

B: esatto. Ci sono persone che provano ad amarsi ogni giorno di più fino a quando hanno questo regalo e invece io e la mamma abbiamo semplicemente aspettato.

Em: e pensi che arriveranno altri regali?

Io ed Emma avevamo deciso di prendere i prossimi due o tre anni per aspettare e vedere se caso mai sarebbe capitato "un errore" e solo se non fosse capitato,ci avremmo provato seriamente.

Biondo ed Emma - Ricordati di ... 7Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora